Visto da Varese: la crisi fa calare i risparmi di cittadini e imprese

di EZIO MOTTERLE
Anche le storiche “formiche” varesine sono messe a dura prova dal forte vento di crisi economica. E così negli ultimi mesi è calata la massa dei risparmi accumulati negli anni, come rileva un’analisi della Camera di commercio su dati della Banca d’Italia. Non è che i varesini siano improvvisamente diventati “cicale”, fatto sta che aumento dei costi e inflazione galoppante hanno costretto molti a mettere mano al gruzzolo ancora disponibile. N
el primo semestre di quest’anno il risparmio in provincia di Varese ha mostrato dunque un rallentamento, conseguenza appunto dell’utilizzo di denaro accantonato per contrastare il caro prezzi. A giugno i depositi complessivi ammontavano a 26 miliardi e 602 milioni, in media circa 30mila euro a testa per ciascun residente (-1,2% rispetto al dicembre 2021 quand’erano 314 milioni in più). La statistica cela ovviamente la differenza tra chi da parte ha un tesoro e chi nemmeno un tesoretto, senza dunque poter evidenziare il diverso peso nell’accesso ai risparmi. Il calo comunque risulta più accentuato per i depositi delle imprese, che ammontano a circa un quarto del totale e segnano una diminuzione del 6,4%. Intanto, dopo il picco di minimo registrato durante l’emergenza covid che rifletteva la fase di stasi economica, nel primo semestre si è evidenziata una ripresa dei prestiti (+2,3% rispetto a sei mesi prima). Prestiti che a giugno 2022 hanno toccato 20 miliardi e 465 milioni di euro. Quelli concessi dalle banche alle imprese mostrano l’incremento più consistente (+4,4%) mentre per le famiglie l’aumento è dell’1,4%. Peggiora il quadro dei crediti in sofferenza, con buone probabilità di non essere più riscossi: +4,8% nel primo trimestre, da 375 milioni a 393 milioni. Cresce però il valore aggiunto generato dal sistema economico varesino, dato che esprime la ricchezza prodotta in provincia: nel 2021 ha superato i 24 miliardi di euro (+6,5% rispetto all’anno precedente) attestandosi ai valori precedenti la pandemia: il dato pro-capite per la provincia di Varese è pari a 27.383 euro, con un incremento del 6,9% in un anno. Numeri in evoluzione che documentano la vitalità di un’economia protagonista di grandi sforzi per non soccombere, consentendo anche soprattutto alle famiglie di poter difendere, nonostante l’emergenza, la notevole quantità di risparmi ancora presenti. Sempre in media, ovviamente, col dato statistico del pollo a testa (vedi Trilussa) sempre più lontano per tantissima gente. Che 30mila euro sul conto se li sogna.
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