Gianetti Ruote, Uilm spiega cosa succede dopo la sentenza: “Aspettiamo le motivazioni per far valere l’impugnazione per illegitimità”

CERIANO LAGHETTO – La corte d’appello di Milano ha pronunciato la sua sentenza sul caso Gianetti Ruote a seguito dell’impugnazione della sentenza di primo grado: l’azienda ha messo in atto una condotta antisindacale quando ha inviato le mail con i licenziamenti dopo il turno straordinario del sabato.
C’è soddisfazione in casa Uilm anche se confermano che la vicenda è ancora aperta. Si aspetta infatti il deposito delle motivazioni per far valere poi l’impugnazione per illegittimità dei 152 licenziamenti.
“E’ un grandissimo risultato -commenta a caldo il Segretario Generale Uilm Lombardia Vittorio Sarti – perché innanzitutto restituisce la dignità ai lavoratori e alle lavoratrici della Gianetti ruote e alle loro famiglie che sono state avvisate di un licenziamento prima dell’apertura della procedura con palese violazione dell’articolo quattro della L. 223. I lavoratori erano infatti stati avvisati tramite mail subito dopo la fine degli straordinari e dei turni del sabato.
Ma la sentenza ridà dignità anche alle ragioni del sindacato che ormai da due anni combatte per rivendicare i diritti di queste persone. La sentenza in questione ha riguardato l’articolo 28 in cui si chiedeva l’anti sindacalista proprio per l’atteggiamento dell’azienda. A questo punto, dopo aver vinto questa nostra battaglia aspettiamo le motivazioni per vedere se ci sono anche gli spazi per inserire all’interno l’impugnazione dei licenziamenti che è già in atto. Dal nostro punto di vista, confidiamo che ciò sarà possibile. Abbiamo sempre avuto estrema fiducia nella magistratura perché siamo sempre stati convinti della le nostre buone ragioni“.
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Fondata nel 1880 a Saronno la Gianetti ruote aveva sede in via Stabilimenti a Ceriano Laghetto dove contava 152 dipendenti. Produceva ruote per camion e per le celebri motociclette della Harley Davidson. Era di proprietà di un fondo investimenti tedesco, che controlla anche molte altre aziende in svariati settori compreso quello dei giocattoli e del modellismo. La produzione si è fermata il 3 luglio quando è stata inviata la mail che annunciava lo stop dell’attività nello stabilimento cerianese e l’intenzione di procedere con il licenziamento collettivo.
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