Visto da Varese: Assemblea Univa, appello degli industriali al governo

di EZIO MOTTERLE
Domani a Malpensafiere di Busto Arsizio gli imprenditori del Varesotto lanceranno un appello al governo, quello ancora in carica ma soprattutto quello in formazione, per poter fronteggiare con urgenza la pesante crisi energetica che rischia di strangolare un settore chiave per l’economia locale. L’assemblea generale dell’Univa, l’Unione industriali della provincia, cade giusto una settimana dopo il risultato elettorale e sarà Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, a trarre le conclusioni dell’incontro, da sempre appuntamento clou sul fronte economico-sociale di un territorio culla storica dello sviluppo industriale, oggi alle prese con gravi problemi legati anzitutto al costo dell’energia e delle materie prime. Chiaro è stato il grido d’allarme lanciato nei giorni scorsi dalle imprese varesine dinanzi alla situazione di crescente instabilità creata dalla crisi esplosa negli ultimi mesi. “Occorre agire ora per evitare il crollo”, hanno ribadito con forza i vertici dell’associazione. Dall’incontro di domani è atteso dunque un primo fondamentale intervento per poter dare una svolta immediata alla politica economica dell’esecutivo, in una situazione che presenta comunque anche aspetti positivi, a cominciare dall’aumento delle esportazioni nel primo semestre dell’anno. Il “made in Varese” insomma conferma, nonostante tutto, il crescente successo sui mercati di tutto il mondo, totalizzando in sei mesi un export di 6 miliardi 100 milioni di euro, il 25,1% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, tenuto presente comunque che le esportazioni (legate per oltre la metà al settore metalmeccanico) stanno migliorando soprattutto grazie all’aumento dei valori medi unitari, piuttosto che a quello dei volumi. Nell’area Ue l’incremento più rilevante è quello dell’export verso Polonia (+29%), nove punti sopra la media, mentre crescono molto le esportazioni verso gli Stati Uniti (+60,1%), primo mercato di sbocco oltre i confini europei, che beneficia anche del deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro. Si segnala inoltre un forte aumento delle esportazioni verso il Regno Unito (+45,1%) e la Svizzera (+18,1%), mentre cala l’export verso la Cina (-9,4%). Varese insomma conferma la sua propensione all’export, che proprio per poter stare al passo coi mercati rende più urgenti interventi efficaci a fronteggiare le pesanti emergenze in atto. Si guarda comunque al futuro con impegno e fiducia. Durante l’assemblea di domani verrà presentato il piano strategico #Varese2050 per accrescere la competitività del territorio varesino.