Agenda 2030, la Da Vinci parla di parità di genere con il sindaco

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la comunicazione delle maestre Caterina e Patrizia della scuola primaria Leonardo da Vinci di Saronno.
L’agenda 2030 rappresenta il nuovo quadro di riferimento globale per l’impegno nazionale ed internazionale teso a trovare soluzioni comuni per le grandi sfide del pianeta come l’estrema povertà, i cambiamenti climatici e le crisi sanitarie. Tutti i nuovi libri di testo riportano le sfide che ci attendono seguendo l’agenda 2030, segno di come la scuola sia ambito privilegiato per educare al rispetto, alle differenze, alla pace: temi propri dell’educazione civica.
La caratteristica dell’educazione civica è proprio la sua interidisciplinarietà, ed è così che si è posta l’attenzione all’obiettivo n. 5 dell’agenda 2030 che mira a ottenere la pari di opportunità tra donne e uomini. Già dal quarto anno della scuola primaria, i bambini e le bambine della classe quinta B del plesso Damiano Chiesa, hanno notato la disparità di diritti tra uomini e donne nelle civiltà antiche come l’accesso all’istruzione, alle cariche pubbliche, i diritti legati all’esercizio della cittadinanza attiva e al possedimento di beni.
Molti libri ci hanno aiutato a scoprire donne valorose non nominate nelle narrazioni ufficiali (tra i tanti vogliamo ricordare la collana Storie nella Storia, Settenove, ma anche Scienziate nel tempo di Sara Sesti, Ledizioni, oppure Libere e sovrane di Cossali, Mirandola, Rossi, Volani, Settenove). Siamo poi giunti alla toponomastica, disciplina che studia i nomi dei luoghi. Nelle antiche civiltà i nomi dei defunti erano spesso incisi sulle mura, all’ingresso delle città, soprattutto per coltivare la memoria e custodire esempi valorosi che potevano essere di ispirazione. I bambini e le bambine hanno così contato le vie presenti a Saronno: 239. Quelle dedicate alle donne sono risultate però solo 7. Gli e le studenti hanno anche voluto ricordare i nomi delle scuole. 18 scuole a Saronno, ma solo due dedicate alle donne: la scuola sant’Agnese e la scuola Pizzigoni.
Ci siamo così chiesti e chieste come mai. Forse non esistono donne che hanno fatto cose importanti per l’umanità? Abbiamo considerato i lavori: le nostre bisnonne e bisnonni, nonne e nonni ed infine i nostri genitori. In effetti le bisnonne erano soprattutto casalinghe e contadine, qualche impiegata, infermiera e insegante per le nonne, ma i lavori degli uomini sono risultati più vari: abbiamo trovato dirigenti di azienda, fabbri, commercianti, calzolai, musicisti, medici e tanto altro. La proposta di incontrare il sindaco e la vicesindaca nasce dal desiderio di esercitare una cittadinanza attiva e instillare il desiderio di cambiamento, lo spirito di iniziativa e l’entusiasmo che accompagnano sempre ogni processo di apprendimento.
La classe ha scelto sei donne tra quelle studiate: Margherita Hack, Rita Levi Montalcini, Nilde Iotti, Elsa Morante, Rosa Parks e Anna Frank. I cartelloni disegnati sono poi stati donati al comune con la proposta di “dedicare le nuove vie della città a una donna…magari una di queste donne!” Anche l’associazione di toponomastica femminile svolge, sul territorio nazionale, lo stesso lavoro che noi abbiamo provato a fare sul nostro territorio (per ulteriori approfondimenti si veda www.toponomasticafemminile.com).
Vogliamo ringraziare il sindaco Augusto Airoldi e la vicesindaca Laura Succi che sono stati esempio di comunità educante, rispondendo prontamente alla nostra proposta, offrendo parole preziose agli alunni e alle alunne che hanno raccontato il percorso autonomamente, con impegno e dovizia di particolari. Pensiamo che l’esempio portato dall’amministrazione comunale, come l’apertura al nuovo, siano valori per crescere giovani pronti a fare cittadinanza e democrazia.
Le maestre,
Caterina e Patrizia
(foto d’archivio)
30062022
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Commenti
Bu, a scuola di mio figlio le insegnanti fanno quotidianamente differenze tra maschi e femmine.