Referendum, Castelli fa punto sull’abolizione del decreto Severino
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’ex assessore Lucia Castelli in merito al referendum.
Ogni referendum è per prima cosa un momento di grande partecipazione alla vita repubblicana. La possibilità concreta di andare a determinare direttamente una trasformazione nelle istituzioni, è da sempre una prova di libertà, vitalità e coscienza di un popolo, che con un gesto semplice, afferma con vigore la propria sovranità e indipendenza. E si sa, la Libertà significa responsabilità, come partecipazione significa preparazione. Per questo inizieremo un breve percorso di approfondimento sui quesiti referendari, per portare chiarezza dove solitamente c’è un po’ di confusione, al fine che i cittadini possano andare alle urne con consapevolezza e realizzare serenamente il loro diritto repubblicano di essere liberi, sovrani e indipendenti.
Il primo punto che andiamo a affrontare insieme è quello riguardante l’abolizione del decreto Severino. Il Decreto Severino attualmente impone l’incandidabilità, ineleggibilità e decadenza automatica per i parlamentari, per i rappresentanti di governo, per i consiglieri regionali, per i sindaci e per gli amministratori locali in caso di condanna, anche in via non definitiva.
Avendo valore retroattivo, prevede la sospensione per un periodo massimo di 18 mesi di una carica comunale, regionale e parlamentare se la condanna, avviene dopo la nomina del soggetto in questione. Così, come è successo in moltissimi casi documentati, in particolare verso amministratori locali e sindaci, il soggetto si è visto costretto alle dimissioni, oppure è stato sospeso, per poi vedersi assolto perché risultato innocente.
Votando SI al referendum si restituisce ai giudici la facoltà di decidere caso per caso se, in caso di condanna, occorra applicare o meno anche l’interdizione dai pubblici uffici.
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Commenti
Abrogare la legge Severino significa innanzitutto rispettare il principio costituzionale di presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Spetterà poi al giudice valutare, caso per caso, se applicare l’interdizione dai pubblici uffici o meno, come previsto dalle leggi precedenti. La Severino è una legge folle, tipica del giustizialismo a orologeria tipico di una certa sinistra… e della giustizia forcaiola voluta dal movimento 5 stelle
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Non ne farei una questione di destra o sinistra, qui c’è di mezzo la cosa pubblica e qualsiasi amministratore deve essere candido e trasparente senza alcun dubbio. Quindi la legge può eventualmente essere corretta, ma di certo non abolita, altrimenti il rischio è troppo grande e torno a ripetere che non c’entra destra o sinistra, dove c’è il malaffare questo va estirpato con ogni mezzo e il più possibile. Perché altrimenti una certa parte politica è sempre contraria?
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Sono d’accordo il presupposto per riformare la nostra Nazione è il ripristino della legalità repubblicana senza scappatoie…quello che va fatto urgentemente è la semplificazione delle norme legali…troppo spesso fior di delinquenti si salvano con scappatoie assurde
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Le leggi precedentivhanno fatto solo che a fronte di pochi poi assoltu, spesso per prescrizione, molti continuassero a fare i politici compreso in parlamento dove in passato c’erano una quota importante di parlamentari condannati in via definitiva
E se poi viene condannato (e magari per reati mica tanto compatibili con il proprio ruolo pubblico)? Al di là della legge, dovrebbe essere la singola persona a farsi da parte finché non si chiarisce. Quindi, mi spiace ma abolire la legge proprio no.
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Il decreto Severino Impone l’obbligo di sospensione o di dimissioni.
Precedentemente l’ordinamento prevedeva l’interdizione dei pubblici uffici, ma era a discrezione del magistrato proprio per valutare caso per caso se il reato per il quale era stato condannato il cittadino potesse essre considerato incompatibile con la carica.
Il problema di questo decreto è che impone la sospensione anche prima dei tre gradi di giudizio e la letteratura di riferimento evidenzia come siano presenti e in maggioranz casi di assoluzioni in appello e cassazione – la maggior parte perchè il fatto non sussiste – ma ormai la sospensione o le dimissioni avevano compromesso sia la carica svolta che l’immagine del cittadino innocente.
Ricordo anche diverse posizioni chiare da parte della corte costituzionale e del CSM contro l’applicazione di tale decreto per svariati politici, proprio perchè considerata incostituzionale secondo il principio di presunzione di innocenza.
Se si abrogasse, tornerebbe comunque la discrezionalità del giudice per scegliere l’interdizione…-
E non potevate risolverla voi in parlamento invece di intasare il popolo di questioni un pò particolari che magari non ha né tempo né voglia di approfondire? Non abbiamo già visto pareri del CSM diventare una sorta di “legge” effettiva? Voi politici mi fate pena!
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E meno male se devo aspettare 3 gradi ‘e il tipo come spesso accade e’ un malfattore, gli regalo anni e anni per continuare impunito a rubare o a commettere reati (con i soldi delle mie tasse no!)
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In cosa non è chiaro che la DISCREZIONALITÀ DEL MAGISTRATO preveda l’interdizione dei pubblici uffici anche dopo il primo grado, ma sarebbe caso per caso e non imposta per legge???
Ok la faziosità ma almeno l’italiano…
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Referendum da flop!
E per di piu’ la maggioranza di chi votera’ dira NO all’abolizione di questa legge ricicla pregiudicati.
(a voi tanto cara)