Saronno, ecco Lanc: laboratorio aperto per un nuovo centro con Fi e Cambiamo!

SARONNO – Giovedì 5 maggio si è riunito per la prima volta il LANC, Laboratorio Aperto per un Nuovo Centro, gruppo di lavoro politico e culturale proposto da Forza Italia e Cambiamo!, aperto a forze politiche, realtà civiche, associazioni e singoli cittadini che si riconoscono nei valori moderati del centro in un’ottica aggregativa e di rafforzamento di questa area. Erano presenti esponenti dell’ex lista civica Sac, dei Popolari, del Popolo della Famiglia e singoli cittadini.
Ecco la nota in cui il gruppo presenta il risultato del confronto
Tema della serata è stato l’approfondimento della tematica Isotta Fraschini messa a confronto con l’iter autorizzativo adottato e i risultati raggiunti per l’area Cantoni. Sia la prima che la seconda area sono infatti assoggettate alla stessa normativa del Piano di Governo del Territorio (PGT)
Il Piano Attuativo “ex Cantoni” ha iniziato ufficialmente il suo percorso autorizzativo con la prima presentazione nel dicembre 2014 e si è concluso con la firma della convenzione nel novembre 2020. Ha una superficie territoriale di circa 97.000 mq.(Isotta Fraschini 118.000 mq ), rispecchia le indicazioni previste nel PGT: in particolare le cessioni del 60% (50%+10%) dell’area al Comune e l’edificazione sul rimanente 40%. Sono state individuate con precisione le aree da cedere al Comune e in particolare è stato realizzato un parco di circa mq 35.000, ampliamente fruibile e aperto sulla via Miola che permetterà, attraverso un percorso pedonale di raggiungere piazzale Borella antistante all’Ospedale e viene ceduta anche una superfice di circa 9.400 mq per Edilizia sociale(ERS). All’interno del parco verrà realizzato un centro polifunzionale per giovani e verrà recuperata come centro civico la palazzina uffici esistente. Il grande parco, fulcro del Piano Attuativo, presenta un reticolo ben delineato da percorsi pedonali e ciclabili e dividerà in due il Piano: a nord gli edifici di nuova edificazione e a sud gli edifici di edilizia sociale più una struttura terziaria/ commerciale, mentre sull’altro fronte della via Miola è già stato realizzato il supermercato Tigros a serviziodi Saronno est ricollocando la preesistente struttura sita in Via Cattaneo dietro lo stadio comunale. In questo Piano Attuativo il rapporto dialettico fra l’Attuatore e Amministrazione Comunale è stato incessante e continuo ed ha portato, anche se con tempi non brevi (6 anni) ad un risultato chiaro, trasparente e compensativo degli interessi opposti dei due soggetti. Inoltre la convenzione è stata firmata dalla precedente amministrazione Fagioli solo quando tutte le aree da cedere al Comune erano state completamente bonificate e avevano ottenuto il certificato di bonifica, il cosiddetto “bollino blu”.Tutto il materiale contaminato è stato infatti completamente asportato e conferito in discarica, dando quindi il massimo di sicurezza ai saronnesi che vivranno e utilizzeranno quell’area.
Sì è passato poi ad analizzare il planning Isotta Fraschini sulla base del poco materiale ufficialmente disponibile e con la premessa che in linea di principio siamo favorevoli all’insediamento dell’Accademia di Brera, ente di indubbio prestigio internazionale, sull’area del Piano Attuativo. Su questa proposta, anche se ancora in fase embrionale, sono emerse però alcune criticità che ci auguriamo vengano attentamente prese in considerazione dall’Amministrazione Comunale .
- Assenza di un Piano di insieme con la proprietà a sud (Bertani-Baselli) come previsto dal PGT al fine di non compromettere i futuri sviluppi dell’intero comparto.
- Critica la dimensione ( poco più grande dei giardini di Carlo Porta ) e la posizione del parco che diventa solo un giardino fra gli insediamenti edilizi concentrati sulla via Varese e la nuova via che costeggia la ferrovia.
- Critico il posizionamento dei nuovi edifici proposto della società attuatrice. Questa osservazione riguarda sia gli edifici residenziali e terziari sulla superficie pari al 40% dell’intera superficie di proprietà, sia il collocamento sulla rimanente parte, destinata al Comune, del Mils e degli edifici destinati all’Accademia di Brera, in aggiunta al giardino tra gli edifici e al “parco forestale” sulla fascia di rispetto cimiteriale.
- Non viene individuata la superficie pari al 10% dell’intera area (118.000 mq) da destinare ad Edilizia Sociale (ERS)
- Inaccettabile la chiusura completa del fronte su via Varese con i nuovi edifici che crea una barriera verso il Quartiere Matteotti e nel contempo una chiusura visiva anche del giardino interno.
- Assente un pensiero relativo all’impatto demografico che il nuovo intervento determinerà Tenendo conto delle nuove volumetrie che verranno realizzate si può ipotizzare un numero di nuovi abitanti di circa 1200 unità, pari circa a 400 famiglie più quelli che occuperanno la parte commerciale / terziaria con la conseguente necessità di nuovi asili nido e scuola primaria.
- Critica anche la posizione scelta per il Mils che chiude definitivamente verso la proprietà a sud (Bertani- Baselli) il giardino fra gli edifici e dimostra ancora di più la mancanza di una visione di insieme per l’intero comparto,
- Ultimo, ma forse il primo, il tema della bonifica. A differenza dell’approccio consolidato di asportare e conferire in discarica il materiale contaminato fino alla sua completa eliminazione dall’area per avere anche per l’ Isotta Fraschini il cosiddetto “bollino Blu”, l’Amministrazione ha inspiegabilmente accettato la proposta di “analisi di rischio”, certamente più semplice e molto meno costosa.
- Questo approccio determina pero’ un vincolo sull’intero lotto in quanto quest’ultimo non presenterà lo stesso grado di certezza di decontaminazione che invece ha un’area sottoposta a bonifica e implica anche un eventuale impegno per l’Amministrazione che in un futuro potrebbe essere chiamata a dover bonificare a proprie spese. Ovvio che se non ci saranno ripensamenti, nessuno in futuro a Saronno intenderà sobbarcarsi gli elevati costi di una bonifica integrale ma – invocando il “protocollo Isotta” – vorrà percorrere la strada dell’“analisi del rischio”, con buona pace di chi fece giustamente le barricate per la bonifica della Cantoni in nome della salute dei saronnesi. Si istituisce dunque un precedente potenzialmente molto preoccupante per tutta la Città.
Valutando, quindi, quanto accaduto finora e confrontandolo con quanto nei fatti avvenuto sulla Cantoni, l’attuale Amministrazione comunale appare passiva, priva di idee e progettualità anche per l’area soggetta a cessione da parte del privato. Non è nostro compito mettere fretta a nessuno ma anzi, memori della positiva esperienza precedente, riteniamo che sia indispensabile prendersi tutto il tempo necessario affinché nel rispetto delle procedure di dialogo tra Amministrazione comunale e soggetto attuatore si realizzi un intervento di elevato valore da tutti i punti di vista per il bene della nostra Città.
Ogni accelerazione motivata dall’urgenza di iniziare in tempi irragionevolmente brevi le attività accademiche ci troverà comprensibilmente critici per evitare i “gattini orbi” che resterebbero sulle spalle dei saronnesi per i prossimi decenni. Sarebbe auspicabile che si informi la città di tempi e modi facendo chiarezza e senza alimentare illusioni e aspettative che potrebbero andare deluse.



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Commenti
Un altro problema non elencato nell’articolo ma che ritengo determinante per il buon esito di tutta l’operazione è la “sistemazione” della boscaglia su via Varese. Per favore non chiamiamolo bosco! Di scarso valore botanico, cresciuto su un’area potenzialmente inquinata e quindi da bonificare, ma circondato da un’aura di intoccabilità amazzonica rischia di diventare, piu’ che un polmone verde e intensamente vivibile per la Città, una palla al piede di cui rimpallarsi proprietà e costi. Anche qui sarà importante il ruolo propositivo dell’Amministrazione, sia con l’attuatore ma a maggior ragione con gli enti regionali preposti.
Non è corretto che i proprietari di un impresa concorrente nel campo delle costruzioni si esprimano sul tema, è al limite del conflitto di interessi
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Al limite ? Oltre il limite. I costruttori saronnesi sono terrorizzati all’idea che nell’area ex Isotta si possa fare edilizia di qualità a prezzi accessibili. Per questo osteggiano il progetto … ormai è chiaro.
È davvero un’idea vecchia della trasformazione del suolo, cercare di non indurre prodotti altrui
Sono in otto!!
Elezioni per bloccare la deriva unica soluzione
Analisi molto lucida condivido
Ma non si aggrega con voi Obiettivo Rancore?
Occorre fare massa critica sul progetto Isotta e negoziare le esigenze del pubblico col privato, il quale non può fare ciò che vuole, ben venga un fronte allargato per l Isotta per portare il privato sulle posizioni del pubblico
Io mi chiedo come facciate a stare con lega e soprattutto fdi
Questi signori non hanno capito proprio niente e infatti agli incontri sull’ex-Isotta non si sono mai visti e non hanno mai fatto domande.
Mi chiedo che senso abbia scrivere certe cose con un livello di distrazione e d’impreparazione nella comprensione di questo progetto così alto.
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Forse hanno guardato meglio le carte e meno il film di fantascienza
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Temo che sia lei che, accecato da tutto il fumo buttato agli occhi dai proprietari dell’area, non abbia ben capito i dettagli dove …. il diavolo si nasconde . Qui sono ben elencati.