25 aprile, Airoldi cita Segre e spiega: “Nella guerra in Ucraina sappiamo da che parte stare, ce l’ha insegnato la Resistenza”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo il discorso pronunciato dal sindaco Augusto Airoldi durante la celebrazione in piazza Caduti saronnesi (Qui la diretta de IlSaronno).
Autorità civili e militari, Associazioni combattentistiche d’arma, care concittadine e cari concittadini
77 anni fa, come oggi, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori ancora controllati dall’occupante tedesco e dai suoi alleati fascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia di attaccare i presidi fascisti e nazisti ed imporre loro la resa.
Il 25 aprile è giornata fondativa della nostra storia di Repubblica democratica, nata dalla Liberazione, che, non possiamo dimenticarlo senza tradirne il significato, fu lotta armata contro le truppe di invasione naziste e contro il regime fascista. Una vicenda che assume oggi un significato inedito. L’ha spiegato con la limpidezza e la forza morale di sempre Liliana Segre, affermando: “Sarebbe difficile in un anno come questo intonare ‘Bella ciao’ senza rivolgere un pensiero al popolo ucraìno che nelle scorse settimane si è svegliato e ha ‘trovato l’invasor'”.
«Arrendersi o perire!» fu la parola d’ordine intimata dai partigiani quel giorno e in quelli immediatamente successivi.
«Arrendersi o perire!» è la parola d’ordine che sentiamo risuonare ancora oggi nella nostra Europa, purtroppo da parte di un invasore, l’esercito della Federazione russa, nei confronti di un popolo aggredito, quello Ucraìno.
Certo la storia non si ripete mai uguale a sé stessa. Affermare quindi che la resistenza dei partigiani italiani contro l’occupante tedesco fu uguale a quella delle truppe regolari ucraìne contro l’invasore russo, rischia di condurre a falsi storici.
Ma oggi in Ucraìna, come 77 anni fa in Italia, è chiaro chi sia l’aggressore e chi l’aggredito, chi abbia scatenato una criminale invasione di uno Stato sovrano, violando qualsiasi norma che regola i rapporti tra Stati, e chi si difende. Chi ha violato, altresì, il diritto bellico, bombardando indiscriminatamente scuole, ospedali, interi quartieri residenziali e uccidendo senza alcuna plausibile ragione, civili inermi che tentavano di fuggire dalle proprie città trasformate in teatri di battaglia. Oggi, le atrocità commesse dall’esercito della Federazione Russa a Mariupol, Bucha, Kharkiv, ci riportano alla mente le stragi di Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, le Fosse Ardeatine.
Oggi ritornano parole che pensavamo sepolte nella memoria collettiva: esecuzioni, fosse comuni, stupri, genocidio, forni crematori, si, perfino i forni crematori.
Di fronte a questo drammatico scenario, noi sappiamo da che parte stare: ce lo hanno insegnato quelle donne e quegli uomini le cui gesta oggi vogliamo commemorare.
Scegliamo di stare con il popolo ucraìno e i suoi governanti, non perché siano senza colpe: non lo furono nemmeno i nostri partigiani. Scegliamo di stare con l’Ucraìna perché si difende da un invasore e combatte per la propria libertà. Scegliamo di stare con l’Ucraìna perché se oggi la Federazione russa cessasse la sua aggressione armata, non ci sarebbe più la guerra. Se l’Ucraìna cessasse di difendersi, non ci sarebbe più un’Ucraìna libera e protagonista del proprio futuro.
Stare con l’Ucraìna significa, oggi, anche concorrere con il consesso democratico internazionale alle progressive sanzioni economiche, volte a rendere sempre più difficile per la Federazione russa, finanziare la sua guerra insensata.
Ma stare con l’Ucraìna significa anche, e forse, soprattutto, guardare oltre il pur indispensabile supporto di oggi, perché il conflitto armato non può essere l’ultimo strumento di risoluzione delle controversie internazionali.
Significa non usare una tragedia di questa portata per regolare i conti, spesso di corto respiro, della politica italiana.
Significa rilanciare un’azione diplomatica incisiva, convinta, globale. Le nostre democrazie occidentali non possono permettersi l’errore di pensare il mondo solo dalla loro parte.
Il dialogo con la Cina è fondamentale anche se molto difficile e delicato. E la stessa cosa vale per Messico, Brasile, India, Pakistan, Turchia e Sudafrica, tutti Paesi che Putin cerca di tenere legati a sé.
Infine, significa rafforzare la cooperazione internazionale. I Paesi più poveri sono esposti al rischio di una crisi senza precedenti: Ucraina e Russia sono i principali esportatori mondiali di grano. Per questo si deve organizzare subito un’azione di sostegno alimentare, per evitare che l’ipotesi della destabilizzazione apra voragini che nessuno sarà poi in grado di gestire.
Per affrontare la crisi scatenata da Putin non è quindi sufficiente concentrarsi solo, sul pur necessario, supporto diretto all’Ucraìna. Ce lo dice la ns Costituzione, nata dalla resistenza.
Questo 25 Aprile ci chiede quindi di guardare oltre la tradizionale commemorazione. La libertà e la democrazia che i partigiani ci hanno conquistato, oggi sono più che mai in pericolo anche dentro la nostra Europa.
“Dal nostro 25 aprile – ha recentemente affermato il Presidente Mattarella – viene un appello alla pace, non ad arrendersi di fronte alla prepotenza. Il rifiuto di ogni sopraffazione totalitaria, la consapevolezza dell’importanza della democrazia, il rispetto della dignità umana e il rifiuto di ogni razzismo sono i valori che ci sono stati affidati dalla liberazione”,.
A noi il compito di non dimenticarli!
Viva l’Italia! Viva la Liberazione! Viva la pace.
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Commenti
Quando AIROLDI spiega alla fine solo tu hai capito tutto!
“Bel discorso del sindaco” lascia proprio tutto il tempo che trova!
Che altro mai avrebbe dovuto o potuto dire AIROLDI?
Con questo discorso, come al solito, ha detto tutto e ha detto niente: quando mai AIROLDI ha preso una chiara posizione?
Mai, e MAI lo farà!
Questo è il sindaco democratico che si merita Saronno
Bel discorso del sindaco Airoldi
Basta con queste inutili manifestazioni.
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Bellissima la democrazia, ognuno e libero di manifestare il proprio pensiero come sta facendo lei… Questo però lobdeve al fatto che c’è stato un 25 aprile
“ Chi ha violato, altresì, il diritto bellico, bombardando indiscriminatamente scuole, ospedali, interi quartieri residenziali e uccidendo senza alcuna plausibile ragione, civili inermi che tentavano di fuggire dalle proprie città trasformate in teatri di battaglia”
Stà parlando anche degli USA e Occidente con le due guerre, ed annesso embargo economico, in Iraq forse?
Un applauso
Free Ucraina dal criminale invasore!