L’evoluzione delle tecniche di marcatura

La marcatura dei prodotti al giorno d’oggi è una tecnica non solo necessaria per garantire la tracciabilità, ma anche regolamentata dalla legge. L’esempio più noto delle tecniche di marcatura moderne è rappresentato dalla marcatura laser, ma la storia del settore ha origini molto più antiche. Il codice a barre può essere ritenuto il primo sistema di codifica industriale in questo ambito. Tuttavia, nel tempo l’evolversi della produzione e delle normative, che ha portato a un incremento del livello di complessità e di rigidità della legislazione, ha fatto sì che diventasse molto importante ridurre in uno spazio più piccolo una maggiore quantità di informazioni. Ecco perché sono stati sviluppati e messi a punto sistemi di marcatura più all’avanguardia e moderni, che hanno portato alla diffusione di sistemi di codifica nuovi: per esempio, i codici QR (o QR code), ma anche i tag RFID. Grazie alla comunicazione NFC è stato possibile condensare in uno spazio ridotto un numero molto elevato di informazioni. Inoltre con i codici data matrix è possibile monitorare e gestire i dati in real time, qualsiasi sia il dispositivo che si utilizza. Realtà specializzate come Automator International oggi propongono un vasto assortimento di soluzioni e di tecniche di marcatura, con sistemi di codifica automatizzati.
I marcatori industriali oggi
I marcatori inkjet, o a getto di inchiostro, sono consigliati – per esempio – per stampare i microcaratteri: una necessità tipica del settore alimentare e del comparto dei prodotti elettronici. Tempi di stampa ridotti sono quelli che derivano dall’impiego dei marcatori a trasferimento termico e stampa a caldo, che per di più assicurano risultati di qualità più elevata. Infine, nel novero delle tecniche di marcatura più recenti e più efficienti non si può non menzionare la marcatura laser, che fra i tanti pregi che la caratterizzano ha anche quello della versatilità: vi si può ricorrere, infatti, su una grande varietà di superfici, come l’alluminio verniciato o anodizzato, il vetro, il pvc, la plastica e il legno.
La storia della marcatura
Nel corso del Novecento, vari sistemi di marcatura si sono alternati seguendo lo sviluppo di nuove tecnologie e il costante miglioramento dei materiali. Se negli anni ’40 si usavano tipicamente le macchine a battuta meccanica, il decennio successivo è stato caratterizzato dalla nuova tecnologia per la marcatura a rullamento manuale. Negli anni ’60, poi, è arrivato il momento della marcatura a caldo. Si deve arrivare agli anni ’80 per assistere all’introduzione della marcatura elettronica a micropunti, mentre sul finire del millennio fa capolino la marcatura laser, con tutti i vantaggi che la caratterizzano in termini di resa estetica e di praticità di lavorazione.
Le tecniche di marcatura fra passato e presente
In passato veniva usata in misura rilevante anche la marcatura a rotella, a cui si ricorreva in modo particolare per cavi e tubi piuttosto lunghi. Il meccanismo di funzionamento era nel complesso semplice: una rotella impregnata di inchiostro toccava i simboli o i caratteri incastrati in un’altra rotella che poi aderiva alla superficie che doveva essere marcata, in modo che i simboli voluti venissero riportati. Decisamente diversa è, oggi, la marcatura laser, che prevede l’impiego di un fascio di luce, con un livello di potenza ben definito, al fine di riscaldare il prodotto: in questo modo l’aspetto della superficie viene modificato nella maniera desiderata. Nonostante il diffondersi del laser, comunque, attualmente si usa anche la marcatura a punzoni, che si basa sull’azione di appositi punzoni che deformano il materiale; questi punzoni riproducono numeri e lettere destinati a essere incisi o con macchinari che agiscono per rullamento o a impatto, o in manuale con martello, a seconda della forma dell’oggetto. Infine, vale la pena di citare anche la marcatura a micropunti, che – come abbiamo visto – è stata introdotta nel settore negli anni ’80; oggi viene garantita da macchinari a controllo numerico che oggi vengono programmati con l’elettronica o tramite computer. I simboli, i numeri e le lettere vengono formati grazie all’azione di un punzone che si muove su due assi.
La disciplina normativa della marcatura industriale
Dal punto di vista legislativo, la marcatura industriale è normata dalla Decisione 93/465/CEE, risalente al 22 luglio del 1993, con il quale il Consiglio dell’Unione Europea ha introdotto alcune direttive che ogni Paese dell’UE è tenuto ad applicare. Si fa riferimento in particolare alla marcatura CEE, per un processo di standardizzazione attuato anche attraverso la Direttiva 98/34/CE. In Italia, in particolare, le Norme Tecniche per le Costruzioni del DM del 14 gennaio del 2008 devono essere conformi a questa procedura. Per la marcatura dei metalli preziosi, invece, nel nostro Paese si deve fare riferimento al Decreto Legislativo n. 251 del 22 maggio del 1999, oltre che al DPS n. 150 del 2002. Infatti, anche per i metalli preziosi come l’oro, il platino, il palladio e l’argento è richiesta la marcat