Dostoevskij, i libri più belli e significativi dello scrittore russo

Ci sono autori che hanno fatto la storia della letteratura e tra questi c’è Dostoevskij; l’autore di origine russa ha ancora oggi una forte importanza nel mondo dei libri e proprio per questo oggi è importante leggere alcuni dei titoli ritenuti tra i più significativi. Al centro della polemica attualmente per una censura operata dagli Stati Uniti e da alcune Università come la Bicocca di Milano, Dostoevskij ha in realtà moltissimo da insegnarci.
Perché leggere Dostoevskij oggi è importante
L’autore tra i più grandi della letteratura russa e apprezzato a livelli mondiali ha scritto una serie di titoli diventati degli autentici capolavori ma perché vale la pena leggerli ancora oggi? Ogni opera va a scavare nell’animo umano, andando a metterci davanti all’interiorità e costringendoci ad analizzare le profondità delle emozioni e delle situazioni che ci circondano.
I libri più belli di Dostoevskij da leggere per il significato
Un romanzo di Dostoevskij da leggere è sicuramente Delitto e Castigo. Il libro non ha certo bisogno di presentazioni ed è forse il più famoso e diffuso anche nel nostro Continente. Una delle caratteristiche principali è la presenza di moltissimi personaggi, ciascuno approfondito e con un profilo psicologico completo. Ambientato a San Pietroburgo racconta la storia di Raskòl’nikov, uno studente che va ad uccidere una malvagia usuraia. L’autore divide le persone in due macro categorie: ci sono i “napoleoni” cioè persone forti che possono tutto e i “pidocchi” in cui vengono collocate le persone sottomesse. Il ragazzo che ha commesso l’omicidio ha l’idea di collocarsi tra i napoleoni ma dopo l’azione aggressiva, con l’aiuto di Sonja e dopo un’attenta analisi decide di autodenunciarsi condannandosi ai lavori forzati. L’idea del romanzo è mettere un focus non tanto sul pentimento quanto sull’accettare con consapevolezza le conseguenze delle proprie azioni.
Secondo titolo da leggere è certamente Memorie del Sottosuolo. Il libro, scritto nel 1864 divide ancora una volta il mondo in due parti: da una parte il sottosuolo e dall’altra la neve fradicia. Le figure sono chiaramente studiate per andare ad analizzare l’intimità dell’animo umano; l’idea nasce dai lavori forzati a cui l’autore stesso è stato costretto in Siberia. Finito a lavorare lui stesso qui per sovversione, vuole sollevare alcune polemiche ma allo stesso tempo analizzare in modo esistenziale la vita di ciascuno.
Le notti bianche è invece un altro romanzo noto che si ambienta a San Pietroburgo. Questa volta le tematiche si discostano un po’ e inseriscono molta passione e amore tra le pagine; proprio questo porta il romanzo in cima ai preferiti del pubblico femminile. La storia racconta degli incontri tra Nasten’ka e un misterioso sognatore. Tra i due nascono sentimenti travolgenti in un climax crescendo ma ad un certo punto lei svela l’amore per un altro giovane e così il sognatore mette da parte ciò che prova per aiutarla a raggiungere i suoi obiettivi.
Un altro titolo popolare è del 1869. L’idiota vuole dare ancora una volta uno spaccato sulla morale umana andando ad analizzare ciò che è nascosto nell’inconscio umano. L’idea è quella di creare come sempre una ripartizione netta tra il bene e la purezza contro il male.
Popolarissimo anche Il Giocatore, un libro che vuole mettere in primo piano il vizio del gioco demonizzando l’azzardo. La storia racconta di diversi personaggi che ruotano attorno al mondo delle fiches. L’autore russo riesce a descrivere in modo incredibilmente realistico l’attrazione verso il gioco che sa creare dipendenza tanto che uno dei protagonisti sembra essere “posseduto”. Il romanzo a tratti è autobiografico proprio perché l’autore stesso ha conosciuto da vicino il vizio del gioco e del casinò spinto soprattutto dal desiderio di arricchirsi.