Primo aprile, ironica filastrocca politica sulle panchine di Saronno

SARONNO – Ha strappato il sorriso a tanti passanti la poesia/filastrocca distribuita stamattina su alcune panchine saronnese. Qualcuno notando il foglio A4 bianco ha pensato ad un volantino ma in realtà è stato subito chiaro che si trattava di un componimento in rima realizzato in occasione del primo aprile.
In sostanza nel componimento si ironizza sulle difficoltà dell’attuale Amministrazione e su quanto sia determinate in consiglio comunale il voto di Con Saronno ossia del presidente dell’assemblea cittadina. La poesia – filastrocca è firmata anonimo saronnese e al momento non si è ancora riusciti a capire in quali zone sia stata lasciata.
Ecco il testo integrale de “il triste signore”
A Saronno c’è un triste signore
alto, grigio e sempre di malumore.
Ovunque egli passerà,
solo tristezza con sé porterà.
È chiamato Sindaco questo signore,
ma in fondo è anche un attore.
Talmente bene ha recitato,
che Saronno è rimasto ammaliato.
Se oggi chiedi di lui,
nessun più sostiene costui.
Sedici mesi sono passati,
e i suoi programmi sono saltati.
Nessuna traccia della Saronno sconfinata,
ormai la città è soltanto desolata.
La sua truppa già è allo sbando
e la nave sta affondando.
Il sornione Presidente
tiene stretto il salvagente.
Se la nave affonderà,
solo lui si salverà.
(anonimo saronnese)
Per la foto si ringrazia un mattiniero lettore de ilSaronno
01042022
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Commenti
Come sempre….c’è chi non vuole capire il messaggio. Ma certo, è una goliardata, ma tutti a guardare come è stata scritta e nessuno che recepisce il disagio della situazione. Tutti a guardare il dito e nessuno la Luna.
La tristezza è altro. La tristezza è colui che ha scritto questa “cosa” che non si può neanche definire neanche filastrocca. La tristezza è essere ignoranti. E questo foglio lo dimostra.
Non ho nessuna opinione a riguardo del Sindaco, ma su chi si firma “anonimo” una opinione ce l’ho: vergognati !
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Da quando Saronno è diventata maschile??
E tutto il resto sulla stessa linea di pensiero e cultura.
Invece di sterili messaggi ANONIMI, non sarebbe più utile un serio impegno sociale, tanto più in tempo di pandemia e guerra? Ne trarrebbero vantaggio panchine, uomini e coscienze.-
Saronno maschile per la rima?
una licenza poetica sa in cosa consiste?-
Caro Anonimo (autore, epigono o simpatizzante dell’opposizione?), non faccio parte dell’Accademia della Crusca, ma avendo alle spalle studi classici, conosco perfettamente il significato di licenza poetica. Tuttavia applicare questa locuzione al testo in esame mi sembra un’iperbole assolutamente risibile. Così come è risibile e del tutto fuori luogo disquisire di linguistica o di poetica. D’altra parte nella mia breve nota non ho parlato di grammatica o di livello di istruzione, ma di linea di pensiero e cultura. E infatti, da un’attenta esegesi dello scritto, emerge l’immagine non di una città evoluta e aperta, ma di un paesotto (quello sì, maschile) ancora malato di provincialismo. Una sorta di orticello ristretto e soffocante in cui le persone, pur in un momento storico terribile, segnato da una pandemia e da una guerra, traggono godimento nello spargere odio, livore, scherno e divisione. Da qui la mia osservazione che, ben lungi dal puntare sullo stile del “componimento”, voleva essere un appello a mutare il nostro atteggiamento costantemente distruttivo in qualcosa di positivo. Ovvero, perchè non usare i nostri talenti per dialogare, correggere, costruire, migliorare insieme? Perchè cercare sempre un nemico da annientare? Così riusciamo solo a rovinare tutto e a rendere Saronno sempre meno città e sempre più paese “ammaliato” dall’egoismo e dalla disumanità.
Prova a riflettere. Non è così difficile.
Saronno è sconfinata, e lo si è visto benissimo, ogni volta che riusciamo a togliere i confini ai nostri sguardi e ai nostri cuori. Ogni volta che riusciamo a capire che solo così andrà tutto bene.-
Gent. Sig.a Pescio,
ho letto con piacere i Suoi commenti e mi complimento con Lei! In mezzo a tante “anonime” tenebre, sia benedetta un po’ di luce!
Ho anche particolarmente apprezzato il Suo “ANONIMI”, scritto con lettere maiuscole. Quasi ad evidenziare individui senza personalità e capacità!
I codardi e gli odiatori che si nascondono “dietro” le tastiere sono il segno di questo periodo di decadenza!
La saluto cordialmente.
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invece firmarsi Miguel Bosè lo reputa onorevole?
Questa poesia rappresenta in maniera chiara come oggi ci si nasconda dietro l’anonimato, a differenza dei politici che mettono sempre la faccia.
Mi piacerebbe vedere il “poetaccio” se avrebbe il coraggio di comparire in un Consiglio Comunale…..
ma visto la codardia dubito!
Non abbiamo oramai da tempo un governo ….. ma, che dire, abbiamo un bravo Cantore delle Storie di Saronno.
Complimenti per la lucidità d’analisi e l’abilità a trasporla in rima.
Forse TRISTE SIGNORE non sarebbe il caso di prendere coscienza che oramai nessuno ti vuole ??
Che pena
L’occasione del festival della poesia poteva essere sfruttata in modo più costruttivo…
“Invece sì, invece forse sì,
forse le poesie lo cambieranno un poco
il mondo.
Però tra tanto
tanto di quel tempo
sì me lo sento
che forse dalle poesie
forse verrà un poco di cambiamento
ma come un nevicare lento lento lento”
Vivian Lamarque
… ebbene, non siamo ancora in quel tempo!
Non so chi vincerà il prossimo “Nobel” della letteratura! Ma sono sicuro chi non lo vincerà: l’autore della sgangherata “poesia”! Oltretutto, i veri poeti non si nascondono con l’anonimato.
Due annotazioni nel merito della scarcassata “poesia”. La prima: l’anonimo autore non solo ha lacune nello scrivere, ma è anche scarso in aritmetica, limitiamoci all’aritmetica senza scomodare la matematica. L’anonimo non ha capito che non solo il Presidente del consiglio comunale può decidere della maggioranza, ma qualsiasi consigliere della maggioranza stessa è nelle medesime condizioni del Presidente.
La seconda annotazione. Le due righe finali della sgangherata “poesia”: “Se la nave affonderà, solo lui si salverà”. È illogicità manifesta in quanto se non c’è maggioranza non si salva nessuno!
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Caro Rimoldi, la poesia non va a braccetto con l’aritmetica e logica… si lasci trasportare
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“Si lasci trasportare” è l’invito del “coraggioso” anonimo!
“Si lasci trasportare” anche per negare che la presunta “poesia” tale non è? E che è forse solo strumento di esternazioni di…un arrabbiato?
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sempre a difendere l’indifendibile, anche il primo di aprile.
che vita triste e sconsolata!-
L’anonimo non ha per nulla capito che non ho difeso nessuno, ma ho solo constatato le illogicità contenute nella sgangherata “poesia”.
Piuttosto è sicuramente una “vita triste e sconsolata” quella di chi si nasconde nell’anonimato.
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dura ancora poco
A Stringere mani bisogna impegnarsi , poi che fanno ?? Cosa stanno facendo??
ma la gente non ha niente da fare nella vita?
Sto male dalle risate !! Portatela a Giorni Diversi !!
Una poesia rende meglio di un triste Consiglio Comunale
Secondo me se partecipa al festival della poesia ha buone possibilità di vittoria!
Oggi ho visto strade pulite, piante potare e luci nuove !
Mi spiace. Questa non è una notizia.
Questo è dileggio e non ci si deve prestare.
Genio! 🙂
Se non lo comprende nemmeno con una ironica filastrocca, c’è poco da fare, se non per tutti i cittadini rendersi conto che a Saronno il sindaco non esiste.
Questa sì che è #cultura!
L’iniziativa delle poesie ha permeato la cittadina fino a sfuggire di mano al creatore. Adesso #Saronno davvero non è più un paesotto! Finiremo nell’Olimpo della cultura.
PS: per utilizzare le panchine come supporto per le letture occorre presentare domanda unitamente al modulo 627 e alle certificazioni di conformità, al piano della sicurezza, dichiarazione di riferimenti a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale e non voluto.