Ex Isotta Saronno, la visione dell’archistar Cino Zucchi

SARONNO – I saronnesi sono certo capitati bene, considerato che il compito di progettare la “rigenerazione urbana” è stato affidato ad un architetto, anzi una “archistar” del calibro di Cino Zucchi, “abituato” a riprensare aree ed interi quartieri in giro per il mondo. Dell’ex Isotta fra via Milano ed il retrostazione si vuole fare soprattutto un polo studentesco, con l’Accademia di Brera, e museale e Zucchi sta pensando appunto ai contenuti sotto il profilo urbanistico.

Coccodrillo, nuova piazza e vecchi capannoni
Detto dell’ex scuola Bernardino Luini, che sarà il primo “nucleo” scolastico a disposizione dell’Accademia di Brera, lì vicino un vecchio capannone di cui sarà mantenuto lo scheletro, li si vede “sbirciando”, diventerà l’edificio per la sua forma definito “il coccodrillo” e dove ci saranno il grosso di aule e laboratori per gli studenti. Accanto si è creato, dalle demolizioni, lo spazio per una grande piazza. Ne ha parlato più nel dettaglio lo stesso Zucchi durante un recente incontro in città: “”La ex Luini esistente ha una parte bassa che appare molto degradata e costruito successivamente. L’idea è di realizzare un piazzetta, ricostruendo una parte sopraelevata. Riguardo invece al nuovo edificio, l’intenzioone è rifondarlo su qualcosa di esistente. Abbiamo pensato ad una serie di lucernari nella parte superiore, per cui lo stabile si è guadagnato il nome di “coccodrillo”. D’altra parte stiamo lavorando per tenere frammenti consistenti della vecchia fabbrica: sono capannoni ben tenuti, che occuperanno proprio gli studenti di Brera, ed attorno ci sarà il parco”.
No alla speculazione
“Lo Stato nel 1800 faceva le carceri, costruiva gli ospedali, e realizzava i parchi, avendo i soldi. Oggi i soldi non ci sono e quindi i Comuni devono cercare l’accordo con i privati. Noi alla Isotta Fraschini stiamo cercando di fare nascere un progetto realista ma che abbia anche un valore civile” l’opinione di Zucchi, parlando in un recente incontro all’auditorium Moro con il patron del progetto di recupero dell’ex Isotta, Beppe Gorla, ed Angelo Proserpio, impegnati nel recupero dell’area con la società “Saronno città dei beni comuni”.
(foto di Armando Iannone: Beppe Gorla con Cino Zucchi e Angelo Proserpio)
22032022
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Commenti
Che orrendo piano !
Ma facciamo questo benedetto parco…o no!! Oppure ancora ci prendete in giro!! Palazzoni e parcheggi a pagamento!!!
ho capito bene che “Brera” la volete fare su terreno da cedere al Comune? E il Comune (consiglio comunale e quindi cittadini saronnesi) è d’accordo a gestire qualcosa che non ha deciso lui? O il comune si deve adeguare (ma allora a cosa serve il consiglio comunale)? Ma non è sempre funzionato che il privato concorda col Comune quale terreno cedere e poi il Comune ci fa quello che vuole magari più urgente di Brera?
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Se non riuscite a capire cosa può significare Brera a Saronno andate a vedere cosa ha significato l’Università LIUC per Castellanza.
E se la Giunta per compiacere opposizioni e le solite lobby fa saltare il progetto Brera un minuto dopo dia le dimissioni per leso-futuro della città.-
Ma alla Luic gli hanno picchiato a fianco 70.000 mq di palazzoni con relativi problemi di traffico, servizi primari e alla famiglia da prevedere , etc…No, quindi….
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Vado spesso a Castellanza e devo dire che, mentre i problemi che lei descrive faccio fatica a vedermeli attorno, appare invece chiaro come la presenza di una prestigiosa università abbia alzato in tutti i sensi il livello della città.
Non siete miopi; cercate di immaginare cosa significherà per Saronno essere parte della grande Accademia di Brera, di vedere i nessi con Saronno già di per sé città d’arte con il Santuario e San Francesco.
Con tanti saluti a tutti quelli che ogni giorno sulla terra amano parlare di Saronno città dormitorio.
E’ tutto il Saronnese che con il progetto ex-Isotta e con Brera farà un salto in avanti verso la qualità urbana e la dinamicità culturale.
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Ma il tendone del circo invece che scopo ha? È il commento a tutta la situazione Isotta?
bellissimo disegno del progetto, peccato che:
la prima area verde sia un parcheggio, con tante belle grate d’areazione se fatto sottoterra, un inutile parcheggio a pagamento pagato dai saronnesi.
non si vedano i palazzoni di 12 piani