Bilancio previsione ’22, l’intervento di Francesca Rufini

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Tu@saronno in merito al bilancio approvato dall’Amministrazione Airoldi.
Ieri sera il Consiglio Comunale ha approvato il primo vero Bilancio di previsione della nostra Amministrazione, frutto del grande lavoro svolto dagli Assessori, dal Sindaco e dagli uffici. È stato bello ritrovarsi tutti dal vivo, rivedersi con alcuni dopo tanto tempo e fermarsi a chiacchierare dopo il Consiglio (quanto ho aspettato ‘sto momento!); sono sicura che questo aiuterà tantissimo a farci sentire ancora più uniti e a collaborare in modo ancora più stretto nella realizzazione dei nostri progetti. Mi sono sentita parte di una grande squadra e orgogliosa del lavoro che stiamo portando avanti, nonostante le tante difficoltà oggettive.Ci sono state anche un pò di polemiche inutili e alcuni interventi oggettivamente improbabili e irrispettosi, ma tutto come da copione!Qui sotto, per chi avesse voglia di leggerlo, il mio intervento di ieri a commento del Bilancio di Previsione; è un pò lunghetto eh, vi avviso, però è bello!
***Grazie Presidente. Francesca Rufini, Tu@Saronno.Stasera è in approvazione il primo vero bilancio previsionale della nostra amministrazione; l’anno scorso, infatti, abbiamo deciso – per ragioni di tempo – di dare approvazione, seppure provvisoria, a quello che, di fatto, era il bilancio dell’amministrazione precedente che poi abbiamo adeguato ai nostri obiettivi e alla nostra visione di città con la maxi variazione approvata in agosto. Parto col dire che le accuse che ho sentito in merito al presunto ritardo nell’approvazione del bilancio da parte dell’Amministrazione, sono da rimandare tutte al mittente; a casa mia si ha ritardo quando una certa attività si conclude successivamente a un termine dato, e il termine per l’approvazione del bilancio previsionale 2022 – 2024, quantomeno di un bilancio completo, è il prossimo 31 marzo; quindi, evidentemente, di nessun ritardo si può parlare. Lo scorso dicembre il Ministero dell’Interno ha definito necessaria la proroga di 3 mesi del termine per l’approvazione del bilancio previsionale degli Enti a causa della situazione di incertezza dovuta alla mancata approvazione della legge di bilancio e alla riforma fiscale in via di definizione; la Legge di Bilancio è stata poi approvata solo lo scorso 30 dicembre (e pubblicata in G.U il giorno successivo) e solo sulla base di quanto in essa contenuto è stato possibile redigere un bilancio completo che è quello che poi è in approvazione oggi; del resto non è un caso che la grandissima parte dei comuni italiani non abbiano approvato il bilancio al 31.12. Ieri sera ho sentito anche elencare una serie di percentuali negative riferite all’ammontare degli investimenti previsti a bilancio; non si è capito però rispetto a cosa tali investimenti sarebbero diminuiti: se il termine di paragone fosse la maxi variazione del 3 agosto, come ipotizzo, il confronto sarebbe inutile perché svolto su documenti diversi, fatti in tempi diversi, e con presupposti e finalità diverse. Ma pure il confronto col bilancio precedente 2021 sarebbe inutile e non veritiero in quanto, di fatto, quel bilancio è stato massicciamente influenzato dai trasferimenti arrivati dallo Stato ed è quindi inconfrontabile col bilancio di oggi. Si potrebbe ipotizzare, forse, un confronto con i bilanci degli anni 2019 e precedenti, ma anche in questo caso la situazione attuale è talmente diversa che un confronto oggettivo risulterebbe quantomeno difficile. Questi ultimi sono stati anni drammaticamente difficili per tutti; stiamo vivendo un momento storico unico che certamente ha messo a dura prova anche gli Enti Locali che hanno dovuto allocare risorse per spese non previste e registrare un crollo delle entrate proprie; la crisi seguita all’emergenza Covid ha inciso profondamente sul sistema economico e sociale; basti pensare al numero di famiglie e di individui poveri che, in Italia, passa dai circa 4,6 milioni stimato nel 2019 a 5,6 milioni nel 2020. Un dato senza precedenti e anche una sfida enorme per le amministrazioni pubbliche. Peraltro, vorrei ricordare agli autori delle critiche che questo bilancio è stato approvato anche dalla ex Assessora Novella Ciceroni, espressione della lista civica Obiettivo Saronno che oggi lo disconosce e lo critica. Passando al contenuto del documento in approvazione oggi, il mio intervento sarà poco tecnico e mi soffermerò su alcuni temi a me cari; prima, però, vorrei condividere un paio di considerazioni di carattere generale che a me sono servite per collocare questo bilancio in questo tempo e per capire di cosa effettivamente stiamo parlando. Come già accennato, i bilanci degli ultimi due anni possiamo dire come non siano stati “veritieri” rispetto alla situazione ordinaria saronnese, e ciò per la mole delle entrate statali connesse alla gestione della crisi pandemica; oggi ci ritroviamo ad approvare un bilancio più aderente alla realtà e alle risorse effettive di cui il Comune può disporre; e non sono, purtroppo, numeri entusiasmanti! Come già anticipato dall’Assessore D’Amato, sui 31.571 milioni di euro destinati alla spesa corrente, la vera quota disponibile e discrezionale di spesa, al netto delle spese vincolate (per poco più di 10.600 milioni di euro), del costo del personale (circa 7 milioni di euro), dei mutui (circa 510.000 euro), dei 2 milioni e mezzo di euro per gli accantonamenti per i vari fondi di garanzia che il Comune deve obbligatoriamente costituire, e al netto delle “spese fisse” (bollette, assicurazioni, corrispettivi per contratti già in essere, ecc.), è pari a non più di 5-6 milioni di euro. Questo è un dato che certamente va tenuto in considerazione.Altro elemento da considerare è che, oggi, la capacità di programmazione dell’amministrazione comunale, che costituisce il pilastro dell’attività di progettazione che a sua volta concretizza le strategie e la visione dell’Ente, è molto più difficile rispetto a qualche anno fa poiché le finanze da investire nei progetti derivano pressoché interamente da Bandi e finanziamenti esterni, e non più, visto l’inesorabile calo dei trasferimenti da parte dello Stato, da risorse proprie o da mutui. E questo lo si vede nella parte investimenti del nostro bilancio che prevede quasi 15 milioni di euro per il 2022 e importi molto più ridotti per i due anni successivi, destinati certamente ad aumentare man mano che verranno previsti bandi e arriveranno i fondi del PNRR. Lo stesso Assessore D’Amato, ma anche il Sindaco hanno ricordato come questo bilancio sarà caratterizzato dalle variazioni in corso d’anno. Voglio fare un accenno anche al punto relativo alla riorganizzazione degli uffici e del personale che, negli ultimi 5 anni, ha subito un decremento importante passando da 220 dipendenti a 170; come tristemente noto in particolare a chi siede su questi banchi, alcuni uffici sono oggi privi di personale in numero adeguato con ciò rendendo molto più difficile e spesso inesorabilmente lenta l’azione amministrativa; in tempi non sospetti, l’allora consigliere comunale Franco Casali disse, in occasione dell’approvazione del bilancio previsionale 2020-2022 del 29.12.2019, che “L’Amministrazione Fagioli lascia un fardello pesante per quanto riguarda l’organizzazione del personale alla prossima Amministrazione, cui sarà richiesto di riprogrammare e riorganizzare la funzione” … ed infatti questo fardello ce l’avete lasciato! Verrà quindi data attuazione al piano organico dell’ente con l’ampliamento delle unità di personale e con l’assunzione di almeno 19 figure nel corso del 2022 (oltre alle assunzioni rese possibili dal PNRR e alle collaborazioni con il Politecnico di Milano). Vorrei adesso porre l’attenzione su alcuni temi magari minori e che possono sfuggire ai più, ma che ritengo espressione identitaria dei valori di questa Amministrazione. Nell’ambito della mobilità sostenibile voglio ricordare l’intervento di attuazione del programma sperimentale di mobilità sostenibile, finanziato con 610.000 euro, che consentirà la realizzazione di una ciclopedonale di collegamento tra la stazione di Saronno, i quartieri posti ad est della città e il Comune di Solaro; verrà riqualificato il sottopasso ferroviario di Via Milano e Via Morandi agevolando la ciclabilità dei percorsi casa-lavoro con la zona industriale a sud della città. E’ stato poi allocato un ulteriore milione e mezzo di euro per la realizzazione di nuove piste ciclabili e la ricucitura di tutte quelle già presenti sul territorio comunale al fine di realizzare e omogeneizzare percorsi di collegamento da e per i paesi limitrofi. L’obiettivo generale e primario che ci siamo dati – con importanti risvolti anche sulla sicurezza della città – è quello di consentire il più possibile la fruizione del patrimonio pubblico e degli spazi pubblici da parte della collettività. Al riguardo, ricordo anche l’intervento di 400k euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche, la realizzazione di opere finalizzate ad agevolare la percorribilità dei marciapiedi e la realizzazione di percorsi tattili per non vedenti. Tanti interventi stasera hanno riguardato l’Assessorato alla Cultura, al marketing Territoriale e alle Pari Opportunità; al riguardo, quello che vorrei sottolineare io è l’approccio che l’amministrazione ha verso la cultura quale strumento di marketing territoriale e quindi di attrazione di turismo, ma anche di educazione (passatemi il termine) e di coinvolgimento dei cittadini che spesso e volentieri neppure conoscono le proposte culturali che Saronno offre; nessun cambio di rotta, quindi! L’ obiettivo, tra i molti, è quello di restituire la città ai saronnesi, dar loro occasioni per uscire, per conoscere ed apprezzare il luogo in cui vivono. La volontà è quella di utilizzare la cultura per provocare un cambiamento nelle abitudini delle persone; certo l’obiettivo è alto e di lungo corso: perché si può parlare di marketing territoriale quanto si vuole, ma se i cittadini per primi non conoscono, non amano, non pubblicizzano e non preservano la propria città, il rischio è che sia un lavoro inutile; ed il rischio è concreto perché tante persone a Saronno ci dormono e basta, mentre lavorano fuori e fuori scelgono di passare il proprio tempo libero. E questo cambiamento di abitudini e di visione della città è tanto più necessario se si pensa alla rivoluzione culturale, sociale ed economica che a Saronno potrebbe portare il nuovo insediamento dell’Accademia di Brera con cui già esiste ed è operativa una Convenzione per la realizzazione di importanti mostre di autori contemporanei; e sarà una rivoluzione che io personalmente aspetto come fosse un sogno che diventa realtà, e di cui questa amministrazione vuole e deve essere, e non può non esserlo, parte attiva e facilitatrice. Ho avuto l’occasione di partecipare in queste ultime settimane agli incontri con i cittadini organizzati dalla proprietà dell’Area ex-Isotta Fraschini; in particolare, all’incontro col Prof. Consonni, organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, si sono toccati temi altissimi e fatte riflessioni importanti sul futuro della città e sulla visione di essa; ma soprattutto si è dato risalto al ruolo che l’Amministrazione deve avere nel ridisegnare un modello di città ove le trasformazioni del territorio debbano essere valutate con la lente della loro sostenibilità sociale che comprende l’inclusione sociale, la qualità delle relazioni tra le persone, l’accrescimento della bellezza civile. Ma è chiaro che non può fare tutto la politica! Sono le persone, i cittadini che devono capire l’importanza della convivenza sociale senza la quale le città sono destinate a morire. Ho moltissimo apprezzato la scelta di fare della cultura un qualcosa di molto concreto e di delinearne un ruolo importante nell’ambito degli interventi di rigenerazione urbana; questo è un aspetto che a me personalmente interessa e piace tantissimo e mi piace ancor di più ove gli aspetti sociologici legati alle scelte urbanistiche siano declinati in chiave di genere; e non a caso l’assessorato alla Cultura e quello delle Pari Opportunità fanno capo alla medesima Assessora e sono entrambi fortemente connessi con le attività urbanistiche, ambientali e di mobilità; perché l’organizzazione e l’urbanistica di una città condizionano necessariamente l’uso che dello spazio pubblico fanno uomini e donne; lo spazio pubblico non è neutro, perché storicamente è pensato per le esigenze degli uomini, e ancora oggi se i pianificatori non tengono conto del genere, lo spazio pubblico diventa di default maschile! Può essere che io parli solo di genere, ma lo faccio perché queste riflessioni sono da fare adesso e da attuare subito, soprattutto in vista della prossima revisione del PGT. Al di là degli eventi che daranno rilevanza alle figure femminili e alla questione di genere, e al di là dei proclami, l’approccio dell’assessorato alla partita è quello, come già anticipato, di dare al tema delle pari opportunità e del genere un rilievo strutturale all’interno dell’amministrazione, tanto da dare luogo, oltre che a progetti a lungo termine (come “Impari a Scuola”), a riflessioni più profonde su temi generali e interassessorili quali la già citata urbanistica, la mobilità, il lavoro femminile o, ancora, lo sport, per il quale saranno promosse iniziative volte a rimuovere le barriere culturali e gli stereotipi che impediscono o limitano la visibilità e la partecipazione delle bambine e delle ragazze e delle donne a tutte le discipline sportive. Su quanto detto dal consigliere Davide, non accetto che si parli di omofobia latente e quanto al bilancio di genere, il percorso – come noto – è molto lungo e difficile, e certamente ho intenzione di portarlo avanti. Ricordo inoltre che questa Amministrazione ha aggiunto a bilancio la voce Pari Opportunità, voce che prima non esisteva, perché il problema era evidentemente ignorato; mi fa piacere che ora questo tema interessi così tanto a tutti! Ovviamente, e concludo, anche il nostro cuore è in Ucraina, ricordando però anche le tante altre guerre dimenticate. Ho finito, grazie.
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Commenti
Un po’ lunghetto, ma letto in un fiato. Propri brava, chiara e precisa. Saronno ha bisogno di giovani come te che si impegnano in politica con passione e competenza
Brava Francè. Due metri sopra tutti