Sacerdote “saronnese” salva 10 profughi ucraini. Gli telefona il governatore Fontana: “Grazie don!”

SARONNO – Seminarista e poi diacono al Santuario di Saronno, don Giuseppe Tedesco – oggi sacerdote a Busto Arsizio – ha percorso 3000 chilometri alla guida del pulmino della parrocchia per andare a recuperare 10 profughi ucraini, 9 bimbi e ragazzi, a Lodz; e portarli al sicuro in Italia. “Grazie da parte mia e da tutta la Regione Lombardia per questa iniziativa bellissima che rende l’idea dell’accoglienza della nostra terra e della nostra gente. Credo che abbia fatto una cosa che va evidenziata e spero sia la prima di tante iniziative che vorremmo mettere in campo. Come Regione stiamo lavorando per creare un ponte per tutelare soprattutto i più piccoli, coloro che hanno bisogno di cure. Caro don Giuseppe grazie ancora”.
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha voluto ringraziare così, con una telefonata, don Giuseppe della parrocchia di San Giuseppe di Busto Arsizio, durante un collegamento video di LombardiaNotizieOnline.
Il sacerdote questa notte è rientrato da Lodz, Polonia, con 8 bambini tra i 4 e i 14 anni e una neonata di 8 giorni accompagnata dalla madre, in fuga dai bombardamenti. Con due parrocchiani ha percorso 3.000 chilometri per raggiungere i bambini che già conosceva perchè da qualche anno sono ospiti dello stesso oratorio durante i periodi di vacanza. Il governatore Fontana ha fatto pervenire ai piccoli ospiti zaini, gagliardetti e altri gadgets dell’Inter, squadra di cui sono tifosissimi.
“Spero siano i primi bimbi ad arrivare di tanti – ha detto don Giuseppe, rivolgendosi al presidente – anche perché ne mancano altri che erano qui con noi la scorsa estate. Erano in 11 a giocare sul nostro campo, erano diventati tutti amici, speriamo possano arrivare tutti qui con noi”. “E noi faremo il possibile – ha aggiunto il presidente Fontana, che ha regalato loro alcuni zainetti, cappellini, portachiavi, matite dell’Inter – perché si possa riunire questa bella squadra di ragazzi, senza dimenticare chi sta soffrendo per questa esperienza drammatica che è la guerra”. Don Giuseppe spiega così a LombardiaNotizieOnline come è nata l’idea di raggiungere Lodz: “Farsi 36 ore di pullmino in meno di 48 ore è stata davvero dura, ma è nato tutto dall’affetto verso questi bambini. Sono venuti qui prima del Covid e ci siamo affezionati a loro. Insieme ad altre famiglie che li hanno accolti. La speranza ora è di portarne altri”.
“La Polonia sta accogliendo le persone con grande generosità – ha detto don Giuseppe – ma i racconti che ci arrivano ci gelano il sangue. Hanno lasciato tutto, si avverte nei loro cuori la sofferenza. Daremo tutto l’affetto possibile, insieme alle persone che si prenderanno cura di loro, sapendo che si ricorderanno di essere stati aiutati, amati e sostenuti quando saranno divenuti adulti”.
02032022
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