Visto da Varese: Turismo pronto al rilancio con lo stop alle restrizioni

di EZIO MOTTERLE
I livelli pre-pandemia sono ancora lontani, ma il 2021 per l’industria turistica varesina si è chiuso comunque con risultati incoraggianti. Ora però serve uno stop alle restrizioni per garantire al settore quel rilancio ritenuto ormai alle porte grazie all’attrazione assicurata soprattutto dalla zona dei laghi e alla prospettiva di un pronto recupero dell’aeroporto di Malpensa. Meno vincoli, o meglio non più vincoli legati alla gestione dell’emergenza, insomma, per cancellare l’incertezza ancora diffusa che frena progetti di viaggio e dunque prenotazioni in vista della bella stagione. L’ultima analisi della Camera di Commercio rileva intanto che lo scorso anno gli arrivi complessivi nel Varesotto sono stati 615.011 e i pernottamenti 1.238.700, crescita rispettivamente del 22,8% e del 30,5% sul 2020, lontana dalle cifre record del 2019 ma in netta risalita per un territorio che conferma nonostante tutto la sua grande attrattiva. Sono tornati molti stranieri ma è aumentata anche la presenza di turisti italiani. Basti dire che ad esempio sul Lago Maggiore le presenze nazionali sono lievitate anche rispetto al 2019 (+2,7%): l’incremento dei pernottamenti di quest’area ha portato un aumento della permanenza media salita a 3,4 giorni, con effetto traino sul dato provinciale (2,1 giorni contro gli 1,6 con cui si era chiuso il 2019). Ottime prospettive insomma, se si arriverà ad una rapida cancellazione delle restrizioni. Anche perché restano i problemi della zona di Malpensa, coi pesanti rallentamenti nell’attività dello scalo che negli ultimi due anni hanno inciso in modo consistente sul comparto alberghiero. I dati 2021 della ricettività intorno all’aeroporto dicono che con 416.124 pernottamenti il calo è stato del 58,4% rispetto al 2019 quando le presenze avevano superato quota un milione. Tornando al dato provinciale, la percentuale di camere occupate nelle strutture alberghiere varesine nel 2021 è stata attorno al 45%, con picco raggiunto nei mesi estivi e in particolare a luglio (61,5%). Il confronto con l’anno precedente evidenzia una situazione nettamente migliore, i livelli pre-pandemia rimangono comunque lontani, nel 2019 l’occupazione delle camere era stata infatti del 75,7%. Il distacco più marcato è proprio quello relativo all’area Malpensa, dove nel 2021 le stanze occupate si sono fermate al 42,1% a fronte di una media del 78,4% nel 2019. Proprio dal maxi-aeroporto può adesso ricominciare il decollo del turismo varesino. Ma occorre mettersi alle spalle l’emergenza. Si vedrà.