Addio Alessandro Bisi: “Eri sempre pronto a raggiungere la vetta più alta senza lasciare indietro nessuno”

SARONNO – Tre lettere, tutte intense e diverse, per ricordare al termine del funerale il giovane Alessandro Bisi vittima di un incidente sul Monte Legnone. A leggerle facendo trasparire tutto l’affetto per il giovane scomparso i famigliari e gli amici.
Ad inziare dai genitori, Daniela e Francesco: “Venticinque anni fa in questa chiesa si è concretizzato il desiderio di vivere la nostra vita insieme, ed il Signore ci ha riempiti di doni, soprattutto i nostri figli. Ma i figli che si sono stati donati non possono essere trattenuti, cosi ora dobbiamo lasciare andare avanti Ale, anche se è dura. Auguriamo ai nostri figli ed a tutti i figli di comprendere sempre meglio quale è il disegno che il Signore ha su tutti loro. In questo Alessandro è stato maestro a buttare il cappello oltre la siepe e ad andarlo a recuperare. Buona strada”.
Anche dagli scout il ricordo sull’altare: “Ale, le parole mancano per esprimere quell che sta succedendo, immaginando il nostro fututo tu eri sempre al nostro fianco, l’idea di crescere e diventare grandi senza di te ci distrugge. Orbitavamo attorno a te, inevitabilmente attratti attorno a te. Lasciavi sempre il segno per l’altruismo, volevi mettere a posto tutto. Amico, sei insostituibile, ci sembra assurdo dire che hai vissuto la tua vita a 21 anni, ma quello che hai vissuto l’hai vissuto pieno, felice, vedendo la vetta più alta, senza mai lasciare indietro nessuno. Hai lasciato un segno nelle nostre vite che non abbiamo intenzione di dimenticare”. E ancora: “Ci hai insegnato molto. Portando, anche concretamente, lo zaino degli altri. Hai sempre avuto fame di esperienze: ti porteremo sempre dentro di noi”.
Mentre i fratelli hanno raccontato le tante domande provocate dalla scomparsa del 21enne, le ricerche “anche se ormai non c’eri più” e l’ultimo messaggio che Alessandro ha mandato alla famiglia “Vivoicontento, alba”. Non è mancato un ringraziamento per “il caldo abbraccio della comunità che hai contribuito a ricostruire”.