Milite Ignoto, Tu@: “Un profondo riconoscimento per chi ha dato la vita per un interesse supremo e comune”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Tu@Saronno in merito alla concessione della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto.
Si è tenuto martedì sera, alla presenza di diversi cittadini e rappresentanti delle associazioni d’arma di Saronno, il conferimento della cittadinanza onoraria da parte della Città di Saronno al Milite Ignoto, in occasione del Centenario della sua istituzione.
Il 4 novembre 1921, infatti, fu sepolto nell’Altare della Patria a Roma, il corpo mai riconosciuto di un anonimo soldato – il Milite Ignoto, appunto – con lo scopo di testimoniare a perenne memoria di tutta la Nazione il sacrificio di intere generazioni di giovani italiani, mandati a combattere e morire nelle aspre, gelide e tremende trincee della Prima Guerra Mondiale. Non possiamo quindi dimenticare il Milite Ignoto, da ieri cittadino saronnese, nell’evoluzione del nostro percorso democratico che oggi, come ci ricorda l’Art. 11 della Costituzione, dice che: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».
È una Patria diversa, quella in cui dobbiamo tutti riconoscerci oggi. Un valore comune che deve mettere la pace tra i popoli come fondamento del benessere e delle libertà, individuali e collettive, di cui godiamo.Di seguito, l’intervento integrale della capogruppo di Tu@Saronno, Francesca Rufini, durante il Consiglio Comunale.
«Sono molto emozionata questa sera; sebbene collegati da remoto, per i motivi che purtroppo conosciamo, siamo tutti uniti, senza distinzione politica, nel ricordare e celebrare un ragazzo, un ragazzo di vent’anni morto nella solitudine della guerra e mai tornato a casa, neppure in una bara; celebriamo un ragazzo di nessuno che è diventato il figlio, il fratello, il padre di tutti e che ora diventa cittadino della nostra città, di tutte le città e, così, dell’intera nazione.Celebriamo un ragazzo di cui non conosciamo nulla: non sappiamo da dove venisse, non sappiamo che lingua o che dialetto parlasse, non sappiamo quanti anni avesse o che lavoro svolgesse; ma di tutto questo non ci importa. Ci importa solo che era un ragazzo; un ragazzo chiamato alle armi, arruolato nell’esercito del nostro paese, e morto disperso o senza poter essere riconosciuto. Egli è il martire, la vittima innocente, di una delle più grandi carneficine contemporanee; egli è ogni figlio e ogni figlia che pure oggi muore a causa di guerre più o meno note, ma mai giuste e sempre, in qualche modo, evitabili. E l’unico modo per onorare e celebrare il Milite Ignoto e tutto ciò che egli rappresenta è ripudiando, ogni giorno, la guerra ed è proprio questo il senso e lo spirito con cui, con grande partecipazione e commozione, siamo felici che egli diventi nostro concittadino. Ma siamo felici anche perché consapevoli che concedere la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto è un atto di profondo riconoscimento verso chi, ai giorni nostri, ha dato e dà la propria vita per un interesse comune e superiore; e il pensiero va senz’altro alle forze dell’ordine, parolai cui membri hanno fatto del sacrificio per il bene comune il loro lavoro e la loro missione, non può non andare, oggi, anche a tutti i professionisti, medici, infermieri, farmacisti i quali sono stati vicini ai cittadini in un momento estremamente drammatico della nostra storia nazionale e hanno pagato, per la loro dedizione e abnegazione, un altissimo tributo in termini di vite umane; uomini e donne che, col loro sacrificio, hanno contribuito anche a rafforzare in noi un grande senso di fratellanza e di unità nazionale che nel mondo di oggi ci deve necessariamente far aprire all’inclusione, alla tolleranza e all’apertura verso tutti coloro che, indipendentemente da una storia a noi comune, della nostra nazione oggi fanno parte.