Visto da Varese: Turismo in bicicletta per una vacanza sostenibile

di EZIO MOTTERLE
Raggiungere il Varesotto, parcheggiare l’auto (o scendere dal treno, dal battello, dal bus, dall’aereo) e inforcare la bicicletta. Dopo l’attrazione dei laghi il turismo scommette sulla mobilità sostenibile. Il brand “Do you lake?” diventa “Do you bike?” e con la regia della Camera di commercio la provincia – tra le più motorizzate d’Italia – offre piena fruibilità a chi vuol conoscerla da vicino pedalando. Nella prospettiva di una futura bella stagione che si spera finalmente liberata dalle restrizioni da pandemia, che hanno comunque anche rilanciato le attività di svago a chilometro zero, si organizza un nuovo tassello per la promozione turistica del territorio col coinvolgimento diretto di imprese della filiera, associazioni di categoria, enti locali. Obiettivo dare ulteriore impulso a un sistema diffuso di offerte e servizi integrati per una vacanza sostenibile e inclusiva, promuovendo nel quadro di iniziative per il cicloturismo e in generale il turismo slow spostamenti su una terra che da sempre è tra i luoghi di eccellenza per gli appassionati delle due ruote. Il tutto risponde a una domanda crescente sul mercato dell’ospitalità con attenzione alle aziende di vari settori che si occupano di ricettività turistica legata appunto alla passione per la bici. La rete ciclabile esistente e quella in via di sviluppo permetteranno di connettere l’intero territorio provinciale, dalle città ai piccoli borghi, proponendo ai turisti su due ruote percorsi naturalistici e culturali molto attrattivi, da quelli pianeggianti e collinari concentrati nell’area sud, fino a quelli più impegnativi tra laghi e colli del nord. Gli itinerari saranno strutturati sulla base di tipologia degli utenti, difficoltà e lunghezza, contrassegnati e dotati di tutte le informazioni necessarie nonché dei servizi correlati: assistenza, mappe, noleggio attrezzature, punti ristoro, bike hotel, ristoranti, pubblici esercizi “bike friendly”. Gli utenti potranno, quindi, fruire delle bellezze ambientali, architettoniche e artistiche in modo ludico oltre che didattico, grazie anche al supporto di nuovi mezzi tecnologici. E’ stata prevista anche la creazione di un network operativo: dalle convenzioni con chi gestisce la mobilità ferroviaria o la navigazione alla collaborazione con aziende quali bike center, ristoranti, alberghi e agriturismi così da garantire l’appoggio logistico alle diverse attività da prevedere per rendere ancora più appetibile il viaggio en plein air tra le Prealpi. Un turismo a pedali accattivante, insomma, in sintonia coi ritmi del “nuovo mondo”. Senza rimpiangere il vecchio.