Nelle parole di Proserpio, il ricordo di Saronno per lo scomparso Giuseppe Farinelli

SARONNO – “Ha portato il nome di Saronno fuori dai confini cittadini e soprattutto ha reso onore alla nostra città con i suoi meriti letterari e storici”. Sono le parole con cui Angelo Proserpio, presidente della Società Storica Saronnese, tratteggia la figura di Giuseppe Farinelli ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea e docente incaricato di Storia del giornalismo all’Università Cattolica.
Farinelli si è spento lo scorso 18 settembre quando aveva da poco compiuto 86 anni. I funerali si sono tenuti lo scorso 22 settembre in Prepositurale.
Come ricorda Wikipedia dove è disponibile oltre alla sua biografia anche l’elenco delle sue opere, Giuseppe Farinelli è stato “uno storico della letteratura italiana, agiografo, romanziere, giornalista e storico del giornalismo. Allievo di Alberto Chiari e di Francesco Casnati, è stato dal 1996 direttore scientifico della rivista Otto/Novecento. Quadrimestrale di critica e storia letteraria. Nuova serie. È stato inoltre condirettore (con Ermanno Paccagnini) del “Corso di scrittura creativa” sempre all’Università Cattolica di Milano”
“Tra i suoi lavori si segnalano: l’edizione dei processi a suor Virginia Maria De Leyva (la Monaca di Monza dei Promessi sposi), agli untori della peste “manzoniana” e a quello per stregoneria a Caterina de Medici; l’indagine sugli errori manzoniani nella Storia della colonna infame; gli studi sulla Scapigliatura milanese e sul suo fondatore Cletto Arrighi, affiancati dall’ideazione e dalla direzione della schedatura dei giornali e delle riviste pubblicati a Milano negli anni della Scapigliatura (1860-1880); gli studi sulla poesia crepuscolare d’inizio Novecento supportati dall’edizione critica delle poesie dei crepuscolari Carlo Chiaves, Giulio Gianelli e Fausto Maria Martini”
Ha dato un contributo anche alla vita cittadina ricoprendo il ruolo di assessore dal 1985 al 1990 a lui si deve, ad esempio, la creazione del parco De Rocchi in piazza Unità d’Italia.
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