Fiab racconta “la calda estate di chi pedala sotto il giogo di Trenord”

SARONNO – MILANO – Riceviamo a pubblichiamo la nota di Fiab Coordinamento Lombardia (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) “con l’ennesimo recente episodio che evidenzia e conferma la costante difficoltà, o meglio impossibilità, al trasporto delle biciclette a bordo dei treni regionali e veloci di Trenord, nonostante in aprile la compagnia abbia messo in servizio i nuovi treni modello “Caravaggio” che offrono ben 18 posti bici”.
Ecco il testo integrale
Da metà aprile Trenord ha introdotto i treni modello Caravaggio sulla linea Milano-Arona-Domodossola. Si tratta di treni regionali (fanno tutte le fermate) e regionali veloci (solo le fermate principali).
La notizia la si trova direttamente sul sito dell’azienda: https://www.trenord.it/news/trenord-informa/notizie/da-lunedi-12-aprile-tra-milano-e-domodossola-22-corse-al-giorno-con-i-nuovi-caravaggio
I Caravaggio hanno ben 18 posti bici – quasi un record – la maggior parte dei quali posti polifunzionali, che possono divenire posti a sedere con sedile rialzabile nel caso non ci siano ciclisti.
Sembrerebbe una buona notizia per chi pedala in Lombardia se non fosse che nessuno si è premurato di modificare le indicazioni sull’orario ferroviario che non riporta il logo “bicicletta”.
Poca cosa, dirà qualcuno, se non incontri il capotreno che, nonostante ci sia posto sul treno per le biciclette con tanto di logo sulla carrozza, decida di attenersi rigorosamente a quanto scritto sull’orario ferroviario e lì il logo che indica l’accesso bici non c’è!
Questa “dimenticanza” (?) aggiunge confusione a confusione proprio nel momento di massimo utilizzo del treno+bici, la stagione estiva e turistica per eccellenza, che costringe i malcapitati a fare dei veri e propri slalom tra orari ferroviari lacunosi, informazioni contorte e contraddittorie fornite dal personale addetto sui treni e nelle stazioni.
Trenord, peraltro, ha apertamente dichiarato che sarebbe possibile riammettere al trasporto bici la maggior parte dei convogli ora vietati, con modifiche tecniche marginali, ma in un anno nulla si è mosso: è decisamente ora di muoversi in tale direzione!
Questa la calda estate del turista in bicicletta in una regione, la Lombardia, che promuove il cicloturismo a parole per le pagine dei giornali, ma lo ostacola nei fatti con politiche per il trasporto ferroviario che rendono un’incerta avventura il trasporto della bicicletta sul treno.
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Commenti
La cosa ha due nomi: sciatteria e insensibilità. Ai piani alti e ai piani bassi.
Segnialiate sull’epp!1!111!
Quando si parla di accoglienza turistica ma anche servizi per una mobilità diversa e sport, bisogna poi mettere in pratica le cose. Con un piccolo sforzo da parte di tutti, credo che il problema sia facilmente risolvibile, soprattutto in questa stagione.