Via Genova, Europa Verde: “L’identità del centro storico va preservata. Invitiamo la maggioranza non approvare il piano”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Europa Verde in merito all’intervento della cosidetta “torre” in via Genova contro cui si è già espresso un gruppo di saronnesi.
“A meno di un anno dalla vittoria elettorale la Giunta Airoldi, sembra non abbia voglia o non sia in grado di – svincolarsi – dalle politiche urbanistiche del passato e nonostante le tante promesse elettorali, si accinge ad approvare l’ennesimo scempio urbanistico, sotto forma di un grattacielo che dovrebbe sorgere in via Genova in pieno centro cittadino in una zona dove un palazzo di 10 piani non c’entra nulla con le costruzioni vicine e dove con le regole del Pgt riguardanti il nucleo di antica formazione, senza fantasiose interpretazioni, non dovrebbe essere possibile costruire con quelle altezze.
Europa Verde crede che le aree classificate di antica formazione dovrebbero essere salvaguardate e valorizzate. Europa Verde crede che non dovrebbe essere possibile che in nome di maggior profitto, si debba ricostruire a proprio piacimento edifici senza rispettare la coerenza del centro storico, nel passato queste operazioni hanno già prodotto l’inguardabile piazza De Gasperi o il bruttissimo edificio della ex Standa.
Europa Verde crede che negli interventi di ristrutturazione o ricostruzione edilizia nel centro storico delle città, non si dovrebbe mutare della sagoma degli edifici , consentire la modifica delle altezze di gronda e, nel caso specifico, portare a giustificazione le altezze degli edifici di via Carcano,
Questo intervento se approvato, permetterebbe nel futuro altri interventi edilizi di “finto” recupero lungo la via Caduti della Liberazione, cancellando nel tempo i cortili storici della Saronno a sud di corso Italia, piena di vecchie corti da conservare e valorizzare dopo anni di abbandono.
Mentre le altre città ridanno splendore ai loro centri storici, preservando il più possibile edifici e vecchi cortili, per la politica saronnese (destra, lega o centro sinistra , nessuno escluso) sembra che il modello ideale di città da trasmettere ai posteri sia Piazza De Gasperi.
Per questo invitamo la maggioranza a non approvare il piano urbanistico e a trattare con la proprietà per ridisegnarlo in modo congruo con le aspettative urbanistiche evidenziate dal voto dei saronnesi nelle ultime elezioni.
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Commenti
prima di dire che il progetto è conforme al pgt, leggete il pgt , poi leggete, quando e se saranno pubbliche, le motivazioni della proprietà, poi potrete farvi un idea, inoltre tenete presente che nessun atto pubblico è stato fatto per approvare questo intervento, quindi i diritti acquisiti non ci sono e di solito nei centri storici i vincoli si osservano …
ok. spiega allora come fare per impedire legittimamente un progetto che sembra conforme al pgt. Come si fa? Pervfavire, una risposta cincreta e fattibile, nkn un desiderio. Grazie
è un motivo in più per chiedere a questa giunta che si era presentata come quella che avrebbe invertito la rotta della politica urbanistica di dimostrare che i saronnesi avevano votato bene.
Sino ad oggi invece solo il solito “costruiamo alla saronnese”, facendo finta che non si possono cambiare le scelte già approvate. Qui poi di approvato non c’è nulla , per cui è ancora più grave.
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Ma sa quanti anni ci vogliono per stilare un nuovo PGT?
E sa quante cause saranno intentate nel negare ciò che è attualmente è permesso?
E quanti dindi il Comune (quindi NOI) dovrà tirar fuori?
Caro mio, fin quando non vi sarà un nuovo PGT, e se il progetto risponde ai requisiti indicati, bisogna soggiacere alla dettata legge!
Centro storico? Che parolone!
Ma cosa resta del centro storico?
Un mix architettonico da far rabbrividire, cemento, acciaio affianco a case di corte che restano in un numero irrisorio e che sono continua preda per essere abbattute.
Basta dare un’occhiata su seguente documento e CI si svelerà un mondo forse sconosciuto ai più su quello che era Saronno nel passato e come è stata in pochi decenni “depredata e sconvolta”.
Non si chiude il cancello quando è già scappato il porcello.