Lega Gerenzano: “Articolo censurato sul giornalino comunale. Ci vogliono imbavagliare!”
GERENZANO – Riceviamo e pubblichiamo la nota della Lega di Gerenzano contro la censura del suo articolo sul giornalino comunale
All’Art. 21 della Costituzione italiana si legge:” tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
La dialettica politica rientra in questo diritto purchè ovviamente non sia un modo per insultare, dileggiare, o inondare i mezzi di comunicazione di notizie false create artatamente per mettere in cattiva luce l’avversario, ma se tutto resta confinato ad un confronto duro, ma leale ognuno deve poter esprimersi.
Con l’articolo presentato dal Gruppo consiliare Cristiano Borghi Sindaco, per il giornalino comunale di Gerenzano è avvenuto quanto non ci saremmo mai immaginati accadesse, in quanto il Comitato di Redazione, lo ha censurato evitando quindi di pubblicarlo.
Posto che detto articolo non era diffamatorio nei confronti di nessuno perchè riportava numeri e atti che possono essere verificabili, ci pare questo atteggiamento censorio e non in linea con i nostri diritti.
E’ nei Paesi dove vige la dittatura che si imbavagliano le opposizioni. In un non tanto lontano passato si bruciavano i libri in piazza, cosa brutta che poi ha portato al tentativo della applicazione del pensiero unico che ha generato il secondo conflitto mondiale. Insomma questa della censura, quindi il negare qualsiasi diritto di espressione, è una cosa molto seria, un punto nodale per la democrazia.
I membri del Comitato di Redazione si sono trincerati giustificando la non pubblicazione dell’articolo in quanto secondo loro era palesemente diffamatorio. Ma ci chiediamo chi sono loro, quali competenze in campo giornalistico, editoriale o giuridico hanno per fare questa affermazione e di conseguenza censurare. Ci pare che i nostri diritti di Consiglieri di Minoranza della lista “Cristiano Borghi sindaco”, siano stati pesantemente lesi.
Aggiungiamo poi che in uno scritto di qualche tempo fa pubblicato sulla pagina Facebook da parte di Insieme e Libertà per Gerenzano, il Gruppo di maggioranza che governa in Comune, riferendosi proprio al consigliere Cristiano Borghi, ha usato frasi come: “racchiude una rabbia e uno “stile mafioso, intimidatorio” oppure più avanti sempre nella pubblicazione, una frase che diceva: “questa non è dialettica politica ma è un linguaggio mafioso e intimidatorio”.
Ora, se un giudice ha sentenziato che queste frasi scritte e rivolte al consigliere Borghi Cristiano non erano diffamatorie, come possono esserlo dei dati oggettivi che riportano fedelmente quanto sta accadendo in Comune? Ci pare che questa censura sia ingiustificata, ingiusta e leda i diritti propri dei consiglieri di minoranza che, lo ricordiamo, hanno il compito di controllo e vigilanza, sugli atti della maggioranza.
Ci si vuole imbavagliare e, con noi, tutti i gerenzanesi che ci hanno votato! Per questo chiediamo le dimissioni di tutto il comitato di redazione per palese parzialità, e poniamo un semplice quesito a tutti i Gerenzanesi.
Perchè censurarci? Cosa mai si diceva in quell’articolo da scatenare le ire di tutta l’Amministrazione?
Delle verità scomode e tutte documentabili?
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Commenti
Si grida allo scandalo perché un articolo a firma del loro gruppo non è stato pubblicato sul giornalino comunale, evidentemente perché violava alcuni requisiti/presupposti oggettivi, ma ci si dimentica che con deliberazione di consiglio comunale n. 52 del 07/10/2003, rimasta efficace fino al 2012, anno in cui l’Amministrazione Campi ne ha abrogato il contenuto, l’allora Lega nord gerenzanese, ha approvato il regolamento del “Filo Diretto coi cittadini” (oggi “Il Nostro Comune”) eliminando lo spazio destinato ai gruppi consiliari di opposizione e quindi la possibilità per tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale di pubblicare il proprio punto di vista sul giornalino comunale. Si ha anche il coraggio di invocare la Costituzione come se si fossero calpestati chissà quali diritti: la libertà di opinione è garantita a tutti ma deve rispettare tutti! Il vice sindaco Pierangelo Borghi
Se ne faccia una ragione, anche a Saronno l’amministrazione Fagioli aveva tolto la pagina dedicata ai partiti.
È una vergogna!!!!
E dal dubbio amletico “le telecamere non le voglio anzi le voglio” che non si sentiva. Gerenzano stessa scuola di Saronno… E infatti i risultati si vedono