Visto da Varese: Meteo, il caldo estivo resta la vera normalità

di EZIO MOTTERLE
Mentre a fatica si cerca, senza troppe illusioni, di riconquistare quella normalità perduta per effetto della pandemia, approdando domani anche dalle nostre parti a una sospiratissima “zona bianca” con cancellazione fra l’altro di ogni restrizione oraria agli spostamenti, ci pensa la natura a riportare alla consuetudine il ritmo delle stagioni, creduto forse troppo presto superato. Arriva l’estate insomma e arriva il gran caldo. Toh, proprio secondo uno schema che si temeva stravolto dalle mutazioni climatiche. Weekend con temperature elevate, annunciano le previsioni del Centro geofisico prealpino per quest’ultimo scampolo di primavera: oggi si sfioreranno i 35 gradi e si comincia a parlare anche di clima afoso nelle zone più pianeggianti, tutto come tradizione, ritrovata normalità appunto, almeno nel meteo. L’anticiclone, annunciano gli esperti, diventerà in questi giorni più robusto risalendo dal Nordafrica attraverso il Mediterraneo, inizierà così un periodo di bel tempo estivo con aumento delle temperature e uno zero termico che oggi si assesta a ben 4500 metri, sempre possibile qualche temporale. Presto ovviamente per guardare troppo avanti, prevedendo già un autunno mite avviato verso un inverno gelido e carico di neve, pronto a lasciare puntuale lo spazio a una primavera di prati verdi e fioriti. Si spera che sia proprio così, che insomma i tempi della natura aiutino a ricomporre anche quelli della vita, stravolti da un’emergenza sanitaria che continuerà ahimè ancora a pesare, sul fisico e sulla mente, nonostante i proclami a suon di riaperture o presunte tali, che non cancellano del tutto prescrizioni attenuate ma comunque presenti, tali da condizionare la ricerca delle tante abitudini perdute, assai difficili da ripristinare nonostante i tentativi crescenti di riportare in primo piano iniziative per il rilancio dell’economia, della cultura, del turismo, particolarmente intense in tutta la provincia che prepara anche un importante confronto politico per le elezioni amministrative d’autunno. E chissà che accantonate per un attimo le previsioni millimetriche da siti web si possa tornare a sfogliare, almeno idealmente, vecchi libri e quaderni di scuole che si chiamavano elementari, ritrovando illustrazioni fuori discussione, solleone, foglie gialle, neve e prati in fiore. Un ritmo del tempo segnato immutabilmente dalle care vecchie quattro stagioni, una successione rassicurante, ottimo antidoto alla grande confusione pandemica. E non cominciamo a lamentarci per l’afa. Di motivi ne abbiamo ben altri.