Pneumatici estivi 2021 : quali sono le maggiori novità per il cambio?

I pneumatici sono una componente fondamentale dei veicoli, possono essere praticamente considerati come la parte vitale della propria vettura ed è la chiave per avere una macchina stabile, prestante e sicura. L’inizio del periodo primaverile coincide anche con il periodo in cui ogni automobilista deve più che mai prendersi cura della propria macchina scegliendo gli pneumatici più adatti per il cambio estivo. Come e quando effettuare il cambio delle gomme
É sempre importante tenersi completamente informati sulle leggi in vigore nell’ambito della sostituzione e del cambio degli pneumatici. Ogni anno possono esserci cambiamenti sulle date e il periodo entro il quale diventa obbligatorio cambiare gli pneumatici da quelli invernali a quelli estivi. Grazie ai cambiamenti legislativi più recenti il periodo entro il quale bisogna effettuare il cambio del pneumatici è compreso tra il 15 aprile e il 15 maggio.
Perché sostituire i propri pneumatici invernali
Qualsiasi automobilista, almeno una volta, si sarà chiesto che motivo ci sia di dover obbligatoriamente sostituire gli pneumatici invernali, anche se questi sono nuovi e perfettamente funzionanti. Le risposta alle domande degli automobilisti vengono tutte accomunate da un’unica parola: sicurezza. Dal 15 aprile in poi le temperature su quasi l’intero territorio nazionale iniziano ad aumentare, proprio per questo motivo le gomme invernali, caratterizzate da mescola più morbide e battistrada a tasselli inanellati, rischiano di andare fortemente in crisi inficiando la sicurezza e l’efficienza di guida. Le gomme estive vengono appositamente studiate e progettate per dare il meglio di sé con alte temperature. Questa tipologia di pneumatici non garantisce solo la massima sicurezza e stabilità di guida ad alte temperature, ma è anche capace di ridurre la rumorosità generata dal rotolamento delle gomme e diminuire significativamente il consumo del battistrada e del carburante.
In che condizioni si devono trovare gli pneumatici
Il codice della strada stabilisce un limite residuo di 1,6 mm di battistrada perché un conducente non venga multato di 87 € e possa superare serenamente la revisione. Grazie all’evoluzione tecnologica e al miglioramento del pneumatici oggi è possibile toccare la soglia del limite residuo di 1,6 mm senza il rischio di incorrere in multe, a differenza del passato in cui già all’approssimarsi dei 2 mm di battistrada diventava fondamentale correre a sostituire il pneumatici per evitare problemi di sorta. Altro importante dettaglio che bisogna attenzionare in uno pneumatico, è il suo comportamento sul bagnato. È importante avere sempre uno pneumatico in buone condizioni in modo da utilizzare gomme con canali di battistrada abbastanza profondi da scaricare tutta l’acqua necessario, in modo da evitare il pericolo dell’aquaplaning. Nel caso in cui il battistrada sia diminuito eccessivamente e la profondità dei canali si sia ridotta, guidare in condizioni di bagnato può diventare estremamente pericoloso con un’alta probabilità di perdere il controllo del proprio autoveicolo. È possibile comprendere in completa autonomia, quando uno pneumatico è in buone condizioni oppure no. Nei moderni pneumatici esistono dei segnali e delle indicazioni che forniscono l’opportunità, anche allo stesso conducente, di valutare l’usura della sua gomma. Ad esempio in alcune particolari configurazioni di gomme esistono dei tasselli che affiorano nel momenti in cui la gomma è caratterizzata da un usura eccessiva, in questo modo viene dato un immediato segnale al conducente.
Come capire qual è gomma giusta da scegliere
Ogni veicolo può montare tipologie diverse di gomme estive e può reagire in modo diverso in base alla tipologia costruttiva o alla mescola. La tecnologia di costruzione delle gomme ha fatto passi da gigante e ha permesso la creazione di un mercato in cui esiste un’ampia possibilità di scelta, grazie alla quale ogni automobilista possiede l’opportunità di scegliere gomme che si adattino ad ogni tipologia di esigenza. Le gomme caratterizzate da sezione minore si dimostrano adatte a chi vuole ridurre il più possibile i costi prodotti dall’usura della gomma e del carburante, ma allo stesso tempo scegliere una configurazione di questo tipo comporta delle rinunce in termini di prestazione frenante e capacità sterzante all’asciutto. Le gomme ribassate e con sezione molto più ampia, rientrano in quella tipologia di pneumatici che si adattano perfettamente a chi non si preoccupa dei consumi e desidera semplicemente avere una gomma capace di generare prestazione e adeguarsi al proprio stile di guida aggressivo e sportivo. Queste due tipologie di gomme sono solo un piccolo esempio della moltitudine di prodotti che il mercato offre ad ogni conducente.
Meglio le gomme estive o quelle quattro stagioni
Le gomme quattro stagioni, com’è immediatamente comprensibile dal nome, sono una particolare tipologia di pneumatico in grado di adattarsi ad ogni tipologia di temperatura e condizione atmosferica permettendo così al conducente, di utilizzare un’unica tipologia di gomma all’anno senza il rischio di incorrere in sanzioni di qualche genere. Com’è ovvio pensare, se da un lato le gomme quattro stagioni offrono un importante vantaggio dal punto di vista economico e del risparmio, d’altra parte sono pneumatici le cui mescoli sono state sviluppate per non eccellere né durante il periodo invernale con le basse temperature né durante i mesi estivi con le alte temperature. Proprio per questo motivo se si opta per una gomme quattro stagioni preferendo il risparmio e l’economicità, è importante saper fin da subito che una scelta di questo genere comporta per forza di cose delle rinunce dal punto vista delle prestazioni e della tenuta di strada. Per avere un’idea d’insieme delle migliori gomme ad oggi sul mercato il sito delle gomme potrà essere la giusta cartina di tornasole tra le innumerevoli offerte.
Le gomme vanno buttate? Hanno una scadenza?
I pneumatici, come è facile intuire, non hanno una data di scadenza, ma allo stesso tempo non sono neanche prodotti indistruttibili e capaci di resistere ad infinite sollecitazioni e sforzi. Come qualsiasi prodotto, le gomme subiscono un invecchiamento prodotto dal costante utilizzo o dal tempo, cosa che porta ad un inevitabile riduzione delle prestazioni, della sicurezza e delle capacità sterzanti in condizioni di strada asciutta o bagnata. Uno pneumatico vecchio di sei o sette anni, anche se rimasto totalmente inutilizzato durante questo intero lasso di tempo, avrà sicuramente subito delle alterazioni che ne hanno alterato le caratteristiche e le prestazioni su strada. Uno pneumatico particolarmente vecchio può ad esempio indurirsi perdendo tanti punti di prestazione in termini di grip o capacità frenante. Anche tenere a lungo ferma un’auto può portare lo pneumatico a danneggiarsi o ad alterarsi, infatti lunghi periodi di fermo provocano la deformazione della carcassa, le quali sono la principale causa delle vibrazioni percepibili al volante durante la marcia giornaliera. Proprio perché l’età può così tanto condizionare la prestazione di uno pneumatico, diventa importantissimo controllare questa informazione andando a ricercare la data di costruzione indicata sul fianco, in modo da avere un’idea chiara del periodo entro il quale diventa essenziale sostituire la gomma.