Marri incontra Airoldi e Succi: “Presto la riapertura della biblioteca con le dovute norme”

SARONNO – “I giovani sono sicuramente la categoria che ha più sofferto a livello psicologico le misure restrittive, perchè la giovinezza è l’età della socialità, della notte, della spensieratezza e della libertà. Le grandi scelte ovviamente dipendono dalla politica nazionale, e in questo senso possiamo solo limitarci a sperare che la morsa possa essere allentata il prima possibile. Ma anche la politica locale può compiere dei piccoli sforzi per migliorare il benessere delle persone in questo momento difficile”.
Inizia così la nota condivisa da Federico Marri esponente di Forza Italia da tempo nel mondo giovanile.
Oggi ho incontrato il sindaco Airoldi e l’assessora alla cultura Laura Succi per chiedere di riaprire la biblioteca con il relativo servizio di aula studio.
Il DPCM del 2 Marzo e il D.L. del 14 Aprile consentono la riapertura anche in zona arancione e l’idea è quella di seguire l’esempio di città virtuose come Garbagnate e Cassina Nuova che hanno già riaperto. Sono soddisfatto e contento perchè siamo tutti d’accordo ed abbiamo fissato l’obiettivo comune di riaprire il prima possibile, logicamente predisponendo le adeguate misure di distanziamento. Bisogna attendere che i tecnici comunichino tutti i numeri per rispettare i parametri di sicurezza, ma è emersa una positiva convergenza di vedute per ridare ai ragazzi un luogo che potrebbe rappresentare un briciolo di ritorno alla normalità.
Colgo l’occasione per invitare tutti gli “abituali frequentatori” della biblioteca alla responsabilità, bisognerà mantenere un comportamento congruo in cortile durante le varie “pause sigaretta” e “pause disco orario”. Andiamo incontro all’Amministrazione che sta lavorando per ridarci un luogo importante e dimostriamo di meritarne la fiducia.
Spero poi che, nel nostro piccolo, questo incontro amichevole, fruttuoso e collaborativo possa servire come esempio di cosa dovrebbe essere la politica.
Certo, a volte si frappongono questioni complesse, dove l’impianto ideologico e le rispettive preferenze possono portare a opinioni anche radicalmente opposte, dibattiti accesi e posizioni inconciliabili. Ma non si può e non ci si deve dividere su questioni semplici e di così buon senso, quale per esempio è questa, volta a ridare ai giovani un luogo di studio, svago e motivazione. Ogni qualvolta la soluzione sia facilmente raggiungibile con uno sforzo di tutte le parti in gioco, senza grossi ostacoli, la politica dovrebbe evitare di scadere in bisticci faziosi perchè il suo primo dovere è la risoluzione dei problemi e non il trionfo della propria squadra. C’è una linea netta tra il trasformismo, che è il disconoscimento dei propri ideali per tornaconti personali, e la collaborazione, che può benissimo avvenire tra due parti anche distanti politicamente eppure serenamente disposte a prestarsi una mano quando l’obiettivo è comune ed indipendente dall’ideologia. Dobbiamo sforzarci di imboccare questa seconda strada.
Ringrazio quindi il sindaco Airoldi e l’assessora Succi per la disponibilità e per il clima collaborativo, con una doppia speranza: che la biblioteca e il resto d’Italia possano riaprire il prima possibile, e che la politica possa imparare a collaborare invece di scadere in partigianerie inconcludenti.
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Commenti
Complimenti! Non si curi di qualche commento anonimo fazioso! Ci sono questioni che non hanno colore! Continui così
Ottimo gesto . Ha sbloccato una situazione fastidiosa da sopportare
Bravo Marri , chi si dà da fare merita il giusto riconoscimento. Sopratutto per i giovani, ignorati da tutti in questo periodo
Bravo Marri e complimenti per esserti preso in carico la questione dei giovani, ignorati da tutti in questa Pandemia
Complimenti Federico, un’iniziativa lodevole.
Ha chiesto al sindaco se i locali sono a norma? Non si sa mai che anche la biblioteca abbia qualche anomalia…sempre se il sindaco si degna di rispondere.
E forza italia come al solito si dimostra il partito della convenienza…va dove ti porta l’interesse
Sì, dopo un anno chiuso in casa i ragazzi non vedono l’ora di andare a chiudersi in biblioteca…questo vive su Marte.
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Dopo un anno chiusi in casa, gli studenti universitari hanno bisogno, necessità e – perché no- voglia di andare a studiare. Non 24 ore su 24, ma in un posto fatto per quello.