Fisac Cgil BancoBpm Legnano e Saronno: “Mascherine ffp2 e clienti sono per urgenze: così si tutelano i lavoratori”

SARONNO – “BancoBpm è una azienda che distribuirà il dividendo ad aprile, remunerando così il ‘capitale’. Scelta orientata al mercato e alle possibili operazioni societarie future, scelta che avviene in un anno orribile per ogni indicatore, economico o sociale che sia. Noi chiediamo che ci sia altrettanta concretezza e non si escluda nulla di ciò che attiene alla sicurezza e alla tutela del vero patrimonio della nostra Azienda: quello umano, i lavoratori”.
Inizia così la nota di Sergio Marianacci e Lorenzo Amoruso rispettivamente rappresentanti Fisac Cgil BancoBpm Legnano e Saronno che chiede più attenzione e sicurezze per la protezione dei lavoratori e continua: “Attraverso forniture adeguate di mascherine ffp2 a lavoratori, colleghi, che sono classificati come operatori in ‘servizi essenziali’ e che hanno operato in continuità durante tutta la crisi pandemica, pagando a caro prezzo in termini di contagi e morti. I nostri lavoratori, come tutti i lavoratori, hanno diritto ad una massima tutela, della salute ed economica, sempre. Sono il motore e il cuore pulsante in ogni azienda, in ogni settore, insieme all’altro patrimonio: i clienti. Clienti che in banca, in questo periodo, ci dovrebbero andare solamente per questioni urgenti e non rinviabili, essenziali, come previsto dai vari Dpcm. La tutela viene, deve venire, prima di ogni altra cosa”.
Sullo stesso tema si registra anche la nota condivisa dai coordinamenti gruppo Banco Bpm Fabi, First Cisl, Fisac/Cgil, Uilca e Unisin in merito alla situazione sul fronte del rispetto delle norme anticontagio.
“In un clima già alterato di relazioni sindacali tese e negoziati che non decollano, le organizzazioni sindacali del Banco Bpm dicono “Basta”. Continuano a persistere indebite pressioni commerciali nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori allo scopo di fissare appuntamenti alle agenzie senza tenere conto delle restrizioni sanitarie previste nelle varie realtà in cui l’istituto opera.Nelle zone rosse, dove le disposizioni di legge sono estremamente chiare e stringenti, l’azienda sollecita i colleghi e la clientela ad operare senza tener conto della situazione”
Una segnalazione arriva poi sul fronte delle dotazioni: “I dispositivi individuali ed in particolare le mascherine, che hanno sostituito le tristemente famose U-Mask di prima dotazione, risultano essere di scarsissima qualità e per questo, come chiesto da subito dai sindacati, da sostituire immediatamente con mascherine Ffp2.
Le organizzazioni sindacali rilevano come tali atteggiamenti non possano ritenersi adeguati al terzo gruppo bancario italiano.
Le organizzazioni sindacali continueranno a vigilare con la massima attenzione su qualsiasi comportamento non conforme alle norme e che comunque metta a rischio la salute e la sicurezza delle lavoratrici, dei lavoratori e dei clienti”.
24032021