Arresti per “Donn’Angelin”: l’accusa è di bancarotta, frode fiscale e riciclaggio

CARONNO PERTUSELLA – CISLAGO A pochi mesi dall’apertura erano diventate il punto di riferimento per la pausa pranzo o la pizzata del week-end di moltissimi caronnesi, cislaghesi e saronnese tanto che il loro fallimento nel novembre del 2019 ha lasciato l’amaro in bocca a tanti ormai ex clienti.
Ora sono arrivati nuovi guai per gli imprenditori del gruppo di pizzerie Donn’angelin. I quattro avrebbero omesso i pagamenti di tasse e contributi e distratto sistematicamente capitale della loro catena di pizzerie con sede nelle province di Monza, Milano e Varese. Il denaro di provenienza illecita veniva poi riciclato investendolo nel marchio di abbigliamento sponsorizzato anche da personaggi noti di musica e spettacolo.
Le indagini sono state condotte grazie a intercettazioni telefoniche, analisi di supporti informatici, nonché accertamenti della documentazione contabile ed extra contabile.
Così stamattina i militari del Comando Provinciale hanno dato esecuzione, su delega della procura di Monza, ad ordinanze di applicazione delle misure cautelari della custodia in carcere e degli arresti domiciliari disposte dal tribunale del capoluogo brianzolo, nei confronti di 4 imprenditori accusati di bancarotta fraudolenta, frode fiscale e autoriciclaggio.
I finanzieri hanno contestualmente seguito il sequestro preventivo di beni, quote sociali, denaro, titoli e strumenti finanziari sui numerosi conti correnti intestati agli indagati ed alle società coinvolte per oltre 1 milione e 200 mila di euro, quali provento dei reati. Le Fiamme gialle monzesi, a seguito di intercettazioni telefoniche, analisi forensi di supporti informatici e disamina di documentazione contabile ed extra-contabile hanno disarticolato il sofisticato sistema di frode con il quale gli arrestati, frodando l’erario ed i lavoratori dipendenti, riuscivano a distrarre sistematicamente a proprio vantaggio i beni delle aziende amministrate ed i conseguenti profitti verso altri soggetti economici di fatto a loro riconducibili.
“L’attività di indagine – spiegano in una nota le Fiamme Gialle – ha infatti consentito di appurare che i profitti sono stati illecitamente riciclati e reinvestiti nel corso degli anni 2018 e 2019 a favore di due società, la prima operante nel comparto della moda e titolare di un marchio internazionale pubblicizzato da noti personaggi televisivi e la seconda nel settore della ristorazione”.
25022021
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Commenti
Peccato per il retroscena perché la pizza era davvero molto buona…
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Non si è mai chiesto come facessero a tenere dei prezzi così bassi??
Cavoli, che strano
Felice di non averci mai messo piede