Fontana sbotta: “Sono indignato, noi non abbiamo mai sbagliato a dare i dati”

SARONNO – “Sono veramente indignato da quello che sto leggendo sui giornali e delle false notizie che sono offensive, prima di tutto nei confronti della Lombardia e delle persone che lavorano per la Lombardia. Si sta dando una rappresentazione non veritiera dei fatti”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante la conferenza stampa che ha tenuto nel pomeriggio insieme al vicepresidente Letizia Moratti.
“Se siamo tornati in zona arancione – ha aggiunto – lo si deve al fatto che noi abbiamo contestato i conteggi del Governo. Ricordo che ancora prima della firma dell’Ordinanza del ministro Speranza avevo già iniziato a contestare i calcoli per l’inaccettabile discrasia sia sull’incidenza che sull’occupazione delle Terapie Intensive. Aspetto che è stato contestato anche in Conferenza delle Regioni”.
Con queste premesse, il presidente Fontana ha confermato che la Lombardia non rinuncerà al ricorso al Tar. “Certamente – ha spiegato – salterà l’udienza di lunedì prossimo che era sulla sospensione dell’ordinanza del ministro Speranza del 16 gennaio che è già stata sospesa dallo stesso ministro oggi, ma andremo avanti perché la verità dei fatti sia acclarata anche a livello giudiziario. Per questo impugneremo anche il verbale della Cabina di regia, del Cts e l’Ordinanza di oggi del ministro Speranza nella parte in cui si dice che la Lombardia ha rettificato i dati”.
Fontana ha quindi ripercorso le tappe che hanno portato a questo punto.
“Chiesi al ministro Speranza – ha proseguito – di capire le motivazioni di questa discrasia. Subito dopo il vicepresidente Moratti aveva chiesto la sospensione dell’Ordinanza per 48 ore, non abbiamo mai ricevuto risposta. Da qua il nostro ricorso al Tar per capire le motivazioni”.
Subito dopo la presentazione del ricorso è iniziato il confronto fra tecnici della DG welfare e il ministero della sanità. “A un certo punto – ha continuato Fontana – tutti si sono resi conto che qualcosa non funzionava all’interno dell’algoritmo. A questo punto fu l’Istituto Superiore di Sanità a chiedere di valorizzare alcuni dati, su loro richiesta”.
“Noi – ha precisato – non abbiamo mai sbagliato a dare i dati, non abbiamo mai rettificato. Abbiamo risposto alla loro richiesta per capire se con questa implementazione si potesse arrivare a ricostruzione più veritiera”.
“Il ministro Speranza, inoltre – ha sottolineato il governatore – pretendeva che dicessimo che c’era stato un errore nostro. Ma non potevamo accettarlo per la dignità della Regione, per le nostre famiglie e le imprese. Credo che tale dichiarazione si commenti da sola. Non ammetterò mai che ci sua stato un errore nella comunicazione dei dati che sono stati sempre comunicati in maniera chiara e trasparente. E’ veramente brutto e inaccettabile che si debbano rappresentare fatti non veri. La Regione ha sempre dato la propria disponibilità a lavorare con il Governo, ma oltre un certo punto non si può proprio andare”.
“Chiederò – ha concluso Fontana – che nell’ambito del prossimo scostamento venga inserita una somma per il ristoro del danno causato dalla chiusura delle nostre attività”.
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Commenti
Sarà un caso ma, in questa pandemia tutti i vari problemi li ha avuti una sola Regione, LA LOMBARDIA.
Pensateci sopra afferma Zaia.
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Non è un caso
Tutti pronti a prendersela con fontana, tutti che San già come sono andate le cose…. E se non fosse così…. E se tra qlc giorno scoprissimo che la regione non ha sbsiato?… Non importa noi in Italia siam tutti giudici, facciamo processi sommari e sentenze
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Se vuole difendere chi fa parte del sistema che ha smantellato anche la sua sanità pubblica in favore di quella privata…
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Si vogliono evitare sentenze prima di essere certi
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questo non ha capito proprio niente. siamo che noi che siamo indignati della sua incapacità di gestire qualsiasi cosa della regione lombardia. mascherine, camici, fiera, e basta si dimetta. incompetente
L’ISS ha pubblicato una chiarissima spiegazione.
Avete mandato dei dati e subito dopo avete mandato una rettifica.
Quindi non serve una laurea per capire che se si manda una rettifica è perché si sa che i dati non erano corretti. PUNTO.
Per una volta un briciolo di umiltà non potete proprio trovarlo?
Che tristezza infinita. Che politica penosa.
Se Newton avesse mantenuto i cinque colori iniziali e senza aggiungerne altri due forse non saremmo qui a parlare dell’arancione.
Comunque seguendo tutti i passaggi di questa intricata vicenda vien da dire:
“c’è del marcio in Danimarca”
Paolo Enrico Colombo
“Noi – ha precisato – non abbiamo mai sbagliato a dare i dati, non abbiamo mai rettificato. Abbiamo risposto alla loro richiesta per capire se con questa implementazione si potesse arrivare a ricostruzione più veritiera”.
Come dire che chi fa il ravvedimento operoso di una dichiarazione dei redditi non ha mai sbagliato…. l’ennesima brutta figura della Lombardia … che non merita questi personaggi!
Spieghi allora perché avete rimandato i dati settima scorsa?
E sempre settimana scorsa preannunciava l’entrata in zona rossa
https://demo39.edinet.dev/2021/01/15/coronavirus-lombardia-verso-la-zona-rossa/
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Si riascolti la conferenza della Regione. Il direttore Trivelli ha spiegato bene perché hanno reinviato i dati della settimana precedente. C’è stata un’esplicita richiesta dei tecnici dell’ISS per compilare alcuni valori vuoti della colonna facoltativa “stato clinico”. Come detto da Trivelli, la cosa lascia anche parecchie perplessità, perché è stato richiesto l’inserimento di dati convenzionali, quindi non necessariamente confacenti alla realtà. Tutto ciò per permettere all’algoritmo dell’ISS di funzionare correttamente. Da quanto ho capito, infatti, l’algoritmo non considerava il campo relativo alla guarigione (scegliendo il caso peggiore di non guarito) se non era valorizzata la colonna sullo stato clinico (sintomatico, asintomatico o paucisintomatico), che la regione ha più volte detto essere un campo facoltativo (e sul punto della non obbligatorietà non è mai arrivata smentita).