Visto da Varese: Voglia di falò come “antidoto” alla pandemia

di EZIO MOTTERLE
Sarà il desiderio di ancorarsi alla solidità della tradizione, oppure il tentativo di riagganciare una spiritualità creduta troppo presto superflua, fatto sta che le restrizioni imposte dalla pandemia non hanno affatto spento i tanti falò della festa di Sant’Antonio, che in queste ore accendono infatti le notti buie e gelide del Varesotto. Altri tempi, ovviamente, quando una serata come quella di ieri richiamava ad esempio attorno alla piazza Motta di Varese migliaia di persone, letteralmente stipate l’una addosso all’altra. Stavolta, ferma restando l’accensione del fuoco, appuntamento che si mantiene vivo da secoli, deserto assoluto attorno all’evento, osservato dal popolo in forma virtuale, con qualche rimpianto per quella folla straripante che resterà forzatamente limitata anche oggi nei riti religiosi comunque intensi per tutta la giornata. Sant’Antonio celebrato dunque con immutata partecipazione, forse anche con maggiore impegno, data la crescente esigenza di affidarsi a nuove speranze. Una voglia di falò insomma che faccia anzitutto da “antidoto” al virus lungi ancora dall’essere debellato, la riscoperta del senso ancestrale del fuoco in grado di purificare ogni cosa lasciandosi dietro un tempo nuovo di ricostruzione. La fine della pandemia spopola tra i desideri scritti nei foglietti bruciati come sempre sulla pira, parole senza età, tra anziani che osservano le fiamme con nostalgia del passato e bimbi che sperano di rivederle in presenza, come abbiamo imparato ormai a dire fin troppo in fretta. Boom di pubblico dunque dietro gli schermi di un computer o di uno smartphone, per seguire in diretta l’incendio della catasta di legna, scrutando come sempre la direzione e la forma stessa delle fiamme per cogliere la qualità della sorte, buona o cattiva, che ci riserverà quest’anno appena iniziato. Falò veri virtualmente osservati in tutta la provincia, dove tra pochi giorni il fuoco tornerà protagonista immolando nei roghi le “gioeubie” e aprendo così la via alla rinnovata luminosità delle giornate. Si cerca luce in tempi così bui, fede religiosa e riti pagani si sommano nel fortissimo desiderio collettivo che quest’incubo finalmente finisca. Bruciato anch’esso per sempre su un enorme falò.