Lettera del personale dell’ospedale: ecco il testo integrale

SARONNO – Ecco il testo integrale della lettera lettera dal personale della rianimazione nel presidio di stamattina davanti all’ospedale.
Il presente comunicato viene letto dai portavoce designati dal gruppo di infermieri e dei medici del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Saronno, congiuntamente ai colleghi degli altri reparti, qui convenuti, di tutti i colleghi che in questo momento stanno prestando servizio e di coloro che non sono presenti nel rispetto delle regole imposte dalla pandemia.
Non rappresentiamo nessun sindacato o partito politico; rappresentiamo noi stessi e la necessità di portare all’attenzione dell’Opinione Pubblica e delle Istituzioni, tra cui Regione Lombardia e la Direzione generale della Asst della Valle Olona, le domande relative alla gestione in essere e al futuro del nostro Ospedale.
La premessa è che riteniamo di aver maturato sul campo il diritto ad esprimere il nostro parere sulla vicenda, liberamente e in maniera propositiva, in quanto operatori sanitari con anni di esperienza professionale nella realtà Saronnese.
Nel febbraio scorso, durante i primissimi giorni dell’emergenza Covid, con uno sforzo collettivo di grande proporzione, ci siamo impegnati nella riorganizzazione di tutte le Unità Operative del presidio; abbiamo attivato una seconda terapia intensiva passando da 6 a 16 posti letto per far fronte all’ondata pandemica.
I punti che vogliamo sottolineare possono così essere riassunti:
Allo stato attuale, il numero di Anestesisti Rianimatori è di 6 più il Primario, a fronte di un organico di 18 unità. Tale carenza cronica ha determinato il ridimensionamento macroscopico sia del Reparto che delle attività direttamente afferenti. Il nostro Servizio è funzionale a tutto l’ospedale; non esiste covid hospital senza terapia intensiva; non esiste un paziente covid ricoverato che non abbia bisogno di un supporto, di una visita, di un consulto rianimatorio.
Il fatto che il nostro presidio venga sguarnito della presenza di rianimatori mette pesantemente a rischio tutto il sistema sanitario di cura interno all’ospedale. Ricordiamo che Saronno è sede di una delle poche unità operative di chirurgia toracica sul territorio lombardo, che non può svolgere l’eccellente lavoro di sempre senza un adeguato supporto anestesiologico; le urgenze chirurgiche e ortopediche vengono decentrate su altri ospedali con grave disagio per i pazienti e i famigliari; inoltre si è assistito ad una notevole riduzione dell’attività operatoria di elezione.
Ricordiamo che il pronto soccorso, ora attivo sette giorni su sette, 24 ore su 24, non può esistere senza un servizio di anestesia-rianimazione regolarmente funzionante
Ricordiamo che le unità operative di ostetricia e ginecologia e di pediatria, chiuse nel mese di marzo a seguito della prima ondata pandemica, non sono mai più state ripristinate, lasciando scoperto un servizio fondamentale per la popolazione.
L’oncologia è stata trasferita presso il presidio di Busto Arsizio, attualmente a Saronno opera solo il day hospital oncologico, di nuovo attivo dallo scorso settembre, ma senza il supporto del servizio di terapia del dolore, anch’esso soppresso per la carenza di medici anestesisti-rianimatori.
Da ultimo, anche il reparto di radioterapia è momentaneamente attivo presso il presidio di Busto Arsizio.
In conclusione:
Si sta riducendo l’offerta sanitaria di questo ospedale perché non si reperiscono medici specialisti?
Non siamo certo noi che dobbiamo indicare le soluzioni a questo problema, ma siamo noi che viviamo quotidianamente il problema e che vogliamo sollevarlo in modo che anche l’opinione pubblica, i nostri concittadini e tutti quelli che usufruiscono dei servizi dell’ospedale, siano consci del fatto che se c’è necessità abbiamo tutti il diritto di farci curare in sicurezza e di ricevere le migliori cure possibili.
Per questo riteniamo di avere il diritto di sapere se, non solo la nostra unità operativa, ma anche i servizi, i reparti e le unità operative, torneranno ad essere normalmente funzionati, con le adeguate risorse a disposizione ed in grado di rispondere al fabbisogno sanitario dell’utenza.
Chiediamo risposte concrete che ci permettano di poter continuare a lavorare come abbiamo fatto fino ad ora e di essere pronti per riprendere la nostra attività di routine al termine di questa pandemia.
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Commenti
Airoldi sembra IMMOBILE , non si sente più e la situazione dell’ospedale si aggrava ogni giorno
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??? quindi fino a che c’era Fagioli erano tutte fake news tipo lo spostamento del punto nascita, dell’oncologia, della pediatria… basta scrivere messaggi di questo tipo
SE PENSIAMO CHE NEGLI ANNI 80-90 L!OSPEDALE DI SARONNO ERA IL RIFERIMENTO PILOTA DELLA REGIONE LOMBARDIA VIENE DA PIANGERE.
Concordo con il personale del presidio di Saronno, il problema è che non si sa’ di preciso chi deve risolvere il problema.
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Si sa benissimo invece, visto che la sanità è a gestione regionale.
Concordo con il personale del presidio di Saronno, il problema è che non si sa’ di preciso chi deve risolvere il problema.
Lista civica Airoldi
partito democratico
tu@saronno
Sig. Sindaco
Ma dove siete?
Gia’ ci siamo sorbiti 5 anni di “silenzio” da parte di Fagioli
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Commenti come questo presuppongo o malafede o il semplice fatto che si ignori come funzionano le cose.
Le decisioni sull’ospedale vengono dalla regione. Lei sta chiedendo a gruppi che amministrano Saronno di intervenire, laddove di fatto, oltre a manifestare il proprio dissenso e comunicarlo alla regione, NULLA possono.
Chi governa regione Lombardia? Risponda e capirà a chi deve chiedere conto e rispetto per l’ospedale di Saronno.-
Quindi anche Fagioli nulla poteva fare. È perchè qualcuno lo critica ancora per il mancato interessamento sull ospedale?
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Turk abbi pazienza se no mi tenevo il fagioli silente. Mi aspetto MOLTO
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Dimentica Obiettivo Saronno o secondo lei la raccolta di firme li esenta da qualsiasi altra azione?
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dimenticanza, ma almeno loro un segno ed dell’impegno ce l’hanno messo
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Scusate ma e una manifestazione di medici o di imfermieri che sostemgono le rivendicazioni dei medici?