Natale: sotto l’albero del sindaco una mini “Casa della salute”: “Airoldi, serve a Saronno!”

SARONNO – Il modellino della futura “casa della salute” è stata donato martedì mattina da tre attivisti della sezione locale della “Società della Cura” al sindaco Augusto Airoldi.
I volontari si sono ritrovati davanti al palazzo comunale intorno alle 11. Hanno raggiunto il primo piano intenzionati a consegnare una missiva al primo cittadino con il modellino della futura casa della salute. Airoldi era però impegnato al telefono con il Prefetto e così gli attivisti hanno lasciato tutto alla segretaria.
Quale il messaggio del blitz? Semplice rimarcare l’importanza e l’attesa della città per una “Casa della Salute”, una struttura di mediazione tra i medici di medicina generale e l’ospedale della città, per implementare attività di prevenzione e di assistenza alla popolazione in ambito sanitario e socio-sanitario. Per questo progetto è già stato organizzato, qualche settimana fa, un presidio davanti all’ex distretto Asl di via Manzoni. “Pensiamo che a Saronno debba essere ricostituito un ambito sanitario distrettuale degno di questo nome, che abbia – insieme al rilancio dell’ospedale locale, ormai ridotto al lumicino – il suo fulcro nell’istituzione di una Casa della Salute. Tale servizio ha dato prova – sia in situazione ordinaria che in pandemia – di poter permettere ai cittadini un migliore trattamento e un intervento più tempestivo sulle situazioni più fragili e sempre più diffuse, come la cronicità”.
Qui il testo integrale della missiva
Siamo un gruppo di singole persone e gruppi organizzati di questa città, che stanno lavorando ad una progetto nazionale denominato “La società delle cura”, le cui finalità trovate nell’altra pagine di questa comunicazione.
Riteniamo che si debba uscire dalla pandemia sradicando il più possibile le cause che l’hanno provocata e le strutture e decisioni che l’hanno trasformata in una tragedia di massa.
Tra queste, in particolare nel territorio lombardo, riteniamo – come ormai moltissime persone – che l’abbandono progressivo della medicina preventiva e di territorio sia stato uno delle principali fattori di mancato intervento sul virus, con il carico di lutti e crisi che ora continuiamo a portare sulla nostre spalle.
Per questo motivo pensiamo, anche dopo un’attenta disamina delle normative nazionali e regionali vigenti, che a Saronno debba essere ricostituito un ambito sanitario distrettuale degno di questo nome, che abbia – insieme al rilancio dell’ospedale locale, ormai ridotto al lumicino – il suo fulcro nell’istituzione di una Casa della Salute.
Tale servizio, presente per legge in alcune regioni italiane, ha dato prova – sia in situazione ordinaria che in pandemia – di poter permettere ai cittadini un migliore trattamento e un intervento più tempestivo sulle situazioni più fragili e sempre più diffuse, come la cronicità.
Come cittadine e cittadini ci stiamo formando, perché è importante sapere, ma anche organizzando per richiedere alle istituzioni preposte la possibilità di sperimentare tale percorso sul nostro territorio, con un ampio coinvolgimento della cittadinanza, dei professionisti del sociale, del sanitario e del sociosanitario nella definizione dei bisogni e quindi della risposta più adeguata di medicina territoriale da dare al distretto di Saronno.
Quello che vi chiediamo è di fare la vostra parte, partecipando alle nostre iniziative, indicendone se possibile a vostra volta e interloquendo con il livello istituzionale regionale perché tale percorso abbia concreta possibilità di essere avviato e proseguito.
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Commenti
Complimenti! Ottima iniziativa! È pazzesco che in uno Stato assenzialista come il nostro debbano essere i cittadini a provvedere alla loro salute dopo anni di depauperazione dei servizi sanitari (vedasi battaglia x ospedale di saronno).
Utile per curare i nunerosi clandestini spacciatori, che vivono felicemente indisturbati all’interno della cantoni.