Visto da Varese: Notte di “coprifuoco” con un’ora in più

di EZIO MOTTERLE
“Coprifuoco” appena decretato ma già un po’ più lungo, la notte scorsa. Siamo infatti tornati a misurare lo scorrere del tempo con l’ora solare, le tre sono diventate le due, lo stop alla circolazione è salito così, nelle aree interessate, da sei a sette ore. In periodo di umanità sconvolta dalla pandemia, il ritorno al tempo “in sintonia col sole” ha finito così per prolungare una tantum l’effetto lockdown mentre si spostavano indietro le lancette. Passammo la volta scorsa all’ora legale quando l’espansione del covid era agli inizi, la lasciamo oggi mentre cresce la nuova allarmante diffusione del virus, sperando che il prossimo aggiustamento degli orologi, tra cinque mesi, possa essere salutato dalla sospirata sconfitta del male restituendo senso alla rinnovata voglia di luce. Per intanto rassegnamoci al buio accresciuto di sera, compensato dal calo di oscurità al mattino, ovvio effetto diretto della “retrocessione” del tempo. Ora solare ritornata, appunto, proprio con le prime notti segnate dal “coprifuoco”, che certo turba ben più di quel provvisorio e abituale aggiustamento nella misura del tempo. Col buio crescente d’altra parte, alle nostre latitudini dovremo fare i conti almeno un paio di mesi ancora, finchè l’avvio dell’inverno porterà le giornate ad allungarsi gradualmente, fino all’inizio dell’estate. Considerazioni in libertà sul tempo che trascorre immutabile, nella sua regolarità millenaria, quasi un antidoto oggi all’anomalia pandemica che diffonde col covid pesanti incertezze sul futuro. Mai come oggi, il quadro “visto da Varese” (un racconto che riprende guardando forzatamente oltre i confini di una provincia alle prese coi suoi mille accresciuti problemi economici e sociali) somiglia – registrando la nuova evoluzione del contagio – a quello osservabile altrove. In un mondo divenuto senz’altro più piccolo, dove sono state relegate alla marginalità questioni un tempo credute irrinunciabili, resettando improvvisamente obiettivi e speranze di tutti. Accontentiamoci dunque, stamane, di essere svegli e in salute, situazione ahimè per nulla scontata, dopo una notte che ci ha consegnato comunque un’ora di vita in più. Bene assai prezioso, di questi tempi…