I nidi privati replicano all’assessore: “Non siamo enti attaccati puramente alla parte economica e neanche strutture non disposte ad accogliere” bambini con difficoltà.
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la replica delle strutture private all’intervento dell’assessore Maria Assunta Miglino in merito agli aiuti agli asili nidi.
Le strutture “private” di Saronno con riferimento alla nota dell’Assessore all’istruzione Miglino in merito alla vicenda dei nidi e scuole materne, solo per fare anch’essi chiarezza hanno deciso di rispondere sentendosi presi in causa.
Vorremmo rispondere in primis con una considerazione fra Pubblico e privato scritta da Margaret Thatcher: “La superficialità terminologica è il disonore dei politici. Gli statalisti di ogni risma generalmente evitano di usare il termine “libera impresa”. Preferiscono definirla “impresa privata”, Per l’ottima ragione che la parola “privata” ha un retrogusto di egoismo, insinua avidità. Inoltre, così possono meglio rappresentare il contrasto con l’altra espressione che amano utilizzare, ovvero “impresa pubblica”. La verità è che la libera impresa non è privata: è pubblica. La libera impresa nasce quando un cittadino, pensando di avere un’ idea produttiva o remunerativa, invita altri cittadini a sottoscrivere il progetto per metterla in pratica. C’è qualcosa di più “pubblico” di questo?”
Noi strutture “libere” abbiamo ringraziato il comune per aver deciso anche se in piccola parte di aiutarci in un grosso momento di difficoltà, però la descrizione fatta dall’Assessore all’istruzione ci dipinge come nella spiegazione di Margaret Tatcher come enti attaccati puramente alla parte economica delle nostre rette e ancor piu’ grave strutture non disposte ad accogliere bambini con difficoltà.
La situazione che si è creata quest’anno con la pandemia ha creato grosse difficoltà e la stessa regione riconoscendo l’importanza dei servizi 0-6 anche privati richiedeva ai comuni l’utilizzo dei fondi per aiutare le strutture sui propri territori per evitare alle famiglie di trovarsi senza il proprio asilo a settembre, specificando che ciò era a discrezione dei singoli comuni ma non che ci fosse un obbligo di convenzione.
Vogliamo ricordare che sino al 2017 le nostre strutture hanno collaborato con il comune con rette calmierate, dopo tale anno con l’iniziativa “nidi gratis“ è stato lo stesso comune a decidere di non covenzionarci più, ma non per questo il nostro servizio sul territorio non è presente anzi, ci teniamo a questo punto a ricordare che le nostre strutture sono tutte accreditate con il comune e che svolgono un ruolo molto importante sul territorio, offrendo il servizio a più di 200 famiglie che senza di noi non saprebbero dove portare i loro bambini, rispettiamo in tutto e per tutto il dgr regionale per il funzionamento, e lavoriamo con professionalità e amore con tutte le famiglie e tutti i bambini che si interfacciano con i nostri servizi.
(foto archivio)
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Commenti
Personalmente i nidi (e tutti i livelli di istruzione) privati percepiscono più finanziamenti rispetto a quello che viene erogato per quelli pubblici: le strutture percepiscono fondi pubblici; i genitori possono scaricare dal reddito le rette che pagano
Stesso ragionamento non lo applico, e non dovrebbe mai essere applicato, x le università