Mascarello (Obiettivo Saronno): “Il medico scolastico? Una proposta superata da trent’anni”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota firmata da Tommaso Mascarello, co-fondatore Moss associazione Medici Odontoiatri Operatori Sanitari e Socio Sanitari contro Covid 19 candidato con la lista Obiettivo Saronno in merito al medico scolastico.
Forse avete sentito i candidati sindaco della nostra città auspicare il ritorno del medico scolastico…
E forse l’avrai anche considerata una cosa sensata.
E se invece ti aiutassi a capire che è una proposta superata da 30 anni…? E che sono altre le cose che servono per garantire la sicurezza degli studenti? Cose più semplici, moderne ed efficaci.
Mi spiace sentire candidati sindaco lanciarsi in proposte poco incisive quando, invece, la situazione della sicurezza sanitaria nelle scuole necessita di interventi immediati e che ùsiano facilmente attuabili.
Innanzitutto per re-introdurre il medico scolastico occorrerebbero mesi o anni, non solo a livello burocratico, ma anche a livello formativo. Un medico scolastico dovrebbe avere competenze specifiche che non si apprendono in poche settimane.
Per cui non è una soluzione attuabile nell’immediato per gestire l’emergenza COVID19nelle scuole.
Queste competenze le hanno i pediatri ed i medici di famiglia, figure che negli ultimi anni hanno seguito veri e propri percorsi formativi post-universitari ad hoc, per cui i pediatri e medici di famiglia sono adesso i più preparati a garantire la sicurezza dei nostri studenti.
E lo stanno già facendo ottimamente.
Pensare poi di poter invitare dei medici in pensione e piazzarli in una scuola senza alcun aggiornamento professionale mi sembra quanto mai inutile e rischioso, per età sarebbero poi le figure sanitarie più vulnerabili al COVID19: si creerebbero, poi, sovrapposizioni di responsabilità coi dirigenti scolastici, con i pediatri e i medici famiglia. Si creerebbe una confusione di cui in questo momento non abbiamo bisogno.
Servono i mezzi, qualsiasi medico, anche quello scolastico sarebbe inutile senza adeguati mezzi contro il COVID19: senza la possibilità di fare tamponi in tempo rapido non si potrebbe agire incisivamente per evitare il diffondersi di focolai nelle scuole.
Quindi, se ci sono risorse per re-introdurre il medico scolastico, usatele per fornire mezzi moderni ai medici già preparati del territorio.
Infine il medico scolastico non sarebbe una figura adeguata per fare educazione sanitaria nelle scuole: per quello servono educatori preparati ad insegnare ed a comunicare agli studenti.
Quello che serve da domani è avere linee guida precise, chiare e comprensibili per educatori e genitori, dal Ministero dell’Istruzione e dal Ministero della Salute, tremendamente assenti in questa situazione delicata.
Quello che serve da domani è fare poca ed efficace formazione agli educatori contro il COVID19.
Quello che serve da domani è poter dare 4 o 5 facili indicazioni ai genitori su come comportarsi per gestire responsabilmente il rischio COVID19.
Quello che serve da domani è poter adottare politiche di tamponi di massa su tutte le scuole, con la tecnica approvata e già in uso del pooling test (si esaminano 10 o più campioni per volta con un solo esame di pochi minuti, anziché farli individualmente, nel caso ci fosse un positivo si riesaminano solo alcuni studenti) in questo modo si potrebbe testare un’intera scuole in una o due ore…
Quello che serve da domani è aiutare le famiglie che possono rimanere in difficoltà durante un contagio di COVID19 con sostegno economico o di altro tipo.
Questo permetterebbe di:
• rassicurare i genitori degli studenti, che sarebbe informati su come comportarsi, senza sentirsi abbandonati, come ora, dalle istituzioni
• mantenere una normalità di vita sociale per gli studenti, di cui hanno bisogno
• individuare precocemente focolai fuori dalla scuola, di cui gli studenti sarebbero delle cartine torna-sole
Mentre fantastichiamo di mitologiche figure come il medico scolastico di 30 anni fa, il mondo è andato avanti: possiamo tamponare una scuola in un’ora, abbiamo test salivari immediati e la tecnologia ci mette a disposizione armi eccezionali.
L’unico nostro limite è ostinarsi a cercare soluzioni nel passato per problemi tremendamente attuali.
Questi sono gli insegnamenti che mi sono portato a casa dalla mia esperienza di volontario sanitario contro il COVID19 e spero che anche altri ne possano fare tesoro.
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Commenti
È del mestiere questo?
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A parte aver ricevuto anche un encomio ufficiale per la mia attività di divulgazione sul covid, qualche esperienza per parlare penso di aver dimostrato di averla: https://www.varesenews.it/2020/04/maschere-riutilizzabili-per-proteggere-medici-di-base-usca-e-operatori-sanitari/918501/.
Basta googlare il mio nome per farsi un’idea, magari si evita o commenti che non fanno brillare per intelligenza ed eleganza?
Vorrei invitare il sig. Mascarello a leggere attentamente nella relazione , redatta dal Cts nominato dalla ministra Azzolina e che porta il nome dell’ex Rettore dell’università di Ferrara prof. Bianchi , quanto viene affermato in merito alla figura del medico scolastico. Forse potrebbe chiarirgli un po’ le idee !
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Sono grida spagnole, pensate che raccattare all’ultimo medici con contratti precari libero professionali di un anno possa offrire qualche beneficio concreto alla prevenzione del covid nelle scuole?
Io sono titolare di un ambulatorio sanitario monospecialistico, e nel mio caso elaborare e mettere in pratica delle procedure anti covid ha richiesto tempo, energie e competenze scientifiche ad hoc.
Non immagino cosa voglia dire fare lo stesso lavoro in una struttura ben più complessa del mio ambulatorio per numero di persone e contesto. E non immagino cosa.voglia dire farlo in una o due settimane, magari senza il corpo insegnanti al completo o senza nemmeno il dirigente di ruolo…
Per cui fra la mia attività professionale e la mia attività di volontario sanitario contro covid ho avuto modo di imbattermi spezso in questo modo di pensare burocratico, tipico di chi non ci mette le mani in tasca, fatto di buoni propositi ma con scarso interesse per i reali risultati che si ottengono. E ogni volta tra noi ci tiriamo una bella imprecazioni quando leggiamo l’ennesima norma teoricamente utile, praticamente infattibile e frustrante.
Ad esempio ci piacerebbe comprare per le.scuole delle termocamere ad allarme automatico, come quelle che usa l’Esselunga, ma nessun dirigente al momento ha la volontà di andare contro le linee guida ministeriali, che invece prevedono che sia la famiglia a misurare la temperatura. Ovviamente per i burocrati la termocamera non serve: gli studenti con la febbre saranno prontamente identificati dai propri genitori e non entreranno mai a scuola.
Fa niente se la realtà non è mai così prevedibile: talvolta per comodità il figlio con 37,3 o 37,5 lo si manda lo stesso a scuola auto-giustificando con qualche motivazione, oppure lo si fa per paura dello stigma, fa niente se i termometri spesso non sono precisi, fa niente se misurare la temperatura correttamente non è così semplice… Fa niente se all’atto pratico l’auto misurazione della temperatura ha già fallito… -
Ma no quelli di OB pensano di essere gli unici a possedere tutte le verita’ Semplicemente un po’ spocchiosi.
È preoccupante notare quanta scarsa stima e fiducia abbia il sig. Masciarelli nella categoria dei medici !!
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Prendere un medico con un contratto precario a p Iva per un anno, affidargli la sicurezza sanitaria della scuola avendo al massimo 10 giorni per.prepararsi… Non è non avere fiducia nei miei colleghi, quanto capire che le condizioni non possono che generare un risultato poco concreto.
Anche sessant’anni fa la vaccinazione e la visita medica erano obbligatori prima di accedere alla allora scuola elementare. Non vuol dire che i vecchi sistemi di prevenzione siano da archiviare per essere sostituiti da nuovi che differiscono poco. Quello che conta sono i risultati e la professionalità degli operatori impegnati in questo servizio pubblico, siano essi medici o paramedici o assistenti.
È la prima proposta sensata e concreta che si è sentita sul rientro a scuola. Dovrebbe essere messa a disposizione di chi sta provando al Ministero Istruzione e della Salute per formulare finalmente delle linee guida precise,attuabili e serie.