Il tempo di un caffè con Pierluigi Gilli: “Tutte le opere pubbliche arrivano adesso, l’Amministrazione confida nell’ingenuità dei saronnesi”

Baudolino ha detto:

Quando a Saronno si rinnova un sindaco e un’amministrazione la cosa riguarda (un po’) tutti gli abitanti del Saronnese, a maggior ragione chi ha per cara la sua città di riferimento.
Se c’è una critica da fare a Gilli non è quella di ripresentarsi o di essere poco giovane per le elezioni. Queste sono sciocchezze grilloidi. Fare il sindaco richiede esperienza e competenza; la gioventù DI PER SE’ non fa curriculum.
Quello che rimprovero a Gilli è di dare meno di ciò che lui può dare. Lui e pochi altri. Chi ha cultura politica dovrebbe avere riflessioni più ampie e profonde:
-sul commercio (davvero sono i negozietti la forma distributiva ottimale?);
-sul rapporto tra Saronno e il Saronnese, anche per Gilli sembra che Saronno sia un cerchietto autosufficiente, non il centro di un territorio vasto di cui Saronno ha e deve avere la leadership; non crede Gilli che i negozi boutique di Corso Italia, la stazione FNM, l’Ospedale, l’Agenzia Entrate, i pompieri, e così via siano realtà A Saronno ma non esclusivamente DI Saronno? non crede che solo ragionando così, e traendone le conseguenze, Saronno ritrovi una missione e una linea di nuovo sviluppo?
-sulla struttura socio-economica, Saronno era una grande città industriale, ora non lo è più; che cosa la qualifica ora? Si stendono libri dei sogni fatti di piccole cose (non tanto Gilli, in verità) e non si vede che tre sono i primati su cui lavorare: polo scolastico-culturale, polo sanitario, polo del commercio di alta gamma (quest’ultimo un po’ vacilla…); ciò rimanda subito a una mobilità conseguente (in sinergia con la stazione FNM, certo; ma i percorsi ciclabili infra-Saronnese? ma un servizio bus più moderno da e per i paesi?..ed ecco che torna il Saronnese come territorio integrato).
Si può concordare o meno. Anche diverso da questo abbozzo, ma chi può e sa cucini per favore un pensiero strategico sulla città e il suo territorio. Per ora alla mensa elettorale dalla cucina dei programmi sembra arrivare il solito semolino.