Fase 2, qualità aria: il traffico auto non incide

MILANO – Il lockdown imposto dall’emergenza Covid ha costituito uno straordinario esperimento per verificare l’impatto del traffico veicolare sulla qualità dell’aria in Lombardia e più in generale nel Bacino Padano. I dati hanno dimostrato che il traffico veicolare incide in minima percentuale sull’inquinamento atmosferico. A sostenerlo l’assessore all’Ambiente e clima di Regione Lombardia, il saronnese Raffaele Cattaneo, ospite ieri pomeriggio dell’approfondimento in trasmesso sulla pagina Facebook di Lombardia notizie online.
In questi giorni l’assessore regionale si è riunito in videoconferenza con i suoi omologhi di Emilia Romagna, Veneto e Piemonte per proseguire il lavoro comune per la qualità dell’aria nel Bacino Padano.
Il punto – “Abbiamo fatto il punto sulla qualità dell’aria nel periodo del lockdown che ha costituito anche uno straordinario esperimento, irripetibile, per verificare l’effetto di una riduzione così consistente del traffico sulla qualità dell’aria – ha spiegato Cattaneo -. In passato abbiamo concentrato le nostre politiche di contrasto alle emissioni di sostanze inquinanti soprattutto sulle limitazioni del traffico, mentre il lockdown ha reso evidente a tutti che il traffico ha inciso in una percentuale limitata”.
I numeri – “A fronte di una riduzione del traffico pari a circa il 70% nell’intera Area si è registrata una riduzione delle emissioni degli inquinanti dal 14% (Pm10) al 40% (Nox) – ha fatto presente Cattaneo -. Le politiche che adotteremo dovranno necessariamente agire non solo sulla mobilità, ma anche su molteplici altri fattori di inquinamento, quali il riscaldamento a biomasse e le emissioni provenienti dagli spandimenti in agricoltura”. Teoria confermata anche dal professor Signorelli, docente di Igiene e sanità pubblica all’Università San Raffaele di Milano e all’Università di Parma, in collegamento video.
Dati rilevanti – “Sono dati molto interessanti che andrebbero pubblicati anche nel circuito scientifico ufficiale perché un esperimento come quello del lockdown si può usare per le future strategie ambientali. Regione Lombardia ha attuato una politica sui veicoli molto efficace, fatta di incentivi, di blocco dei veicoli più inquinanti, quindi di riduzione delle polveri sottili e degli altri inquinanti. Il risultato è che la componente veicolare è diminuita, ora la sfida è sui riscaldamenti domestici dove invece bisogna fare molto di più. È una battaglia in corso – ha concluso il professore -: Regione Lombardia che ha una delle zone più disagiate al mondo dal punto di vista geografico, ha fatto più degli altri e oggi deve concentrarsi sui riscaldamenti domestici e su altre fonti non sempre ancora catalogate”.
Meno divieti e più incentivi – Un altro tema al centro dell’incontro tra gli assessori all’Ambiente del Bacino Padano, è stato il nodo dei fondi, ha ricordato Cattaneo. “Abbiamo fatto il punto sulle risorse che sarebbero dovute arrivare da Roma per incentivare la sostituzione dei veicoli più inquinanti e che non sono mai arrivate – ha spiegato -. Come Lombardia stiamo aspettando dal Governo 12 milioni di euro destinati a interventi per la qualità dell’aria. Stiamo sollecitando che gli impegni politici si traducano in fatti, perché se queste somme non arrivano nelle casse regionali non possiamo usarle per incentivare la sostituzione dei veicoli”.
Novità in arrivo – “Inoltre – ha anticipato Cattaneo – stiamo studiando una delibera che rivede le modalità con cui si possono commercializzare e installare nuove stufe a biomassa. L’obiettivo è quello di favorire gli impianti più recenti e meno inquinanti con l’ipotesi di sostenere questo ricambio con degli incentivi significativi che possano coprire anche il 90% del costo, sommando gli incentivi regionali e nazionali”.
Su più fronti – “Questa è l’idea di una politica multicriterio -conclude Cattaneo -: si agisce sul traffico, sul riscaldamento, sullo spandimento di reflui zootecnici in agricoltura. Voglio però chiudere con un dato: in Lombardia oggi produciamo 1883 grammi pro capite all’anno di pm10 contro i 4107 di media europea e la media italiano è sopra i 3 mila, il motivo per cui siamo ancora oltre i limiti imposti dall’Unione Europea sono le condizioni orografiche del nostro territorio”.
(foto: l’assessore Raffaele Cattaneo al volante di un’auto elettrica)
25062020
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Commenti
vogliono farci cambiare le nostre auto solo perchè ci sono interessi economici che vanno contro le nostre possibilità economiche… i soldi non ci sono e non ci saranno quindi scordatevi il mio contributo a cambiare un auto funzionante e perfetta solo per un vostro capriccio….
bloccate le.macchine … bloccate il bollo allora
cari politici facile fare i “VERDI” con il portafoglio pieno!
Elettrico ne parliamo tra 10 anni quando dovranno sostituire le batterie ormai esauste e non si saprà come riutilizzare…
Pubblicità progresso
oltre 150.000€ anno e non tutti tassati per scrivere queste cose? soldi ben spesi
NO COMMENT
Ma vergognatevi!!!! Fate ricadere sul singolo un problema che riguarda il singolo ma anche la collettività e i veicoli e i pullman cittadini e il trasporto su ruote ecc ecc
Le stufe in Biomassa le voglio anche nelle scuole e in comune! E nelle stazioni E in posta e in tutti i luoghi pubblici! Così si fa la rivoluzioni! Non far ricadere su di noi tutti gli oneri d la responsabilità. E poi pensavate che pochi mesi di fermo avrebbero potuto invertire la rotta di anni e anni di inquinamento?? V.
pian piano ci si arriva a capire che il traffico ( tutto il traffico di auto e camion) é responsabile dei PM solo del 14% e non é neppure dovuto solo ai carburanti bensi anche pneu e freni.
I motivi per cui siamo oltre i limiti dell’Unione Europea è che abbiamo cementificato e urbanizzato il nostro territorio senza alcun equilibrio. Consci della nostra situazione orografica, ovvero di una pianura avvolta tra le montagne(e quindi anche di un territorio limitato), a maggior ragione serviva più buon senso. In alcune zone, invece si è pedissequamente distrutto tutto, lasciando che i comuni tra l’altro sviluppassero aree residenziali, commerciali e produttive senza una collaborazione o una visione d’insieme, distribuendo tutto senza una logica e contribuendo così ad aumentare notevolmente e capillarmente il traffico. Anziché dare la colpa alla nostra situazione geografica, prendetevi le responsabilità di ciò che avete fatto del territorio senza minimamente avere una visione futura.
Riduzione del 40% (Nox)
Non è certo poco visto l’elevato impatto di questo inquinante!
Il PM10 non è l’unico parametro da valutare nell’inquinamento atmosferico. Lo stesso PM 10 come sappiamo deriva da molti fattori (non solo dalla combustione dei motori termici, ma anche dalla produzione agricola ad esempio).
Tutto il mondo è concorde nell’evidenziare la riduzione dell’inquinamento atmosferico (come è ovvio con meno veicoli e attività), mentre qui mi sembra che si interpretino i dati in maniera un po’ troppo di parte per veicolare un messaggio sbagliato.
Mi verrebbe voglia di aggiungere che a febbraio e marzo, quindi con riscaldamenti accesi, di fatto abbiamo quasi sempre avuto valori sotto la soglia di pericolo che invece prima raggiungevamo costantemente, tanto da dover adottare i primi provvedimenti.
Ritengo assurdo rilasciare notizie di questo tipo, del resto torno a ripetere si sa che i motori a combustione comunque rilascino sostante inquinanti, quello che si deve fare è ridurre il traffico, dando alternative valide per chi può usarle (milioni di pendolari). Ngare le cose non contribuirà a migliorarle.
Negare sempre,
Cosa crede che deriva dalla combustione dei carburanti?
Perché non ha preso anche il dato del pm 2,5 che è quello più insidioso?
Ma soprattutto ha letto bene tutti i dati?
La riduzione c’è stata come è ovvio che sia.
Ovviamente non è solo il traffico a incidere, peccato che ometta di dire che al di là della posizione geografica sfavorevole il territorio è stato urbanizzato eccessivamente, consumando costantemente verde. E chi ha favorito questa cementificazione selvaggia priva di equilibrio?
Chi governa regione e province da un bel po’
Aspettiamo pure ad azzerare il consumo di suolo…
Cattaneo abbiamo fatto la scoperta dell’acqua calda purtroppo bisognava demonizzare l’auto con il motore termico e grazie ai vari fenomeni verdi, che si sono fatti usare, abbiamo fatto partire il business dell’elettrico e fra una decina di anni ci verrà detto che la mobilità elettrica non sarà più sostenibile perché mangia più materie prime della mobilità termica