L’identikit del sindaco ideale di Saronno… tracciato da Indelicato

SARONNO – Il consigliere comunale Alfonso Indelicato traccia l’identikit del candidato sindaco ideale per le prossime elezioni.
Poiché le elezioni comunali sono ormai prossime, mi permetto di abbozzare il ritratto di quello che per me dovrebbe e potrebbe essere il sindaco ideale per Saronno. È un ritratto di fantasia, un ideal-tipo direbbe D’Annunzio, pertanto nessuno è autorizzato a identificare in esso un candidato sindaco già sceso nell’agone o tale solo in pectore.
1) Vorrei che fosse una persona colta. La cultura non è tutto, certo. A volte può essere perfino un peso: “scientia inflat, caritas vero aedificat” diceva S. Paolo. Però la cultura ha anche la sua utilità pratica: permette di osservare fatti e situazioni da diverse angolature, e quindi di comprendere le ragioni altrui; aiuta a cogliere il cuore delle questioni, emarginando ciò che è secondario; smussa gli angoli e dona tolleranza; evita brutte figure e scivoloni parlando in pubblico. Faccio un esempio per meglio chiarirmi: ricordo il candidato sindaco di una grande città asserire, durante la campagna elettorale, che per risolverne i problemi erano necessari … “piani quinquennali”. Egli non sapeva, evidentemente, che i detti piani furono varati da quel gentile personaggio di Stalin dalla fine degli anni venti in poi, e che costarono la vita a milioni di poveretti, in massima parte detenuti comuni o politici, utilizzati come manodopera schiavizzata. Inutile dire come finirono per lui quelle elezioni.
2) Vorrei che non considerasse il requisito della bellezza un inutile orpello. La bellezza e l’armonia del luogo dove si vive è una delle condizioni del vivere bene. Saronno non sarà mai una vera città d’arte, ma questo non è un buon motivo né per distruggere quelle poche vestigia di interesse storico che ci sono, né di riempirla dell’edilizia graziosa ma convenzionale e uniforme tanto oggi in voga, né ancora di strozzare quei pochi spazi e quelle pochissime prospettive che rimangono aperti. Vorrei dunque che il sindaco di Saronno istituisse se non l’assessorato (Saronno non è Urbino), almeno la delega alla bellezza.
3) Vorrei un sindaco che scegliesse i suoi collaboratori grazie alle loro capacità e attitudini, e non alla possibilità – come dice il vulgo profano – di “tenerli per le palle”. Chi è dotato di capacità, di solito possiede anche personalità e carattere, e di conseguenza può risultare un compagno di avventura poco malleabile, ma in caso di burrasca – e di burrasche ce ne sono sempre, per un sindaco in carica – sa intervenire a difesa dell’amministrazione da par suo, mentre il soggetto prescelto esclusivamente in base al criterio della fedeltà perinde ac cadaver non è di alcuna utilità per sopravvivere ai marosi. A corollario, vorrei un sindaco che non pretendesse di fare il padrone in casa d’altri, cioè presso i partiti e le civiche che lo appoggeranno. In verità non è difficile entrare con scarponi chiodati in un ambiente politico e, fidando nella naturale ambizione umana, scegliervi come collaboratore chi offre più garanzie di dedizione, ma in tal modo si determinano crisi interne, gli alleati si sfasciano, e il sindaco si ritrova prima o poi come un generale senza esercito, avendolo sterminato egli stesso.
4) Il sindaco che vorrei dovrebbe essere una persona la quale, prima di prendere una decisione, ascoltasse la sua maggioranza e anche l’opposizione, senza che quest’ultimo fosse un puro atto formale. Dopo di che, avendo assunto la sua decisione a seguito di una riflessione saggia e prudente, avesse la capacità e la volontà di difenderla con argomentazioni adeguate, in tutte le sedi, senza il timore di spiacere a chicchessia. Credo che chi argomenta la propria tesi in modo convinto e sincero venga apprezzato anche da chi tale tesi non condivide, e comunque non si può, infine, piacere a tutti. Da queste ultime note si capisce che il primo cittadino dovrebbe saper fare, ma anche saper comunicare quello che sta facendo, con semplicità, efficacia, linearità, chiarezza.
Tralascio ogni indicazione circa la doverosa onestà del personaggio, la quale in politica si declina in vari modi: nel non favorire interessi propri o di amici e alleati, nel mantenere separati politica e affari, nel non avere consuetudine con personaggi chiacchierati. La tralascio perché ritengo che essa non sia un requisito politico che come tale debba entrare in un programma partitico e urlata nella pubblica piazza, ma un pre-requisito umano che produce riflessi in ambito politico.
Esiste un personaggio con queste caratteristiche nella nostra città? Io credo di sì, e anzi più di uno.
(foto arhcivio)
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Commenti
è il candidato del Pd !
Ma è l’identikit di Novella Ciceroni!
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??????????????
Mi permetto di modificare l’esempio: non può essere nominato “generale” chi non è mai stato un soldato.
io invece penso che la nostra bella democrazia permetta a chiunque di diventare Sindaco, quindi condivido solo il valore preliminare di rettitudine morale.
già cinque anni fa qualcuno disse che il sindaco doveva essere laureato e non gli è andata tanto bene.
Ok capito, Airoldi
Per me Alessandro Merlotti
Quindi: escludiamo Fagioli. Non c’azzecca con nessuno dei criteri. A mio parere un candidato il cui cognome inizia per A si avvicina molto al profilo, che condivido. Aggiungerei : un candidato solidale con i cittadini, vicino ai loro bisogni, attento al dialogo e all’ascolto, e concreto nel cercare le soluzioni percorribili. E qui siamo lontani 1000 miglia da Fagioli e sodali.
Sono naturalmente condivisibili i quattro punti esposti. A mio parere, sono decisive due caratteristiche: CHI È il candidato sindaco e COSA HA FATTO nella vita, oltre gli eventuali pregressi incarichi politici. Queste due caratteristiche possono anche essere le prove indicative (se non dimostrative) del QI della persona.
“Natura non facit saltus”, ogni cosa in natura, come nella vita, avviene per gradi. A tale proposito, sia consentito un semplice esempio: non può essere nominato “generale” chi non ha mai provato neanche a coordinare due soldati. Da un altro punto di vista, chi praticamente non ha “né arte né parte” non è adatto a “guidare” una comunità. La disavvettura della città è che la scelta sbagliata non può essere subito rimediata, la stessa è, per cinque anni, irreversibile!
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Caro Rimoldi, la breve lista che ho proposto non è certo esaustiva. Certo che avere un’esperienza professionale significativa è importante: significa essersi presi delle responsabilità, aver affrontato problemi complessi, e altro ancora. L’elenco dei requisiti è da completare. Saluti
Silighini
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Silighini chi? Quello di Forza Nuova e difensore di Weinstein?
‘nnamo bene! -
Capacità di ascolto, non di sproloquio sul nulla , e deve essere presente alla realtà e non ancorato al passato remoto
Colpisce l’escursus personale esternato per idealizzare una personalità che il prossimo Sindaco di Saronno dovrebbe possedere. Alcuni requisiti, nel ricoprire tale ruolo, sono indispensabili averli, come la cultura, la competenza, la capacità gestionale, l’ascolto, il rapporto con i cittadini, la semplicità e la trasparenza della propria azione amministrativa, volta a beneficio della Comunità. Nella disquisizione emerge purtroppo un dubbio quando si legge ….“In verità non è difficile entrare con scarponi chiodati in un ambiente politico”. Chi ha assaporato i valori della democrazia e li ha vissuti difendendoli contro chiunque e contro ogni prevaricazione non ha bisogno di militarizzare nessuno in quanto tutti hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni liberamente, in quanto sono sufficienti delle normali scarpe per imprimere il proprio percorso lineare e concreto.
La cultura non è mai abbastanza ma deve essere uguale per tutti.
Credo che il livello culturale di un sindaco dovrebbe essere lo stesso di quello dei cittadini.
Bello questo intervento, forse un po’ troppo che poi alla fine ci si stanca.
Se parla di una persona colta l attuale sindaco e tutta la giunta egia eliminata
Quasi chiunque che non sia nella maggioranza attuale
C’è sono ne conosco almeno due
… ma forse sbaglio giudizio su di me!
Paolo Enrico Colombo
Panis et circenses
Vale
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Ma è Novella!!!!
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Ce ne
Il mio correttore non può candidarsi a “sindaco”
PAOLO RIVA