Coronavirus, Airoldi: “Riapriamo il cimitero, non solo luoghi d’assembramento”

SARONNO – “Da cattolico mi auguro che si possa giungere quanto prima a consentire la partecipazione dei fedeli alla celebrazione delle Messe. Ma convengo sul fatto che sia prima opportuno definire tutte quelle modalità che consentano di farlo in sicurezza: non dobbiamo rischiare assembramenti interni che trasformino le nostre chiese in luoghi di possibile ripresa del contagio”.
Sono le parole dell’ex presidente del consiglio comunale Augusto Airoldi che dà ad una richiesta saronnese per la fase due: “Ma i cimiteri, sicuramente quelli saronnesi, non sono luoghi di assembramento. Dispongono di ampi spazi, dove i visitatori possono agevolmente tenersi a distanza, molto più che nei supermercati e in altri luoghi accessibili al pubblico.
Molti sono i saronnesi che, purtroppo, sono mancati in queste settimane di lockdown, che non hanno potuto avere un funerale e che solo pochissimi congiunti hanno potuto accompagnare alla sepoltura. Molti sono i cittadini che attendono di potersi recare sulla loro tomba per una preghiera, un ricordo, un fiore. Sarebbe opportuno che l’Amministrazione cittadina mostrasse adeguata sensibilità verso questo desiderio tanto umano e, probabilmente, di non difficile soddisfacimento”
(foto archivio)
290202
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Commenti
Leggo sempre volentieri gli articoli e non solo.Mi interessano i commenti,i punti vista.
Proprio l’altroieri Papa Francesco nella sua omelia consigliava prudenza e obbedienza.
Si capiva bene cosa intendesse:rispettate le ordinanze degli uomini!Avrete l’aiuto del Signore!
Oggi il Papa così si esprimeva durante l’omelia della Santa Messa:”Non state nel grigio”.
Stare nel grigio significa avere,creare dubbi,insistere..
Bisogna,invece,stare nella luce.
Ne troviamo tanta nelle preghiere,nella natura,negli occhi dei nostri bimbi.
Accettare,verbo cristiano.Accettiamo questo momento,presto andremo al cimitero,entreremo in chiesa!
Questi tempi passeranno,entreremo nuovamente in chiesa e ci abbracceremo..
Alziamo gli occhi al Cielo e chiediamo la grazia di sopportare e di tramutare tutto in positività .
Le lamentazioni lasciamole alle prefiche come nei cori delle rappresentazioni classiche.
Mi limito a commentare la questione relativa alla partecipazione alle Messe. Apprezzo quanto scritto da Airoldi: “…farlo in sicurezza…non dobbiamo rischiare…le nostre chiese (non devono essere) luogo di possibile ripresa del contagio…”.
Tento di esporre schematicamente, da cattolico, la mia opinione. Ritengo che sarebbe un errore aprire le chiese alle Messe. Non siamo ancora usciti dalla pandemia, in Lombardia la situazione è ancora molto seria. Chi respinge i fedeli quando la chiesa è “satura” secondo le distanze da osservare? Nella distribuzione della comunione ci sarebbero inevitabili contatti. Sono molti gli anziani che frequentano la Messa, i più fragili.
In questa grave pandemia, assistere devotamente la Messa alla radio o alla TV e recitare la preghiera della Comunione Spirituale, sostanzialmente che differenza fa?
Non è sostenibile dire: chi vuole va a Messa in chiesa, chi non vuole sta a casa. Non si tiene presente che chi viene contagiato non danneggia solo se stesso, ma si mettono a rischio i propri familiari, tutti! Inoltre, sempre a mio parere, i sacerdoti sarebbero particolarmente esposti.
Non dobbiamo avere fretta. Facciamo nostra la saggezza del vecchio motto: “Aiutati, che Iddio ti aiuta”.
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Esiste la libertà di culto nella costituzione….. Sospeso per pandemia e per volere anche della CEI….. Ora che ci sono riapertura giustamente la CEI vuole riaprire chiese… Cosa che non di può vietare per decreto…… Giusto che uno possa scegliere…. Cmq tra in casa e chiesa…. Eucarestia e solo in chiesa