Coronavirus shopping verde a Caronno “costa” 533 euro ad un saronnese. Multa da 400 euro per un rovellese sorpreso in piazza Libertà

SARONNO – Controlli intensificati in città ad opera della polizia locale che ieri ha effettuato due posti di controllo in via Piave e Via Varese. Solo ieri mattina sono state quattro le pattuglie impiegate di cui una fissa in Ztl. I veicoli controllati durante il servizio ammontano circa un centinaio.
Ma come si sono giustificati i saronnesi che si sono trovati davanti, dopo aver accostato ad un agente della polizia locale che chiedeva spiegamenti sul perchè fossero usciti di casa? Lavoro ed esigenze di primaria necessità (spesa e visite mediche) le motivazioni più indicate quei moduli di autocertificazione che saranno verificati nelle prossime ore.
Non sono mancati i trasgressori della normativa colti in flagrante. Ad esempio sono stati sanzionati un saronnese per spostamento dalla propria abitazione per acquisto piante ornamentali (bene non di prima necessità) in un rivenditore sito nel comune di Caronno, un cittadino di Rovello Porro, recatosi in piazza Libertà per spesa. Le sanzioni ammontano 533,33 la prima e 400 euro la seconda.
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17042020
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Commenti
Certo che non ci vuole uno scienziato per capire che hanno fatto tutto questo per permettere alla GDO di poter tornare a vendere questi prodotti!
Nelle regioni le regole sono modificate dai governatori. In Lombardia non si può andarci. Neanche in libreria. Soli negozi abbigliamento per l infanzia. Tutto il resto è vietato. La normativa di Conte dice di riaprire, ma sono i governatori a decidere cosa. E in Lombardia che siamo ancora messi male fino al 4 maggio non si esce. Poi riapriranno. Ma a oggi occhio che le multe sono valide.
da rovello.
Forse qualcuno dovrebbe allora chiarire alle forze dell’ordine cosa si intende per spostamenti necessari di assoluta urgenza, situazione di necessità e se acquistare una begonia rientra in questi casi. Pare che si parli in questi casi di consegna al domicilio.
A Solaro sarebbe colpa del sindaco
Multa ingiusta
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multa più che giusta e pure bassa… bene non di prima necessità a cui aggiungi fuori dal comune!!! è tutto inutile, gli italiani non capiranno mai una mazza!!!!
CHE SENSO HA FARE APRIRE DEI NEGOZI DEL VERDE SE NON E’ UN BENE DI PRIMA NECESSITA’ E DI CONSEGUENZA CHI ENTRA AD ACQUISTARE SI PORTA A CASA 400,00€ DI VERBALE PIU’ LA PENALE…..
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iniziamo con il dire che da saronno è andato a caronno e già quello non lo poteva fare visto che è vietato uscire dal comune!!!
Le regole ci sono e vanno rispettate e lo sappiamo tutti. Ma qualcuno mi spiega perchè certi esercizi sono aperti e non ci si può andare? se li tieni chiusi nessuno ci va. Il signore che è andato a comprare le piante non sarebbe andato (molto probabilmente) se l’esercizio fosse risultato chiuso. Che senso ha allora dare la possibilità agli esercizi di essere aperti? A questo punto è legittimato chi pensa che è uno specchietto x le allodole per far uscire la gente di casa e poi sanzionarla. Dimostratemi il contrario.
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te lo dimostro subito…. il decreto dice che non puoi uscire dal comune e questo è andato da Saronno a Caronno quindi, anche fosse andato a comprare il pane, la multa se la sarebbe presa in ogni caso
Comunicati stampa
Florovivaisti, Bellanova: “Vendita al dettaglio di fiori e piante consentita su tutto il territorio nazionale”.
In un lungo messaggio pubblicato su fb la Ministra interviene e chiarisce il tema
(02.04.2020)
“La vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso e fertilizzanti è consentita su tutto il territorio nazionale o almeno dove non prevalga una norma locale, indipendentemente dal codice Ateco. La risposta al quesito, data dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la stessa autorità che ha emanato il Decreto, è chiara e netta”. Così la Ministra Teresa Bellanova su fb in risposta alle sollecitazioni arrivate in questi giorni dal comparto florovivaistico, sottolineando il testo della faq già presente sul sito del Governo, pubblicandolo a margine del messaggio fb.
“Mi avete scritto in tanti, cittadini, piccoli imprenditori ma anche associazioni di categoria, chiedendomi delucidazioni circa il via libera che ho dato nei giorni scorsi alla vendita di fiori e piante da parte non solo dei vivai ma anche dei fioristi”, scrive Teresa Bellanova. E ancora: “Mi si pone il problema per cui il codice Ateco dei fiorai non è compreso nell’elenco delle attività che possono aprire contenuto nel DPCM #IoRestoaCasa.
Obiezione comprensibile. La risposta è chiara e netta: la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso e fertilizzanti è consentita su tutto il territorio nazionale, o almeno dove non prevalga una norma locale, indipendentemente dal codice Ateco.
Purtroppo è tutt’altro che semplice districarsi tra norme, interpretazioni autentiche e soprattutto successive applicazioni da parte di funzionari regionali, comunali o, ad esempio, agenti della polizia municipale che si trovano a dover capire se un negozio di fiori possa o non possa stare aperto. Sconfiggeremo sicuramente il coronavirus, verrebbe da dire, ma la burocrazia è più dura a morire”.
Da questo l’invito che la Ministra rivolge: “Mostrate ai funzionari del vostro Comune la risposta della Presidenza del Consiglio per provare a superare le naturali resistenze che dovessero sorgere, dovute anche solo ad una comprensibile prudenza. La mia insistenza deriva solo dalla necessità di assicurare quanti più canali di vendita possibili ad un settore importantissimo, quello del florovivaismo, che, al netto dei canali di commercializzazione, dà lavoro a 100mila persone e che in questi mesi fa una buona parte del suo fatturato annuale”.
Per concludere: “Questa crisi ci sta portando via persone care e limitando la libertà di uscire di casa, di vedere i propri amici, di portare un saluto a familiari anziani. Sta impedendo a molte persone di lavorare e contribuire al bilancio familiare. Portare fiori e piante nelle nostre case, sui nostri balconi, nei nostri giardini può essere un modo per regalarci un po’ di bellezza in queste giornate passate a casa, aiutando nel contempo un settore che è realmente in crisi e che rischia di buttare al macero gran parte della produzione di questa stagione”.
Uffcio Stampa
Gli acquisti nei vivai sono consentiti, ma non al di fuori del comune di residenza!!!!!
Come si spiega che abbiano aperto i negozi del verde se non ci può andare?
Da martedì Toppi e Lattuada sono aperti al pubblico ma si rischia la multa perché non inclusi nellautocertificazione non è un controsenso?