Rete Rosa Saronno: “No a Junior Cally a Sanremo. No a contenuti arretrati e pregiudizi di genere”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota firmata da Rete Rosa Saronno in merito alla partecipazione del cantante Junior Cally al festival di Sanremo.
Il Centro Antiviolenza di Saronno e del Saronnese, in accordo con l’Associazione Insieme Donna di Caronno, si è espresso alla Commissione di Vigilanza Rai a sostegno di una lettera ricevuta da una mamma che, come figlia, donna, e madre esprimeva preoccupazione circa i messaggi veicolati dai testi del cantante e ne chiedeva l’esclusione dalla competizione.
Abbiamo dato in nostro appoggio a tale iniziativa non per accodarci alla eclatante bagarre mediatica scatenatosi in questi giorni, bensì perché vorremmo che l’intera vicenda servisse ad innescare in tutti, in particolari nei genitori e negli educatori, un’occasione di riflessione e di approfondimento, nonché di dialogo coi loro figli o alunni.
Da sempre la musica rappresenta un ottimo veicolo per esprimere sentimenti forti ed è stata spesso utilizzata dai giovani per manifestare vissuti di protesta e ribellione. Anche oggi, in assenza di un riconoscimento sociale importante e di un futuro credibile, rabbia e frustrazione caratterizzano il mondo giovanile e riempiono spesso i testi dei rap più ascoltati dai giovani e dai giovanissimi. Anche il rapporto tra i sessi cade sovente sotto la tagliente scure giovanile, denunciando le incertezze, le paure, le inadeguatezze e le falsità che entrano in gioco nelle relazioni amorose.
Ben vengano espressioni di questo genere quando portano a galla un disagio giovanile non più sopportabile e per di più servono a dare una scossa al mondo degli adulti, troppo spesso vicino ai problemi di crescita dei ragazzi solo a parole.
La critica che rivolgiamo a Junior Cally, però, sta proprio qui: non ritroviamo nei suoi testi l’appassionata ricerca di relazioni più autentiche, gratificanti e “di senso” proprie di tanti giovani (e di altrettanti rapper!), ma solo un pesante appiattimento sui peggiori stereotipi e pregiudizi di genere, conditi da un turpiloquio di facciata del tutto gratuito, la descrizione di un rapporto uomo-donna “vecchio” di secoli, caratterizzato com’è da quel predominio violento e di rapina che non rende libero neppure l’uomo stesso che lo agisce.
Come operatrici dei Centri Antiviolenza, che hanno a che fare ogni giorno con la violenza sulle donne e con la sofferenza che tale modalità di relazione distorta comporta non solo per loro, ma anche per i loro figli, esprimiamo sì profonda preoccupazione per l’ulteriore audience che il palco di Sanremo potrebbe offrire a contenuti tanto arretrati quanto sbagliati, ma ancor più ci interroghiamo sul perché essi possano già normalmente trovare così ampio spazio e favore tra i giovani e i giovanissimi. Il tutto troppo spesso nella più totale indifferenza, se non addirittura inconsapevolezza, degli adulti che vivono a fianco dei giovani che di tali messaggi ogni giorno si riempiono le orecchie e si intossicano il cuore.
Nel programmare nelle scuole l’attività di sensibilizzazione e formazione, nostro impegno costante, partiremo ancora una volta da qui: dal confronto con i modelli di maschile e femminile che i ragazzi hanno in testa, dai dubbi e dalle fragilità che esprimono, dalle domande che ci pongono, nella speranza di rinforzare in loro il desiderio di relazioni più sane e libere per entrambi i generi.
La stessa voglia di ricerca dovrebbe preoccupare l’intera comunità sociale e il mondo degli adulti: genitori, insegnanti, educatori. Il rischio altrimenti è quello di ritrovarsi prima indifferenti o tiepidi nel contrastare relazioni discriminanti, ad esempio non accorgendosi di quanto il linguaggio violento sempre più diffuso nel quotidiano le alimenti, per correre poi a proporre ripari tardivi e poco efficaci, come possono risultare gli interventi censori calati dall’alto.
Oriella Stamerra
Presidente Rete Rosa Saronno
(foto un’immagine della rete rosa creata dai volontari saronnesi in occasione della giornata contro la violenza sulle donne)
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Commenti
Bravissime!
Basterebbe spiegare di non essere violenti senza distinzioni di genere che potrebbero spostare l’attenzione dal non essere violenti alla curiosità sulla differenza tra uomo e donna.