Biblioteca, Fagioli: “Il 33% degli utenti non sono saronnesi. Bisognerà fare dei ragionamenti coi Comuni limitrofi”

SARONNO – “Non voglio estrapolare il dato in senso assoluto però il fatto di vedere che il 33% del campione è un utenza non residente a Saronno è qualcosa che fa riflettere sia in positivo sia in negativo”.
Sono le parole del sindaco Alessandro Fagioli durante la conferenza stampa di stamattina sui dati dell’indagine di soddisfazione del servizio della biblioteca realizzato dal comune la scorsa settimana.
“La biblioteca è sostenuta da contribuenti saronnesi e quindi bisognerà fare dei ragionamenti con le amministrazioni limitrofe o comunque sulle modalità di accesso alla biblioteca. Bisognerà favorire maggiormente i nostri residenti”.
E conclude: “Visto che ci sono molti utenti che arrivano da fuori Saronno bisognerà trovare una quadra dal punto di vista gestionale ed economico”. Alla domanda se intenda convocare un tavolo del comprensorio o se ci saranno ripercussioni sul sistema di prestito il sindaco chiarisce: “Non è un problema fino a quando la popolazione saronnese non richiede maggiori spazi e di posti”.
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Commenti
Io tasferirei la Biblioteca a Palazzo Visconti restaurato: una biblioteca multimediale. Negli spazi della biblioteca si potrà leggere, studiare, navigare in Internet, ascoltare musica, vedere film, incontrarsi ad eventi per adulti, bambini e famiglie, rilassarsi al Caffè letterario, creare un piccolo spazio verde, bibliotecari presenti in tutte le aree saranno disponibili per informazioni e consigli.
Un sogno no, solo buona volontà e impegno di realizzare qualcosa di bello: arricchire tutti gli abitanti del bacino saronnese. Se è stato realizzato in alcune realtà italiane perché no a Saronno!
Fatevi una gita a San Marino per vendere diversi prezzi applicati a cittadini residenti non residenti ed extra.
Non ha tutti i torti…secondo me.
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San Marino è uno stato estero e una località turistica. Paragone azzeccatissimo con il paesone di Saronno
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Saronno innanzitutto è una città.
Con più abitanti di San Marino peraltro.Che sia uno stato estero non cambia le cosw; mi rendo conto però che pensando a Saronno come un paesone voglia paragonarlo solo con altri paesi e paesotti a pochi km di distanza.
Che guardare più in là e più in alto nuoce gravemente alla salute.
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Ancora pochi mesi e non setiremo più queste idiozie.
Io più che biasimare il sindaco mi domando come sia possibile che gli elettori saronnesi abbiano votato in questo modo. Ho frequentato il Liceo G. B. Grassi più di 40 anni fa, sono nato a Saronno, la mia parrocchia fa parte del Decanato di Saronno…. Prima I padani, poi gli italiani, ora i saronnesi.. Il senso del ridicolo non esiste? Ma i cittadini di Saronno hanno il coraggio di rivendicare la centralità unica di Saronno per comuni che fanno parte di più province? E soprattutto i giovani: fatevi sentire e cambiate la vostra città? Prendetevi il futuro.
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Caro Gigi, come si fa a fare qualcosa? La ragazza che ha lanciato lo sfogo è stata trattata dalla miglino come una sprovveduta. Questa amministrazione campa scuse per aria e non ha voglia di ascoltare, è inutile.
Spazio Anteprima dov’è?
Bandzilla? Gli eventi per i giovani? Gli spazi? -
Come non essere d’accordo al 100%
Fagioli, ma lei lo sa che è anche assessore alla cultura della provincia di varese? o no!
Fagioli proprio a fare il sindaco non ci azzecchi per niente
l’unica cosa sensata è affrontare il problema non in termini comunali: certo che ampliare gli spazi ha un costo, e onestamente concordo che sarebbe giusto verso il contribuente istituire un piccolo contributo da parte di chi usufruisce degli spazi, se vuoi prendere un libro a prestito devi essere socio biblioteca, se vuoi usufruire delle aule idem (e anche del wi-fi, ecc)
28/01/2020 at 9:28 pm
Fagioliiiii !!!!!! La biblioteca è un luogo di C-U L-T-U-R-A , di studio, di confronto e di aggregazione!!!
Se vengono utenti da fuori – addirittura da fuori provincia! es. Turate (CO), Ceriano Laghetto (MB), Solaro (area metropolitana Milano) – è anche quello, sua pure in piccolo, un arricchimento culturale e di confronto.
Il mantra “prima i saronnesi” in questo caso è ancor più insensato (becero) di quanto non sia già normalmente … di questo passo arriveremo a prima i miei amici, prima la mia famiglia, prima me stesso …. ops … è vero … siamo già lì… .
🙁
Fagioli non fare cose del genere sennó poi Milano ti chiede un contributo per le biblioteche milanesi frequentate dagli studenti residenti a Saronno e così non la finiamo più.
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Per favore no altrimenti Monti parte con “colpa di Sala”
Studiare a casa no?? Nell’era della fibra.. che senso ha studiare in biblioteca??
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esatto! nell’era dei social, di internet, della vita virtuale.. che senso ha uscire di casa,socializzare, sfogliare un libro vero, confrontarsi con i compagni?
Forse è ora di privatizzare anche questo settore con tutti i pro e contro
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mi sono venuti i brividi a leggere questo commento.
SIndaco attenzione che a Saronno ci sono molti studenti universitari, se ad esempio Milano facesse la stessa cosa i suoi concittadini non credo la prenderebbero bene
Attendo con ansia la proposta di questi scienziati commentatori. Io non so cosa sia più giusto e mi limito ad ascoltare tutte le idee.
Al momento le uniche proposte sono di Fagioli, gli altri criticano senza offrire soluzioni.
Spero che la campagna elettorale sveli idee realizzabili e concrete, non mirabolanti promesse per catturare un voto in più.
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Le uniche idee di fagioli espresse su questo tema sono le più squallide e inorridiscono il senso comune. Dimostrano che a distruggere ci si impiega un attimo ma a costruire con le idee leghiste non si va da nessuna parte.
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Ma non ci arrivi?
Anche se dovesse metterceli il comune di Saronno i soldi (e non é detto che debba per forza essere così), rientrano con gli interessi con i parcheggi, con le tasse che pagano i negozi, bar e i ristoranti (questo é possibile solo se c’é gente in città), i bus sono pieni, il teatro vende bigliettti, le scuole sono piene di studenti, la città viva e vissuta, e quindi più sicura.
Se chiudi la città ai non saronnesi é la morte di Saronno che, per vocazione storica, é sempre stata una città del commercio, non a caso il mercato di Saronno é stato il più importante della Lombardia.
L’alternativa é diventare come Ceriano Laghetto o Cogliate o Lazzate: servizi essenziali e stesse tasse di Saronno, e questo che vuoi?-
la sua è una meravigliosa utopia. peccato che poi si vogliano i parcheggi gratuiti e peccato che le tasse sono dirette tutte a Roma e non tornano indietro.
utopia per utopia, meglio Saronno città stato ?-
Non mi risulta che i parcheggi a Saronno siano gratuiti, di che cosa sta parlando?
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Di proposte ce ne sono quante ne vuole.
Primo, non occorre essere scienzati, per capire che la biblioteca di Saronno e la cultura in generale non ha certo confini. A maggior ragione, e si sa, considerando che Saronno è un polo di studi per la presenza di molte scuole secondarie, quindi è normale che ci siano studenti da tanti paesi limitrofi.
Il sondaggio ha rilevato che la soddisfazione per il servizio è buona ma che servono spazi, quindi le proposte devono venire da chi amministra, ma possono essere
– Spostare fondi dall’area feste a un maggior investimento per la biblioteca e le aulee studio.
Si può ampliare? Studio di fattibilità
Si pu cercare un’altra area o aula? Eventualmente si può creare un centro studi e far anche pagare un piccolo abbonamento perché no, per rientare in alcuni costi.
Sistemare delle aule o dei locali a disposizione dell’amministrazione (vedere ex asilo) e farne un centro con associazioni, aree studio, ecc.
Certo che si può fare ma bisogna avere priorità diverse, ma soprattutto una mentalità più corretta che non vede i singoli comuni separati, ma un tutt’uno (come del resto il sistema interbibliotecario già fa). Chi è chiamato ad amministrare è chiamato a risolvere i problemi. -
una soluzione presuppone che a monte vi sia un problema.
Qui il problema non esiste. C’è solo POLEMICA e ottusità. -
E visto il livello delle proposte, se se ne astenesse, non farebbe una cosa sbagliata…
A quando il passaporto per passare da un quartiere all’altro? Ma la vicesindaca e l’assessore tosi, da Gerenzano, sono frontalieri?
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Mi viene in mente non ci resta che piangere “«Alt! Chi siete? Cosa portate? Sì, ma quanti siete? Un fiorino” ….
Ma che visone ottusa è mai questa ? Le persone (in questo caso gli studenti) che da fuori Saronno vivono la nostra città sono una ricchezza per la città stessa: quantomeno portano vita in città che significa anche sicurezza. A fronte di una richiesta maggiore dei servizi della biblioteca non bisogna inserire sistemi di accesso che escludano i non Saronnesi (come intuisco dalle dichiarazioni del Sindaco ) ma trovare nuovi spazi e adibirli a aule studio, usufruendo di fondi regionali (ci sono) e/o tentando la via della partnership con le università ( Bovisa a 10 min da Saronno ad esempio )
Tutto l’indotto che gli studenti forestieri contribuiscono ad alimentare a Saronno in termini di spese sostenute e quindi come surplus per l’economia locale non viene pensato e conteggiato dai nostri scienziati padani. Ci manca solo un “Prima i sarunat”… leghisti egoisti come al solito.
…..era come un gallo che pensava che il sole sorgesse per ascoltarlo cantare…
cià ‘l sacch!
Ma basta con chiudersi al mondo!
E’ la provincia che deve mettere i soldi per i servizi sovracomunali, se non lo fa non serve a nulla e la provincia di Varese é inutile.
Quindi meglio passare la palla alla regione visto che siamo in Lombardia.
Già Galli tolse fondi per i licei saronnesi dicendo che gli studenti delle province di Como, Monza e Milano avrebbero dovuto andare in altre scuole nelle loro rispettive province, ma non capite che così distruggete tutto il comprensorio e poi i servizi vanno a farsi benedire a partire dall’ospedale al teatro, dalle scuole ai trasporti, per finire poi col commercio?
Una proposta per il programma elettorale di Fagioli: reintroduciamo i caselli del Dazio ai varchi di entrata in Saronno (avete presente Troisi e Benigni?) e facciamo pagare la gabella ai pendolari, agli studenti extraurbani, ma anche a chi viene indegnamente a fare la spesa nei NOSTRI negozi, ai fedeli non saronnesi che invadono le NOSTRE chiese, ai camminatori del parco Lura che calpestano i NOSTRI sentieri………… Capitolo :”medioevo urbano” del programma, farebbe furore!!!!!
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come sta già facendo Milano, ad esempio ?
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Commento leghista per giustificare l nulla E SENZA ALCUN RISCONTRO CON LA REALTÀ. Benaltrismo puro e senza speranza
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Surreale. Con questa logica, si potrebbe reintrodurre la conta daziaria, oppure mettere una tassa sugli acquisti dei non residenti a Saronno nei negozi della città. E, naturalmente, Milano, Firenze o Roma dovrebbero chiudere i musei a tutti i foresti. Evidentemente si fatica a concepire l’idea di un contributo gratuito e disinteressato alla cultura.
Neanche la cultura può essere trasversale….
Ok d’accordo, noi paghiamo per un servizio che un cittadino di Ceriano “sfrutta”.
Possibile che ci sia anche un lato negativo?
Vuol dire che sostanzialmente la Biblioteca di Saronno non ha confronti con quelle di paesini vicini.
E’ semplicemente più fornita, più completa, più grande per andare, per esempio, a studiare o per portare i piccoli a leggere.
Durante l’università risiedevo in un paese vicino e venivo a studiare a Saronno, poi sono diventato residente ma non ho mai pensato fosse un problema.
Cosa vorrebbe fare? vorrebbe far pagare anche questo?
Cosa sta pensando? Ad un ticket d’ingresso?
Il sistema interbibliotecario è stato creato, tra l’altro, anche per questo.
Se non trovo un manuale, per esempio, a Saronno posso prenotarlo in un’altra biblioteca ed attendere che mi arrivi.
Problemi di spazio non ne vedo, non ho il polso della situazione ma le ultime volte che sono andato non c’era la fila per sedersi/prenotare libri.
Prima i Saronnesi!.. Poi dogana a sud con Origgio e Solaro (non si sa mai.. questi terr…!) ma dai ragionare in questo modo sulla cultura che poi sia condivisa anche con chi magari per comodità essendo Saronno crocevia di treni e autostrade si ferma a leggere non mi sembra corretto.
La mancanza di tatto nell’affrontare un servizio che arricchisce la cultura personale di italiani che vogliono migliorare il proprio futuro con lo studio dimostra come in questi cinque anni di sindacatura leghista sono stati affrontati altri problemi della comunità saronnese. Si spera che lo stesso trattamento ipotizzato da questo sindaco (riservare ai Saronnesi l’utilizzo della Biblioteca e per gli altri far pagare un obolo) non venga applicato da altri Comuni a chi ha la residenza a Saronno. Capacità gestionale: nulla.
Che gli studenti vengano pure alle superiori a Saronno, ma che studino a casa loro!!
Lo trovo proprio un atteggiamento assurdo e senza nessuna percezione delle dinamiche della città
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in biblioteca studiano gli universitari. e studiano è spesso un eufemismo.
L’Assessore alla Cultura MIglino non ha un’aria contenta mentre ascolta il Sindaco, a giudicare dall’espressione incupita nella foto. Mi sa che non è d’accordo sulla questione dell’uso della biblioteca da parte degli “stranieri”, come non lo sarei io se fossi al suo posto. Avrà il coraggio di dirglielo?
io valuterie in quale parrocchia è situata la biblioteca e metterei dei dazi su chi viene da un’altra parrocchia, magari per leggere a sbafo il Corano!
Sindaco le sue affermazioni fanno riflettere, ma in negativo verso di Lei
Quindi… Anziché essere felici e farne un polo di eccellenza e di attrazione per tutto il circondario, soprattutto per giovani e studenti, pensiamo a “tutelarci” da un punto di vista gestionale ed economico? Mettiamo magari una tassa per i frequentatori esterni? Mettiamo l’accesso previa verifica del documento d’identità? Spero di aver travisato il senso delle frasi riportate.
quest’uomo ha dell’increbile.
sembra che viva in un altro mondo. quello chiuso e ghettizzato che tanto sta a cuore ai leghisti.
fagioli ha idea di cosa siano i consorzi interbibliotecari? quello di Saronno, ad esempio, appartiene a quello della prov. Varese che mette a disposizione i materiali tra le varie biblioteche come fossero una sola.
questa politica ottusa del “questo è mio, questo è tuo” (già tirata fuori con il discorso sui posteggi stazione) è davvero limitata e appartenente all’epoca dei Comuni!
E dagli con ste distinzioni. La biblioteca è un centro per la promozione culturale, è un centro educativo, per cui non bisogna fare distinzioni, ma semplicemente proporre una struttura che possa servire bene sia ai fruitori della biblioteca per la lettura e la selezione dei libri, sia agli studenti, di qualsiasi paese siano! E anzi, dovrebbe essere un vanto avere una biblioteca che attira studenti dal circondario, cosa che avviene semplicemente perché Saronno ha dei plessi scolastici che attirano studenti da tutte le province vicine (vista l’assenza di plessi in altri comuni), o dovremmo iniziare a fare distinzioni anche ai licei? Mi sembra francamente un discurso veramente assurdo.
Viste le spese previste per la famosa area feste, siamo qui a fare questi discorsi per una biblioteca con sala di lettura? Ma davvero? Tra l’altro studenti di altri paesi usufruiscono anche di servizi a Saronno per cui portano anche reddito (bar, supermercati, mezzi pubblici)…
Mi sembra si abbia una visione un po’ limitata. Saronno dovrebbe essere orgogliosa di proporre servizi in grado di attirare anche cittadini di altri paesi, un vanto!