E se Saronno fosse in Emilia Romagna?

di Sara Giudici
Non serve essere indovini per sapere che ieri sera davanti alla diretta, di Mentana o di Vespa, a seguire lo spoglio delle elezioni regionali di Emilia Romagna e Calabria c’erano anche tantissimi esponenti del mondo politico saronnese.
Per curiosità, per restare informati, per campanilismo ma anche, ne sono certa, per cercare conferme e trend in vista delle elezioni amministrative in città della prossima primavera.
Del resto anche se apertamente non se ne parla il vento elettorale si respira già fortissimo in città. Profili social rispolverati, commenti più veloci e spesso pro-attivi e soprattutto una maggior presenza alla vita cittadina del mondo politico.
E quindi cosa possono dire le elezioni emilianoromagnole a Saronno? Ad esempio che un candidato “sul pezzo” e competente può superare il trend nazionale leghista. Forse per questo, il centrosinistra non è ancora uscito con il nome del candidato a caccia di quel mix di competenza, saronnesità e sguardo oltre i confini cittadini che possa spingere i saronnesi al voto.
Perchè pur non essendo la rossa Emilia Romagna anche Saronno ha una sua forte tradizione politica, ovviamentepiù bianca, che negli ultimi anni si è un po’ persa tra le lamentele quotidiane per lo spaccio, la microcriminalità, il traffico e gli anarchici. Ma che forse, proprio come in Emilia Romagna, ha voglia di venire fuori. Del resto se a Bologna sono nate le Sardine non si può dimenticare che Saronno ha riempito il Palaronchi con padre Zanotelli.
Solo illazioni da un lunedì martedì post maratona con poche ore di sonno? Forse si ma se in maggioranza c’è chi già teme il voto disgiunto allora forse… ritardare l’inizio della campagna per trovare la formula “Bonaccini saronnese” può avere un senso. Solo un invito ai prossimi Bonaccini e Bergonzoni saronnesi… regalate alla città e ai vostri elettori (e anche a noi addetti ai lavori) una campagna di idee e proposte e non di slogan e forse potremmo imitare l’Emilia Romagna anche nell’affluenza.
27012020
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Commenti
Italia viva è un gruppo di personaggi senza più meta, rappresentano solo sè stessi e verrano ignorati dagli elettori . Ormai è bipolarismo. Il Renzismo è morto. La liquefazione è il destino scontato.
Italia viva è un gruppo di personaggi senza più metà, verrano ignorati dagli elettori . Il Renzismo è morto. La liquefazione è il destino che li Attende
Saronno è una città del Marocco.. Ormai si vedono solo stranieri
non dimentichiamo LUI !
è l’uomo qualificato di Italia Viva
sempre di sinistra si tratta
ma non è in odore di sardine
Saranno Pd e Lega a decidere come saranno gli schieramenti. È in atto un ritorno generale al bipolarismo. Pd e Lega saranno i motori dei due poli. Ed è giusto così. Basta con partitini improvvisati o personaggi in cerca di autore. La gente esige chiarezza e coerenza
Saranno PD e Lega a decidere lo scenario della contesa . Senza di loro nulla si muoverà . Ormai il bipolarismo sta tornando, a livello nazionale, regionale e locale . Anche a Saronno, Pd e Lega saranno i motori dei rispettivi schieramenti. Ed giusto così. Basta listarelle di politici improvvisati o personaggi in cerca di autore. La competizione deve essere chiara con contendenti atttndibili
E se Saronno fosse la Calabria??
Ma figuriamoci ?, Saronno in Emilia-Romagna con questa classe dirigente? ??????
“Ad esempio che un candidato “sul pezzo” e competente può superare il trend nazionale leghista. Forse per questo, il centrosinistra non è ancora uscito con il nome del candidato a caccia di quel mix di competenza, saronnesità e sguardo oltre i confini cittadini che possa spingere i saronnesi al voto.”
Sara Giudici centra proprio l’argomento. Nessuno dei due nomi che circolano nell’ambiente del centro sinistra o della grande coalizione sono i Bonaccini nostrani. Sono piuttosto persone rispettabili ma che hanno ormai fatto il loro tempo.
Riusciranno gli uomini di buona volontà del centro sinistra, o dell'”altra metà metà della mela”, a trovare per tempo la figura giusta?
Le lancette del tempo scorrono inesorabili e Fagioli, che tutto è tranne che un brillante amministratore, già si frega le mani.
Il risultato elettorale emiliano non può che essere preso in considerazione per le prossime elezioni comunali di Saronno. Il significato politico che si può recepire è fondamentale: chi semina odio ed esterna esacerbati comportamenti che violino ogni regola civica ottiene il risveglio dell’elettorato cosciente e responsabile che respinge l’ignoranza e le prevaricazioni.
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Certo alla conquista, *della rossa primavera”…… Una rondine non fa primavera….. Una regione conservata passando dal 44 % di cinque anni fa al 34% di oggi (PD) definendola grande vittoria…. Spero continui cosi
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Mia Nonna diceva “il troppo storpia”….
Solo e sempre bla bla bla
E se Saronno fosse in Canton Ticino……..
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Magari!
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Non voterebbe certo lo svogliato Fagioli
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…. si chiamerebbe Cantone Insubria, e non avremmo certo tutti i problemi di sicurezza che abbiamo a a Saronno oggi.
Per una volta mi piacerebbe che si andasse oltre il solito scontro destra-sinistra, le elezioni NON sono una partita di calcio, ma il modo che abbiamo per scegliere gli amministratori della cosa pubblica, quindi bisogna scegliere con attenzione, valutando più le persone che i partiti.
L’Emilia Romagna era gestita tutto sommato bene e la riconferma degli amministratori uscenti ne è stato un segnale, del resto se dall’altra parte c’è un candidato fantoccio e molte incognite, non è che le prospettive future fosse molto buone. Per cui mi auguro che a Saronno si riesca a fare una campagna elettorale fatta di proposte amministrative concrete e legate alla volontà amministrativa, non al tifo. Che ci sia partecipazione e trasparenza da parte degli amministratori! Questo è fondamentale, ricordatevi che siete persone chiamate dagli elettori a gestire qualcosa che è di tutti, e sottolineo tutti, quindi le scelte (che ovviamente non troveranno sempre tutti d’accordo), devono comunque essere fatte pensando al bene dell’intera comunità.
Cara redazione non si vive solo di paura per micro criminalità ( più che altro episodica e su cui questa giunta ha fatto tutto tranne che miracoli di sicurezza ) e festa della Salamella. Saronno si sta spegnendo, serve “altro” indubbiamente!
Sarebbe in provincia di Rimini
Bel commento.