Parco De Rocchi, Lonardoni svela: “Varchi? No, la Soprintendenza ha chiesto una recinzione”

SARONNO – Negli ultimi giorni in città si parla molto dell’intervento in corso al parco De Rocchi di piazza Unità d’Italia. L’intervento era stato presentato in consiglio comunale e si è parlato della “realizzazione di varchi nel muro per rendere visibile il parco interno e per motivi di sicurezza” spiegando che l’operazione sarebbe stata pagata con la donazione di un anonimo saronnese.
Negli ultimi giorni però si è visto che a cadere è stata un’ampia porzione di muro, dove è rimasta solo una base decisamente troppo bassa per parlare di varchi o “finestre”. A fare chiarezza è l’assessore ai Lavori Pubblici Dario Lonardoni: “Effettivamente su input della Soprintendenza, a cui abbiamo chiesto il parere prima di realizzare l’interno, il progetto è cambiato. In sostanza non ci saranno dei varchi o delle finestre ma semplicemente una recinzione in ferro che sarà inserita su una base del vecchio muro inferiore ai sessanta centimetri”. Insomma l’obiettivo resta lo stesso mostrare a chi passa per la piazza l’interno del parco invece di un muro ma cambia la modalità.
“Si tratta comunque di un primo step – continua Lonardoni – rinnoveremo l’area verde anche all’interno con l’illuminazione e nuovi arredi”. Ma non solo complice un intervento edilizio a poca distanza, tra piazza Aviatori d’Italia e via San Cristoforo, saranno anche rinnovati i percorsi pedonali verso il parco a partire dai marciapiedi che portano all’area verde.
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Commenti
Il parco nasce come giardino botanico. Speriamo che gli interventi si limitino a cambiare le panchine e non sfocino in nuova “cementificazione ” (con la scusa di giochi per bambini). Cosa che stiamo in questi giorni osservando nel parchetto zona regina pacis. Sarà vero che la Sovrintendenza abbia chiesto di abbattere un muro costruito con una tecnica così particolare, oramai uno degli ultimi esempi? Tra l’altro in buono stato? I varchi potevano avere una ragione. Abbattere tutto il muro è un peccato. L’ennesima perdita di una bella cosa che si poteva valorizzare anziché distruggere.
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Concordo in pieno.
Questa cosa di dare la colpa alla Sopraintendenza sta prendendo la mano a tutti: a Saronno per questa recinzione, a Solaro per giustificare un taglio alberi meravigliosi e sani.
La Soprintendenza dice cosa si deve fare relativamente a una richiesta specifica.
Nulla vieta di modificare la richiesta (progetto) iniziale!
Certo ciò comporta più tempo e più lavoro
( “sbattimento”).
La strada semplice non è sempre la più corretta né la più efficace.
Almeno vengono eliminati un po’ di pessimi graffiti….
Nuovo scempio a Saronno!
Ora speriamo che qualche “benefattore” non elargisca un qualche dono per l”abbattimento della Ciocchina o la demolizione della Villa Comunale!