Smog, “cari cittadini buon pomeriggio”: l’amara ironia di Augusto Airoldi

SARONNO – “Cari concittadini, buon pomeriggio”: l’ex presidente del consiglio comunale di Saronno, Augusto Airoldi, torna sulla emergenza smog in città, e lo fa con una frase amara ed ironica, che prende spunto dai dati odierni sull’inquinamento. Con aria che va da “inquinata” mattina e primo pomeriggio, a “molto inquinata” nel tardo pomeriggio.
Si parla infatti di rilevazione delle polveri sottili, Pm10, a quota 67.4 microgrammi al metro cubo (il massimo è di 50) di mezzogiorno, ad una previsione che fa riferimento a 65.4 alle 17 e 73.9 alle 18 con “discesa” a 69.5 per mezzanotte. Una situazione di allarme che prosegue ormai da molti giorni e che sta allarmando tanti cittadini.
Le rilevazioni ufficiali di Arpa, l’Agenzia regionale per l’ambiente, fanno riferimento alla giornata di ieri con una media giornaliera che si attesta a quota 66.
(foto: code nel centro cittadino di Saronno, dove lo smog resta sopra il livello di guardia, come successo quasi costantemente negli ultimi giorni)
14012020
Lascia un commento
Commenti
Cari concittadini, è il vostro sindaco che vi parla.
Spegnete auto e caldaie, Nun se respira più.
-
Affermazione inutile, non e’ certo in quei termini la soluzione. Poi se per lei la salute e` banalizzare veda lei
-
ci dia la soluzione lei, non è la vuota demagogia o il qualunquismo a fornire la risposta.
un dato di fatto è che a riscaldamento spento e a parità di veicoli circolanti l’inquinamento atmosferico cambia sensibilmente.
accanimento verso le auto, ma il problema è un altro.-
No, il traffico veicolare contribuisce anche lui, le percentuali sono variabili. Indubbiamente il riscaldamento la fa da padrone in questo periodo, ma si sono verificati casi di PM10 e aria inquinata anche durante tutto l’anno. Questo non significa che non bisogna intervenire sul traffico. Non è accanimento verso le auto, ma ad esempio tutti i veicoli diesel più vecchi o anche quelli nuovi ma con FAP poco funzionante, emettono PM 2,5, una componente cancerogena, quindi, come vede, anche il traffico ha la sua dose di importanza nel problema (oltre alle altre sostanze inquinanti emesse). Sostenere il contrario significa fare come gli struzzi, cercare di non vedere il problema ed evitarlo, ma c’è e va affrontato, anche con misure serie e a volte impopolari.
-
-
@Sara. Fammi capire, ogni giorno da qui alle elezioni dovremo sorbirci la chicca di Airoldi?
-
Anonimo… puoi sempre cambiare pagina, ci sono gli articoli sportivi ecc.
Non credo che sotto coercizione sei obbligato a leggere -
Se non ti vanno salti, e sempre su questa rivista, vai a vederti i selfie di Ceriano. ??
Bravo Airoldi, questo teme va affrontato con determinazione. Si parla più del dovuto di sicurezza, e poi non ci preoccupiamo che questo ci fa ammalare 10 volte il dovuto.
Basta vietare l’uso dell’auto nei weekend
-
La sola auto nel fine settimana, la vedo soluzione piu’ impraticabile che utile.
-
sarebbe davvero sufficiente?
E quindi?
Colpa di Fagioli?
Che intervento sarebbe dal punto di vista politico?
Lo smog è una dato di fatto, le sue soluzioni?
Questo è un discorso da bar
-
Caro Anonimo,
concordo con lei che lo “smog” sia un dato di fatto.
Non c’è un solo intervento che elimina il dato di fatto e risolve il problema.
Ci sono parecchi interventi che una amministrazione può attuare, magari cercando collaborazione con i comuni limitrofi e questi a loro volta con i loro limitrofi per allargare l’area interessata.
Ci sono incentivi che una amministrazione può riconoscere ai suoi cittadini per favorirne comportamenti virtuosi, stili di vita più compatibili con una città sostenibile.
Ma alla base di tutto ciò c’è una domanda: che tipo di città pensiamo interessi ai nostri figli e nipoti? Risponda alla domanda e vedrà che nessun cambiamento le sembrerà troppo oneroso. Altre città lo hanno fatto, hanno iniziato da tempo a cambiare e ora vedono migliorare la qualità di vita dei loro cittadini.
Affrontare questi problemi richiede tempo e a subire le conseguenze dei nostri colpevoli ritardi, dei nostri egoismi, saranno soprattutto le generazioni che vengono dopo di noi.
Cordiali saluti.
Augusto Airoldi -
Tanto per cominciare si potrebbero evitare fuochi artificiali e altri falò, sarebbe un segnale. Poi una politica più a favore degli alberi, compresi i filari tanto odiati, ma in generale un rinverdimento globale. Favorire i pendolari che prendono il treno e non disincentivarli. Effettuare controlli negli uffici pubblici per verificare che i termostati siano alla temperatura massima consentita e che gli impianti di riscaldamento siano efficenti. Fare controlli sull’effettivo rispetto delle attuali norme che bloccano i veicoli più inquinanti, verificare con l’azienda di trasporti pubblici la possibilità di incrementare il servizio, scontistiche e l’uso di nuovi veicoli… lo smog non è un dato di fatto, lo smog lo produciamo noi e ogni piccolo passo per cercare di ridurlo è importante. Fare passi nella direzione opposta è quantomeno assurdo.
-
Basta, ad esempio, non dare il permesso di fare fuochi d’artificio (per nulla tradizionali) o falò nei giorni più inquinati dell’anno. Una piccola rinuncia per la salute pubblica non si può fare? Il corteo, tutte le altre iniziative sono venute bene, giusto? Ci si può divertire comunque.
Se questi sono discorsi da bar… è perché non si vuole vedere il problema e agire di conseguenza. Sono sicuro che se i commentatori anonimi menefreghisti avessero bambini piccoli malati alle vie respiratorie o anziani in famiglia che fanno fatica a respirare, sarebbero di diverso avviso. -
Anonimo in realtà il tuo commento è discorso da bar, hai voglia se questa città può intervenire sul problema, anche lavorando con i comuni del circondario!
Il vero e gigantesco problema è che non c’è consapevolezza sul problema. Lo si ignora perché lo si ritiene non “toccabile con mano”, ma non c’è nulla di più sbagliato, perché è subdolo e ci fa ammalare senza che ce ne accorgiamo. Le risposte tipiche sono “c’è XXX che inquina di più”, “Non possiamo farci nulla perché viviamo in pianura”, eccetera. Nulla di più sbagliato. Sicuramente la situazione orografica non aiuta, ma dobbiamo assolutamente fare di più, molto di più. Purtroppo l’urbanizzazione eccessiva e senza uno schema o una collaborazione degli anni passati, ma ancora attuale, ha comportato ad esempio la creazione di entità commerciali di grossa distribuzione che sono raggiungibili a macchia di leopardo, quindi incrementando il traffico logistico e commerciale, anche le aree produttive sono a macchia di leopardo, con tutti i disagi che ne derivano. Senza contare poi le aree residenziali spesso ampliate a scapito del verde, considerato inutile e ininfluente. Oggi con il cambiamento climatico ormai realtà, ci troviamo a dover affrontare problematiche serie che meriterebbero un approccio sicuramente più immediato e duro, nel cercare di ridurre TUTTE le fonti di polveri sottili, dalle revisioni delle caldaie, a seri controlli, fino al traffico veicolare. Il tutto, cercando di preservare le poche aree verdi rimaste e perché no ampliarle e migliorarle! Basta prendere un aereo a Malpensa per vedere come siamo messi a consumo di suolo, terrificante. Nel nostro piccolo, anche evitare fuochi d’artificio e falò, sarebbe importante, dando un segnale importante che si cerca almeno di non aumentare ulteriormente l’inquinamento.