Intervista, sindaco Clerici (Uboldo): “Al lavoro su una vision gestionale più attenta partendo dalla riqualificazione dell’ex Mercantile”

SARONNESE – UBOLDO Il tempo di Natale è anche quello dei bilanci in cui si tirano le somme sull’anno che si è appena concluso e si inizia a pensare a quello che sta arrivando.
IlSaronno ha deciso di dare l’opportunità a tutti i sindaci del Saronnese di raccontare i dodici mesi appena trascorsi, dai problemi alle buone notizie, ma soprattutto di fare qualche anticipazione su come sarà il 2020. Abbiamo pensato a 5 domande molto aperte uguali per tutti i primi cittadini, in modo da realizzare uno spaccato di tutte le comunità del saronnese.
Abbiamo inviato le domande via mail a tutti i sindaci del Saronnese chiedendo di inviare le risposte entro il 17 dicembre. La redazione ringrazia tutti i primi cittadini che, malgrado i tanti impegni amministrativi e del periodo natalizio, hanno risposto alle nostre domande. Pur contattata l’Amministrazione di Saronno ha preferito non partecipare all’iniziativa.
Dopo Marco Giudici (Caronno), Mario Ceriani (Origgio) e Gian Luigi Cartabia (Cislago) scende in campo Luigi Clerici che guida Uboldo.
1. E’ tempo di bilanci: com’è stato il 2019 della città che amministra? Quali sono state le criticità e le soluzioni che avete trovato?
“In questi primi sei mesi io ed il mio gruppo di collaboratori, che ringrazio per l’instancabile lavoro sin qui svolto, abbiamo dedicato molto del tempo e delle energie a disposizione per addentrarci nelle complesse dinamiche e regole dell’amministrazione pubblica. L’analisi deve però tener conto di due aspetti fondamentali: il primo è che anche il segretario comunale è cambiato nei primi mesi del 2019, il che ha significato per tutta la macchina comunale affrontare un’ulteriore sfida dettata da un’impostazione gestionale diversa. Il secondo aspetto, invece, è l’aver ereditato delle azioni amministrative già progettate, finanziate ed appaltate che ci hanno limitato in fase propositiva: penso alla riqualificazione della via Portiola e di via Foscolo, in primis. Su alcune siamo stati in grado di apportare delle migliorie, penso soprattutto alla via Cerro o alla realizzazione del Giardino della vita. Oltre a ciò, penso all’avvio delle attività all’asilo nido comunale, alla casa dei talenti, le annose questioni del cimitero e del centro sportivo, alla caserma dei carabinieri, all’appalto di raccolta dei rifiuti, situazioni che vanno monitorate quotidianamente e che, a nostro avviso, hanno bisogno di una vision gestionale più attenta e puntuale in quanto direttamente legate ai bisogni quotidiani delle persone. Di questioni aperte ce ne sono, ma come abbiamo più volte detto in campagna elettorale, la nostra azione amministrativa intende basarsi principalmente su quelle tante piccole cose che, se fatte e fatte bene, possono concretamente migliorare la vita di ciascuno di noi.
2. Pensando ai 12 mesi passati quali sono stati i momenti più emozionanti/intensi per la comunità?
Il 2019 per la mia comunità è stato un anno di grande cambiamento. Questa parola che spaventa molti, si deve a mio avviso inserire all’interno di processi di pensiero ed emotivi su cui ancora facciamo molta resistenza, ma che sono alla base di una convivenza “nuova”. Si continua a parlare e a scrivere di investire nei giovani, nella famiglia, nella scuola, nell’educazione, nello sport, nella cultura, che il futuro passa attraverso scelte politiche di inclusione e una consapevolezza dei nostri limiti, per poi non avere il coraggio di cambiare passo o prospettiva, preferendo imporre idee piuttosto che condividerle. La mia comunità è una comunità che comincia a dare segni di stanchezza e di questo sono seriamente preoccupato. Se guardo il mondo del volontariato, per esempio, corpo trainante della nostra comunità, vedo associazioni che faticano a trovare nuove energie, dove la staffetta generazionale è quasi un miraggio. Mi chiedo spesso: “Ma come sarà Uboldo tra dieci anni?”. Serve sicuramente recuperare una socialità che negli ultimi anni è andata scemando, una socialità “quotidiana”, quella che fa in modo che le persone si incontrino e si salutino, si parlino e mettano sul tavolo riflessioni o idee. Detto questo, per me i momenti più intensi li ho vissuti a contatto con le persone, le associazioni, quando alla fatica lo sguardo era colmo di gioia e di soddisfazione. Sono questi i momenti che più mi appartengono e a cui vorrei assistere quotidianamente. Il cambiamento parte da noi.
3. E ora guardiamo avanti, il 2020 è alle porte: quali sono le sfide che attendono il comune e i suoi cittadini?
Il 2020 vorrei fosse l’anno in cui cominciasse a prender forma un progetto a cui io e la mia squadra teniamo moltissimo: avviare la riqualificazione dell’area della ex Mercantile così che possa diventare un luogo polifunzionale di erogazione di servizi alla persona oltre che la sede di alcune associazioni storiche uboldesi. Analizzando i dati relativi alla popolazione ed alla famiglia, pare subito evidente che ad Uboldo serva predisporre nei prossimi anni una serie di servizi in grado di intercettare il maggior numero di bisogni della popolazione, soprattutto appartenenti alla fascia under 14 e over 65 anni. Qui si gioca la partita più importante per far sì che vi sia un’offerta adeguata di servizi di qualità e personalizzati. Uboldo è, nel suo complesso, poco indipendente soprattutto nell’ambito delle fragilità come i diversamente abili e gli anziani. Questa è una sfida senza “colore politico”, ma che anzi ci accomuna. Già a gennaio partiranno dei tavoli di lavoro inclusivi e delle iniziative ad hoc per sensibilizzare e coinvolgere più persone possibili così che gli uboldesi possano sentirsi coinvolti e partecipi nella progettazione del loro futuro.
4. Alziamo lo sguardo a livello comprensoriale: quali sono i temi/problemi/potenzialità che il Saronnese dovrebbe affrontare nei prossimi anni in modo unitario?
Credo sia giunto il momento che le diverse realtà di questo territorio uniscano le proprie forze in maniera ancora più evidente, per fare in modo che la qualità della vita delle persone che abitano questi comuni o vi lavorano raggiunga un livello ancora più elevato. Alcune decisioni, come si sa, riguardano esclusivamente gli enti superiori, ma quelle in cui ogni Comune è chiamato a rispondere, dovrebbero essere strutturate in maniera ancora più sinergica così da abbattere i costi, migliorare l’offerta dei servizi e creare una specificità negli interventi che favorisca indistintamente tutti.
5. Cosa le piacerebbe poter mettere, anche metaforicamente, sotto l’albero dei suoi concittadini?
Vorrei che il 2019 si chiudesse con un abbraccio e il 2020 si aprisse allo stesso modo. Questo semplice gesto ha una unicità straordinaria e riesce a rimettere al centro di qualunque discorso o progetto non l’io, ma il noi e la Persona. Credo che di questo, oggi, abbiamo tanto bisogno, perché temo che la solitudine diventerà il vero problema degli anni a venire e questo è un modo concreto che abbiamo per allontanarla.
24122019
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Commenti
Caro Sindaco il Suo pensare sul cosa fare è, come i regali di Natale che, poi non servono mai.
Augurissimi di buon anno.
Questa è la tipica politica del ghe pensi mì.
Auguroni di buon anno a tùcc
In effetti ognuno ha ciò che si merita, bisogna però dire che le opposizioni dormono e, loro si approfittano.
Auguri di buon 2020 a tutti.
Per la cementificazione, guardate chi sono i progettisti e i cementificatori, questi sono gli unici che, si sono ripresi i loro sogni !
Auguri di buon anno a tutti
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In effetti, l’impressione è davvero che gli unici a realizzare i propri sogni siano progettisti e e cementificatori. però è così da almeno dieci anni…e gli uboldesi o li hanno sostenuti o non li hanno ostacolati.
Con tutti i problemi irrisolti lasciati dalla precedente Amministrazione si pensa alla ex Mercantile, dimostrazione che con il centrodestra non è cambiato niente e, non cambierà niente.
Buone feste a tutti. AUGURI !
Instancabile lavoro sin qui svolto ……. ma mi faccia il piacere, quale lavoro che è rimasto tutto come prima.
Comunque sig. Sindaco, auguri di buon Natale e laborioso 2020.
I cittadini uboldesi continuano a sognare !
Due appunti.
Prima di parlare di cosa fare dell’ex-Mercatile, lei ha il dovere di dire ai contribuenti tutta la verità su quanto pagato dalla vecchia giunta per questa acquisizione (si vocifera di 1.200.000 euro..possibile?).
Non una parola sulla micidiale cementificazione in corso in tutto il paese; un vero peccato.
Io credo che il sindaco di un paese sia lì innanzitutto per garantire buone strade, buone fognature, buon sistema idrico, buoni edifici scolastici, buoni servizi pubblici. Il tutto con buona educazione e rispetto dei cittadini-contribuenti, naturalmente.
La sociologia, la fratellanza, la solidarietà spettano anzitutto alle comunità, alla società civile, ai singoli.
Caro sindaco, c’è troppa confusione di ruoli e compiti sotto il cielo. A ciascuno il suo mestiere. Meno moralismo, meno prediche, più scelte amministrative.
Saronno paga un addetto stampa per la comunicazione e mi sembra di capire non ha voluto rispondere…