Samuele Astuti (Pd): “Cronicità, serve diffusione capillare dei Presidi sociosanitari”

SARONNO – “Il modello di gestione della cronicità ha preso il via a metà gennaio 2018 con l’invio di oltre 3 milioni di lettere ad altrettanti pazienti cronici, tuttavia, a ormai due anni dall’avvio della riforma, i dati sull’arruolamento fotografano una scarsa adesione alla proposta: ad ottobre i pazienti arruolati sono meno del 10 per cento”. Lo dice il consigliere regionale varesino del Pd, Samuele Astuti.
È proprio il modello ad avere delle falle: i cronici dovrebbero trovare risposte nelle Case della Salute (Presst – Presidi socio sanitari territoriali per cure non urgenti), previste già nella riforma della sanità lombarda (l.r. 23/2015). A quattro anni dalla sua approvazione, però, poco o nulla è stato fatto. Così, i malati cronici non trovando risposte sul territorio si rivolgono agli ospedali, in particolare al Pronto Soccorso. Tuttavia, i grandi ospedali si possono fare carico solo dei pazienti cronici con le patologie più gravi: le risposte per gli altri malati devono arrivare dalla medicina di territorio. Altre regioni già da tempo hanno capito le nuove esigenze: sono centinaia in Emilia e in Piemonte gli ambulatori aperti tutto il giorno e spesso anche la notte, con medici di famiglia, pediatri, specialisti e infermieri a disposizione. E il risultato è che gli accessi nei Pronto Soccorso di quei territori sono calati fino al 60 per cento.
L’assessorato alla Sanità ha provato a correre ai ripari con una delibera che dispone la nascita di ambulatori ben identificabili sul territorio per offrire prestazioni sanitarie e sociosanitarie per pazienti non acuti: i Presst. Tuttavia nel provvedimento non sono delineati i requisiti minimi strutturali ed organizzativi delle strutture in oggetto e la delibera di riordino, attesa per la fine del 2019, secondo quanto appreso nell’illustrazione delle Regole di sistema 2020, non verrà emanata prima del prossimo anno.
Chiediamo quindi alla Giunta Fontana di provvedere entro il 2020 ad una diffusione capillare ed omogenea dei Presidi Socio Sanitari Territoriali per garantire ai cittadini i servizi sanitari e socio sanitari più adeguati e più prossimi.
22122019
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Commenti
Bravo Astuti ?
Bravo! Chissà a far capire queste cose in regione!