Visto da Varese: Clima anomalo, ma puntuale finisce il grande buio

di EZIO MOTTERLE
Sereno o nuvoloso, piovoso o nevoso che sia il tempo, entriamo nei giorni più bui dell’anno, quelli meno luminosi in assoluto, tali da rendere più scintillanti le luminarie natalizie. Comincia oggi infatti l’ultima settimana che precede il solstizio d’inverno, di fatto da domenica prossima le giornate, quanto a durata della luce, cominceranno ad allungarsi. Annotazione ovvia fin che si vuole, che chiude con puntualità astronomica l’ennesimo anno denso di anomalie climatiche, come conferma anche l’ultima statistica del Centro geofisico prealpino. Lo scorso mese di novembre, con una temperatura media di 8,2 gradi, a Varese è risultato di 1,2 gradi più caldo degli ultimi tre decenni. La pioggia è stata molto abbondante, due volte e mezzo la media (il deficit idrico si è così ridotto da 492 a 240 millimetri), notevoli sono state le nevicate in montagna, due terzi dei giorni hanno avuto cielo grigio, laghi e fiumi sono arrivati alle soglie di piena. Che siano in corso profondi cambiamenti del clima è fuori discussione ed è evidente che occorra un impegno urgente e concreto per fronteggiarli. Ma stando sempre ai dati relativi a Varese occorre anche prudenza prima di gridare all’eccezionalità dei fenomeni: ci sono stati ad esempio, dall’inizio del nuovo millennio, almeno tre anni con un novembre ancora più piovoso, e l’anno scorso le giornate grigie in questo mese furono persino di più. Se insomma va in archivio un autunno fradicio d’acqua, non dimentichiamo che lo han preceduto una lunga caldissima estate, una primavera trascorsa tra tepori e rigori, un inverno gelido e secco. Di certo la statistica registra di continuo dissonanze di vario segno con la sin qui abituale condizione meteo, valori da considerare però con attenzione per mutazioni che certamente non avvengono in modo repentino. Farà gran buio in questi giorni e la luce tornerà a crescere come sempre fino al solstizio di giugno, si alterneranno giorni in linea con le attese e altri segneranno nuove anomalie. Ma cercheremo tutti di ricondurre, finchè si può, la percezione del tempo a quelle rassicuranti immagini da vecchi ricordi di scuola, quando nei disegni colorati sul quaderno la primavera veniva associata a un pesco fiorito, l’estate al solleone, l’autunno alle foglie morte e l’inverno al camino fumante sulla casupola coperta di neve. Non sarà più così schematica, forse, la successione delle stagioni: e la scienza procederà nei suoi conti, tra conferme e smentite. Lasciateci però confidare nelle grandi regolarità che ancora rimangono: il 22 dicembre alle 4,19 comincia puntuale l’inverno, finisce il buio e torna la luce. Accontentiamoci.