Ottica Bergamini con il designer Stramare svela come nasce un occhiale fatto a mano

informazione redazionale
SARONNO – Un sabato diverso per vedere come nasce un’occhiale fatto interamente a mano. E’ la proposta, quasi un regalo di Natale, che l’ottica Bergamini, in corso Italia 135, fa ai saronnesi sabato 14 dicembre.
Dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30 Fabio Stramare realizzerà un occhiale a mano “dalla A alla D” di Dandy’s Eyewear che promuove l’evento con la storica ottica saronnese. Competenza, manualità ed anche un tocco di arte permetteranno a Stramare di realizzare davanti agli occhi dei saronnesi due paia di occhiali.
Ecco una breve intervista al designer per iniziare ad assaporare l’atmosfera e i valori dell’evento davvero unico nel suo genere
Ci racconteresti il tuo percorso nel mondo del design?
“Sono entrato in azienda dopo le scuole “meccaniche” e ho imparato a fare occhiali alla vecchia maniera.
I prototipi li facevamo completamente a mano. Ho seguito tutta l’evoluzione: dalle macchiane manuali a quelle automatiche a controllo numerico attuali.
Il lavoro in azienda è diventato meno pesante e più preciso, la qualità è migliorata molto, si è perso però quel senso del “fatto a mano” dei primi anni.
Sono sempre stato “bravino” con la matita, e visionario quel che basta nella vita.
Ad un certo punto mi è venuto naturale disegnare occhiali conoscendone perfettamente la materia ed i processi”.
Qual è il tuo parere sull’attuale mondo del design? Dove sta andando?
“Troppo, troppo. Oggi tutti si definiscono designer.
A scuola mi hanno insegnato che il designer è colui che con le proprie conoscenze riesce a trasformare, a industrializzare gli schizzi e le idee dei creativi. E credo che a fare questo siamo in pochi.
Per quanto riguarda il design in senso lato troviamo occhiali di tutti i tipi: belli, bellissimi, trasgressivi, alcuni riducono chi li porta ad una specie di “casta” che si veste e porta occhiali solo di un certo tipo.
Credo che la risposta più giusta alla domanda sia: non so. Non c’è una linea precisa, ma un cerchio che si allarga costantemente”.
Qual è invece la sua visione?
“Vedo nell’occhiale un bell’accessorio che ci aiuta a vedere meglio. Quindi per me l’importanza del comfort è fondamentale. Le mie forme sono semplici, ma con lavorazioni molto importanti che danno carattere”.
Qual è la filosofia del marchio Dandy’s?
“La vita è bella e, come dice una cara amica, “senza paura”.
Questa è la filosofia del marchio: voglio proporre occhiali per persone belle, soprattutto dentro. Persone che quando acquistano un Dandy’s lo comprano per il loro piacere, non per farsi notare dagli altri. Inoltre, pochi pezzi ma ben lavorati e rifiniti.
“Uno stato di grazia” scritto sotto il marchio, sta a indicare che, quando costruiscono questi occhiali, lo facciamo con serenità, con gioia, con il piacere di fare le cose bene. Ed è questo che vorrei che chi compra i miei occhiali sentisse: uno stato di grazia”.
Quali materiali utilizzate?
“Principalmente acetato di cellulosa, materiale che considero perfetto per i mille colori che ha, e per le trasparenze che certi colori danno se lavorati in un certo modo. Tante volte mi sembra che l’acetato mi ricompensi con sfumature insperate, se lavorato bene.
Nella collezione di quest’anno ho inserito per la prima volta il metallo, ma in maniera molto materica e spessa di carattere”.
Quale tipo di distribuzione avete scelto?
“Abbiamo scelto di non vendere tramite e-commerce per rispetto ai nostro ottici. Solo loro sanno illustrare le caratteristiche e le unicità di questa collezione, che in molti casi è composta da pezzi unici. Quindi a nostra distribuzione è diretta a quelli ottici illuminati che prima vogliono capire la filosofia del marchio, per poi riproporla al cliente.”
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09122019