Colombo: “Intitolare la scuola a Rodari era un’occasione per far uscire Uboldo dall’anonimato”

UBOLDO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Alessandro Colombo consigliere comunale della lista “Per Uboldo” in merito alla mancata intitolazione del plesso scolastico di via XX settembre a Gianni Rodari
Un’occasione persa per il rilancio del nostro paese.
E’ questo il nostro commento all’indomani della bocciatura da parte del Consiglio Comunale della nostra proposta di intitolare il plesso scolastico di via XX Settembre a Gianni Rodari.
La nostra proposta – che nasceva da lontano e che era stata condivisa anche con i vertici dell’Istituto Comprensivo di Uboldo – aveva un senso ben preciso: intendeva far uscire il nostro paese dall’anonimato.
La proposta di intitolazione del plesso scolastico assieme all’altra nostra proposta di fare a Palazzo Crivelli un Museo della Fantasia dedicato a Gianni Rodari rappresentava un progetto da realizzare in collaborazione con la Fondazione Rodari e con la famiglia dello scrittore – la figlia Paola era al corrente della nostra proposta e ne era entusiasta.
Un Museo che, oltre ai registri scolastici del “maestro” degli anni ‘42 e ’43 (oggi conservati nella Direzione della scuola di Uboldo), avrebbe potuto ospitare installazioni ispirate ai personaggi delle favole e dei romanzi di Rodari e altro materiale di proprietà della famiglia Rodari.
Il nostro progetto aveva l’obiettivo di dare avvio ad una nuova forma di turismo a Uboldo: il turismo scolastico, cioè quel turismo inteso come strumento di aiuto e supporto all’apprendimento dello studente da effettuare unendo all’attività di studio momenti ludici e di svago che avrebbe potuto far uscire Uboldo dall’anonimato e magari attrarre risorse. E di risorse Uboldo ne ha molto bisogno.
Ma questo l’Amministrazione non lo ha capito. Peccato. Un’occasione persa!
Una cosa però possiamo dire di avere fatto: grazie a noi presto i 2 plessi scolastici potrebbero avere un nome. Sì perché Alessandro Manzoni è il nome dell’Istituto Comprensivo, ma i due plessi oggi sono chiamati con il nome delle vie (Ceriani e XX Settembre).
Poi se la maggioranza e, soprattutto la scuola, vorrà intitolare la scuola a don Agostino non sarà un problema.
Secondo noi a don Agostino sarebbe meglio intitolare l’oratorio o il teatro visto che lo hanno visto protagonista come educatore ed animatore negli anni Sessanta fino ai primi anni Settanta.
Mentre una scuola dovrebbe essere intitolata ad un personaggio del mondo dell’istruzione che ne ha elevato il suo livello culturale. E direi che Rodari lo ha proprio fatto!
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Commenti
How much ignorance !
ma scusate, ma ci vuole ancora o no un po’ di cultura a fare gli amministratori? sembrate non sapere chi sia Manzoni e quindi lo si pareggia allegramente con uno dei tanti coadiutori cattolici passati in paese; non si sa neanche che data simbolo sia XX settembre (breccia di Porta Pia e fine potere temporale della Chiesa Cattolica) e quindi allegramente,proprio in quella via, si dedica la scuola a un sacerdote della Chiesa Cattolica; non so se volete prendere in giro l’Unita d’Italia, la Chiesa Cattolica o Manzoni….ma c’è qualcuno in questa giunta ( e pure nella precedente) che legga qualche libro? e l’assessore alla cultura non ha niente da dire?
Far uscire Uboldo dall’anonimato ?, non scherziamo, con la precedente amministrazione Guzzetti, eravamo più popolari di Zelig, meglio della compagnia teatrale dei Legnanesi
Tutto questo, con i problemi irrisolti lasciati dalla precedente amministrazione, e, il nullafare della nuova, è sollevare polveroni che servono solo a perdere inutilmente del tempo.
Troviamo degli argomenti più utili per la comunità uboldese.
Il progetto di Colombo è interessante e suggestivo, lo dico come elettore che non lo ha votato.
Finiamola però, Colombo, con questa storia di “uscire dall’anonimato” (addirittura!), che si accorda all’altro stereotipo (vecchio di cinquant’anni) di “Uboldo paese dormitorio”. Le cose nei comuni si fanno se hanno un senso in sé, non per farsi un nome su qualche palcoscenico. Non siamo Firenze e neanche Saronno, stiamo coi piedi per terra. Basta con la politica teatro e gli slogan fasulli che creano solo nebbia. L’idea di Colombo è di per sé ben argomentata; non la sciupi con cretinate come “uscire dall’anonimato”.
Intestare una plesso scolastico a uno dei tanti coadiutori uboldesi della Chiesa Cattolica è invece una delle cose più pellegrine che abbia sentito in questi anni, tipico frutto del parlare senza meditare. E perché no allora Don Livio Tamborini? E’ stato il parroco, non il coadiutore, ad aver costruito il teatro e a migliorare l’oratorio, magari non dormendo per i debiti. E perché no Don Rino? Fu una, persona mite, vero educatore, non autoritario né manesco? E perché no Don Luigi, che è ricordato ancora con grande affetto? Con una domanda finale: cosa c’entrano queste personalità con la scuola di via XX Settembre? Si noti: XX Settembre 1870, a intenditor poche parole.
La verità è che la dedicazione di un’opera pubblica a una persona andrebbe sottoposta a severi criteri: un certo tempo trascorso, una figura assolutamente unica, tale da raccogliervi attorno l’intera comunità e da poter ispirare le future generazioni (Alessandro Manzoni docet), e che comunque non sorga da familismi, cameratismi, ideologismi o nostalgie d’infanzia di chi amministra pro tempore.