Ospedale, servizio di pulizia: fumata nera in Prefettura. Sciopero più vicino

SARONNO – Attorno al tavolo si sono riunite le rappresentanze sindacali Cobas Cub delegati dalle lavoratrici e da lavoratori addetti alle pulizie dell’ospedale di Saronno e di Busto Arsizio, i rappresentanti dell’azienda ospedaliera e quelli della società che ha ottenuto in appalto il servizio di pulizia ma malgrado la moderazione di un delegato della Prefettura non è arrivato nessun accordo.
Così prosegue l’agitazione degli addetti alle pulizie dell’azienda ospedaliera che chiedono l’eliminazione della riduzione delle ore di lavoro decisa con l’arrivo della nuova società. Il taglio del 5% delle ore di ogni addetto non è compatibile, secondo i lavoratori, con la necessità di garantire un adeguato livello di ordine ed igiene agli spazi del presidio di Saronno e Busto Arsizio. “Ci siamo riservati di decidere una data per lo sciopero – spiega il portavoce Cobas Cub Eugenio Busellato – dopo alcuni confronti già in programma”.
Ma come si è arrivati a questo punto?
L’estate scorsa è stato assegnato il servizio di pulizia degli ospedale di Saronno e Busto Arsizio, entrambi dell’Asst Valle Olona, ad una nuova società che ha subito previsto un taglio del 20% delle ore di lavoro di ogni dipendente. Una posizione giudicata insostenibile dai dipendenti che si sono subito mobilitati con diversi presidi e una richiesta di intervento dell’azienda ospedaliera. Si era arrivati ad una riduzione del 5% delle ore con la promessa di rivedersi per valutare la situazione. In realtà i primi mesi di applicazione hanno dimostrato, per i lavoratori, come la situazione non sia sostenibile. “Per riuscire a pulire tutto – continua Busellato – sono costretti a molte ore di straordinario anche perchè la riduzione orari ha spinto diversi dipendenti a dare le dimissioni per cercare impieghi più remunerativi con il risultato di una diminuzione della forza lavoro”. Il tema è stato ribadito più volte anche dai dipendenti: “Gli spazi da pulire sono gli stessi del precedente contratto non è possibile svolgere la stessa attività, con la precisione richiesta da un ambiente come quello ospedaliero, con un taglio delle ore”.
Da qui la decisione, malgrado il vertice in Prefettura, di continuare con l’agitazione in attesa di organizzare lo sciopero.
(foto: presidio della scorsa settimana a Busto Arsizio)
27112019