Visto da Varese: Riapre Linate, ma intanto Malpensa vola sempre più in alto

di EZIO MOTTERLE
Quel 23 settembre scorso, quando a Malpensa si toccarono 1013 movimenti aerei, superando per un giorno quelli di Fiumicino e collocando così temporaneamente l’aeroporto della brughiera ai vertici della graduatoria nazionale (è al secondo posto dopo lo scalo romano), resta per il maxi-scalo del Varesotto un simbolo di questo 2019 avviato a segnare un record storico di affluenza, in coincidenza col trasferimento per tre mesi dei voli da Linate, chiuso per lavori e ormai prossimo alla riapertura (si tornerà ad atterrarvi dalle 18 di sabato prossimo e da domenica 27 ci sarà la piena operatività). Lo scalo intercontinentale supera senza grossi traumi un esame che aveva suscitato alla vigilia non poche preoccupazioni e si avvia così a rafforzare le sue prospettive di crescita che lo potrebbero portare in un decennio o poco più a toccare livelli da 30-40 milioni di passeggeri annui. Mentre dunque nella notte tra il 26 e il 27 ottobre si svolgeranno le ultime operazioni per far rientrare tutti i mezzi aeroportuali da Malpensa a Linate, un trasferimento in parte già iniziato nel senso opposto a quello compiuto a fine luglio, il bilancio positivo della cosiddetta “Operazione Bridge” rafforza ulteriormente l’interesse e l’attenzione degli operatori anche sul territorio varesino, pronto a cogliere le opportunità offerte dalla presenza del “suo” aeroporto. Qualche giorno fa il presidente della Camera di commercio di Varese ha incontrato la presidente della Sea: da entrambe le parti è stata evidenziata l’opportunità di continuare in una sempre più proficua collaborazione, avendo come punto di riferimento proprio Malpensa, considerata un’autentica “porta verso il mondo”, fondamentale elemento di competitività per internazionalizzare il “Sistema Varese”. L’esito positivo dello “stress test” legato all’incremento di attività derivante dalla chiusura di Linate ha consentito intanto di definire il quadro degli interventi per adeguare l’aeroporto della brughiera alle prossime sfide, prima fra tutte l’adeguamento delle infrastrutture di accesso, stradali e ferroviarie, scadenza chiave all’orizzonte le olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026, che proprio nello scalo del Varesotto vedranno sbarcare una moltitudine di viaggiatori richiamati dall’evento. Si guarda dunque allo sviluppo di Malpensa, avviata a chiudere un anno record dopo il picco di passeggeri già raggiunto nel 2018 (24 milioni e 725mila con oltre 194mila movimenti aerei e 572mila tonnellate di merci), sempre nell’ottica di interventi da realizzare dopo il confronto aperto con un territorio ovviamente mobilitato per garantirsi una convivenza sostenibile con l’aerostazione. Entro fine anno sarà pronto il “business plan” quinquennale, cui seguirà il “masterplan” con il piano infrastrutturale per i prossimi quindici anni. Malpensa è destinata insomma a volare sempre più in alto. In quale modo e fino a che punto si vedrà.